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Ambrì Piotta

5 spunti dalle partite del weekend di Ambrì Piotta e Lugano

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati da tre a cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


spuntiambri

uno LA LOTTA DEI TIMEOUT
A Ginevra l’Ambrì Piotta aveva iniziato la partita a mille all’ora, trovando immediatamente due gol grazie ad Hall e Monnet e costringendo McSorley a chiamare il timeout per dare una svegliata ai suoi. Il coach dei granata ha ottenuto decisamente la reazione desiderata, visto che da quel momento e sino alla terza sirena il Servette ha poi fatto il bello ed il cattivo tempo. Infruttuoso invece il tentativo di Pelletier di imitare il collega, visto che il timeout chiamato dal coach biancoblù quando ancora si era sul 2-0 non ha prodotto alcun effetto… Insomma, sia sul ghiaccio che in panchina, McSorley l’ha spuntata anche stavolta.

due DR. JEKYLL AND MR. HYDE
Ma qual è il vero Mikko Mäenpää? In tanti tra i tifosi biancoblù si stanno ponendo questa domanda, dopo una prima partita disastrosa del numero 47 ed il suo immediato riscatto sabato alla Valascia, dove ha dimostrato di saperci fare. Dopo un intero preseason giocato con il freno a mano tirato, ed un’uscita a Les Vernets che sembrava confermare tutti i dubbi sorti in agosto, ecco che il finlandese ha sfoderato intelligenza nell’impostazione, un appoggio perfetto valso il 2-1 di Hall e finalmente anche qualche slapshot. Che da martedì si continui così allora, perché l’Ambrì ha un gran bisogno di un Mäenpää determinante su entrambi i fronti.

tre L’AMBRÌ NEL PALLONE?
Sabato sera alla Valascia era presente un ospite illustre, ovvero l’ex selezionatore della Nazionale svizzera di calcio Jakob “Köbi” Kuhn. Chiedendosi il perché della sua presenza alla pista, molti tifosi hanno scherzato sul fatto che potesse essere il prossimo coach dei biancoblù, qualora Pelletier avesse ripetuto una catastrofica prestazione come quella di Ginevra. Non ce ne è però stato bisogno… L’Ambrì ha reagito non rimanendo più nel “pallone”!

quattro GIROUX NON SBAGLIA MAI DUE VOLTE
Sabato nei minuti iniziali Alexandre Giroux ha testato i riflessi di Lukas Flüeler con un’azione personale, e solo una bella parata dal cerbero zurighese ha negato all’ultimo secondo la gioia della prima rete in campionato allo sniper canadese. Poco male, alla seconda occasione utile (imbeccato ottimamente da Emmerton) il cecchino leventinese non ha fallito il colpo, infilando l’1-0 con un gran polsino insaccatosi perfettamente all’incrocio dei pali. Dopo 65′ la sfida è poi finita ai rigori, dove i primi 5 rigoristi per squadra (Giroux incluso) hanno fallito i loro tentativi. Dopo l’ennesimo errore da parte di Shannon a presentarsi sul ghiaccio è stato nuovamente l’ala canadese dei biancoblù che, come da copione, non ha sbagliato una seconda, facendo esplodere di gioia la Curva Sud.

cinque CARICA DA CAPITANO
Il capitano biancoblù Paolo Duca ha trascorso il suo sabato sera osservando dalla tribuna stampa il match tra i leventinesi e gli ZSC Lions. Ancora fermo ai box a causa dei tempi di recupero più lunghi del previsto dopo un infortunio, il leader dei sopracenerini non si è nel frattempo disinteressato del destino dei propri compagni… Anzi! Carico come non mai, Duca ha seguito la partita con incredibile passione, incitando a gran voce i vari “Inti”, “Mikko” e “Zuri”, esultando dopo ogni rete segnata e disperandosi dopo ogni gol subito. Come ricordato da Hall nell’intervista rilasciata dopo il match, i biancoblù sperano di ritrovare al più presto sul ghiaccio la grinta del proprio capitano, per la gioia di tutta la squadra e… delle assi in legno della tribuna stampa, che eviteranno ulteriori “maltrattamenti” nei momenti più caldi dei match.


spuntilugano

uno DANCING WITH THE STARS
La prima vittoria del Lugano in questa stagione è arrivata a Losanna, dopo un primo tempo disastroso.  Per fortuna che poi ci hanno pensato le stelle bianconere a girare la contesa, dopo che nei primi 20’ i losannesi avranno pensato che Hirschi e compagni erano arrivati a Malley per una serata danzante.

due IL MIGLIOR ATTACCO È LA DIFESA
Sorretto da due blocchi offensivi dall’altissimo potenziale, ma con una difesa in difficoltà per tutto il primo tempo, il Lugano ha però trovato i due punti a Malley grazie a un tiro di Furrer all’overtime servito dal compagno di linea Chiesa. Insomma, per battere Gobbi e compagni i bianconeri hanno affilato le sciabole in attacco ma hanno trovato l’affondo giusto grazie a due difensori. In questo caso si potrebbe dire che il difensivista Ehlers è stato battuto da Fischer con le armi in cui crede maggiormente.

tre VAI AVANTI TE CHE A ME VIEN DA RIDERE
Dalla scorsa stagione è abitudine che alla Resega i tifosi urlino il cognome dei giocatori all’entrata in pista, accompagnando lo speaker sul ghiaccio. Ci si è provato anche contro lo Zugo, ma dopo una decina di giocatori di cui si è udito solo il nome, lo speaker ha pensato bene di declamarne il cognome lui stesso. Motivo? I tifosi in curva erano evidentemente impegnati con i festeggiamenti e la splendida coreografia per i 30 anni della Curva nord. Dai, da martedì ci riproveremo, ok?

quattro NON SI FANNO PRIGIONERI
Si può avere qualunque cognome sulle spalle, ma commettendo certi errori con Fischer nessuno la passa liscia. E così è stato anche per Linus Klasen, che dopo aver sciaguratamente consegnato il disco a Froidevaux per il 3-3, non è più stato schierato dal coach bianconero per l’ultimo quarto d’ora abbondante del match. Alla fine Klasen era in pista con i compagni a festeggiare il match winner Furrer e tutti contenti, ma occhio, che non si guarda in faccia a nessuno.

cinque IL LUPO PERDE IL PELO MA NON IL VIZIO
Durante tutto il preseason Fredrik Pettersson ha fatto preoccupare i suoi tifosi, mancando l’appuntamento con il gol, lui che la scorsa stagione ne aveva messi a segno la bellezza di 35. Ma continuando a provarci, con la perseveranza che lo contraddistingue, lo svedese ha ritrovato se stesso sul ghiaccio di Malley, con due reti tipiche del suo repertorio “cannoneggiante”. Tranquilli, cari tifosi bianconeri, ora potete tornare a dire che “al segna semper lü”, come dicevano a San Siro negli anni ‘90 per Maurizio Ganz.

Studente universitario in Scienze della Comunicazione all'USI, segue giornalmente lo sport a 360°. Si occupa principalmente delle interviste, seguendo da vicino l'Ambrì Piotta.

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