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Interviste

Wolf: “È un momento molto speciale per noi, frutto del lavoro degli ultimi anni”

L’ex bianconero sul quarto contro la Svizzera: “Abbiamo imparato da quanto successo a Praga, siamo riusciti a crescere ulteriormente. Vedo una squadra di Fischer ancora più forte dell’anno scorso. Daremo tutto e vedremo”

HERNING – Bernd Wolf è sorridente nella mixed zone dell’impianto di Herning. Il difensore austriaco del Kloten, ex bianconero, ci ringrazia per i complimenti. Per la sua Nazionale arrivare in Danimarca al fine di disputare un quarto di finale di un Mondiale è semplicemente storico e stupefacente.

“È un momento molto speciale per noi. Ce lo siamo guadagnati grazie al duro lavoro svolto negli ultimi anni a livello strutturale all’interno della squadra. I Mondiali dell’ultimo lustro erano sempre stati molto buoni, l’anno scorso per esempio era mancato pochissimo alla qualificazione ai quarti. Quest’anno siamo riusciti a crescere ulteriormente tutti insieme e ora eccoci qua. È incredibile”.

Rispetto a 12 mesi fa, quando avevate fallito sul più bello perdendo contro i già retrocessi inglesi, avete dimostrato maturità non sbagliando una sorta di ottavo di finale contro la Lettonia…
“Abbiamo imparato da quanto successo a Praga. L’anno scorso volevamo fare troppo contro la Gran Bretagna, avevamo giocato in maniera complicata e in seguito era subentrato nervosismo. Stavolta, di fronte alla Lettonia, il piano era chiaro e uguale per tutti, eravamo più pronti. Indipendentemente da cosa sarebbe accaduto non avremmo snaturato il nostro gioco e saremmo andati avanti come sempre. Questa è stata la chiave”.

L’impressione è che il vostro miglioramento abbia delle similitudini con quello svizzero partorito una decina di anni fa. Non vi nascondete più, cercate di giocare in modo offensivo e non vi limitate a stare abbottonati dietro…
“Contro le grandissime squadre, come Canada e Svezia, cerchiamo ovviamente di prestare maggiore attenzione alla fase difensiva. Ma di base è così. Abbiamo tanto potenziale nella nostra squadra, ci sono molti giovani giocatori talentuosi e promettenti. Credo che il nostro viaggio non sia ancora terminato per quanto concerne il futuro. Possiamo ancora ottenere di più, ma ovviamente sulla scena internazionale non è evidente avere sempre risultati brillanti, puoi perdere contro qualsiasi avversario e devi davvero dare sempre il massimo”.

Questa storica qualificazione, a distanza di 31 anni dall’ultima, potrebbe essere fondamentale anche per quanto riguarda il futuro più lontano, pensando ai ragazzini di 10 anni che grazie alla vostra generazione potrebbero avvicinarsi all’hockey?
“Certamente. L’hockey purtroppo in Austria non ha lo stesso valore che in Svizzera, la percezione non è la stessa. Noi, rispetto a voi, siamo in ritardo e quindi per il nostro movimento i risultati a livello internazionale sono fondamentali al fine di mostrare che ancora noi austriaci possiamo dire la nostra. Sono dunque uno sprone per avvicinare i giovanissimi al nostro sport”.

Adesso c’è una sorta di derby proprio contro la Svizzera a rendere tutto ancora più particolare per te…
“Mi aspetto una partita molto veloce. Gli svizzeri, a mio avviso, sono ancora più forti rispetto allo scorso anno, hanno molta qualità specialmente in attacco e sono dei candidati alle medaglie. Noi dovremo goderci questo momento, giocare la nostra partita senza pensare al risultato. Daremo tutto e vedremo alla fine cosa verrà fuori”.

Sarà il match più importante della tua carriera?
“Boah (Wolf ride, ndr). Buona domanda. Ovviamente è qualcosa di specialissimo, che non accade ogni anno, di sicuro entra nella mia top 3”.

Roger Bader, il vostro selezionatore, è svizzero. Vi ha detto qualcosa di particolare in vista della sfida contro il suo Paese?
“È molto tranquillo, perlomeno verso l’esterno, ma credo che interiormente senta parecchio la sfida, però non vuole far trasparire questa cosa a noi giocatori. Pure per lui è una partita speciale, contro la sua nazione, ed è una bella opportunità di mostrare ai suoi compaesani quanto abbia lavorato bene con l’Austria”.

Hai ricevuto qualche messaggio da Kloten?
“Un po’ sì, tra gli altri mi ha scritto Ricardo Schödler, il nostro direttore sportivo. I miei compagni sono contenti per me e sono curiosi di vedere come finirà la partita. Chissà, magari qualcuno farà anche un po’ il tifo per noi (ride, ndr)”.

Per te è una stagione memorabile, dapprima i playoff con il Kloten e ora questo Mondiale con l’Austria…
“È proprio così, e non solo nell’ambito sportivo, visto che sono diventato papà. Come ti dicevo in quel di Kloten un mesetto fa, anche con l’Austria sono le fondamenta a fare la differenza. Tutti si sostengono a vicenda, con la solidarietà all’interno del gruppo si possono raggiungere tappe magari inattese”.

Contro la Svizzera affronterai campioni del calibro di Fiala e Meier, ma non sono stati gli unici che ti sei trovato di fronte. Ricordi che ti resteranno per tutta la vita…
“Kevin e Timo sono giocatori di classe mondiale, ma anche i vari Andrighetto e Malgin, elementi che militano alle nostre latitudini, sono fortissimi. Contro il Canada ci siamo ritrovati contro Crosby e MacKinnon, in fin dei conti anche lì abbiamo fatto una bella figura, eravamo addirittura in vantaggio e abbiamo lottato con tutte le nostre forze, anche se ovviamente erano più forti di noi (ride, ndr). Con il passare del torneo l’emozione di trovarsi di fronte a questi mostri della NHL un po’ si appiana”.

Ma nella tua testa, quando ti sei ritrovato per esempio sul ghiaccio a pochi centimetri da Crosby, ci hai pensato, oppure alla fine sei talmente nel focus della partita e persino Sidney diventa uno come gli altri, un semplice avversario?
“No, ovviamente lo si osserva e si pensa ‘è veramente Sidney Crosby, wow’. Chissà, magari anche lui ha pensato la stessa cosa, ‘questo è Wolf’ (Bernd scoppia a ridere), ma non credo. Tornando seri, è veramente qualcosa di molto cool, decisamente qualcosa di non quotidiano, non si può nemmeno descrivere la sensazione, ma in definitiva, anche se ti trovi Sidney Crosby di fronte, provi a vincere il duello come contro qualsiasi altro tuo avversario”.

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