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Lugano

Una sera di follie regala al Lugano il sorpasso sul Berna

I bianconeri superano gli orsi dopo due rimonte in una partita da playoff, intensa e combattuta. Gol decisivo ancora di Wolf, autore di una splendida doppietta

(Photobrusca & Luckyvideo)

Una sera di follie regala al Lugano il sorpasso sul Berna

LUGANO – BERNA

5-4

(1-3, 2-1, 2-0)

Reti: 00’17 Wolf (Thürkauf) 1-0, 7’32 Schild (Scherwey, Kreis) 1-1, 12’52 Untersander (Kahun, Nemeth) 1-2, 15’05 Luoto (Moser) 1-3, 20’20 Joly (Thürkauf, Wolf) 2-3, 30’03 Zanetti (Aleksi Peltonen, LaLeggia) 3-3, 36’44 Scherwey (Untersander, Nemeth) 3-4, 52’22 Cormier (Arcobello, Quenneville) 4-4, 56’24 Wolf (Joly, Thürkauf) 5-4

Note: Cornèr Arena, 5’181 spettatori
Arbitri: Lemelin, Stricker; Schlegel, Cattaneo
Penalità: Lugano 1×2, Berna 5×2

Assenti: Marco MüllerLorenzo CanonicaJulian WalkerMarkus GranlundStephane PatryCalle Andersson (infortunati), Daniel CarrMikko KoskinenRoberts CjunskiArno Snellman (sovrannumero)

LUGANO – Siamo sinceri, serate come queste alla Cornèr Arena mancavano da anni, se escludiamo i preplayoff e i playoff della scorsa stagione. Mancavano da anni sfide classiche come quelle tra bianconeri e orsi a giocarsi piazze importanti della classifica, mancavano in ambienti da playoff e in contesti assolutamente pazzi di una partita che ha regalato ogni genere di emozione.

Vincere (anche) questa partita per gli uomini di Luca Gianinazzi non è stata una passeggiata, un po’ perché comunque di fronte c’era un Berna che in classifica stava ancora davanti – e una ragione ci sarà stata – un po’ perché dopo la vittoria della Postfinance Arena può essere che gli equilibri cambino a vadano un po’ a favore dello sconfitto in una sfida così stretta e combattuta, e un po’ perché i bianconeri hanno dovuto lottare contro loro stessi.

(Photobrusca & Luckyvideo)

Perché sul piano del gioco il Lugano non sta attraversando il periodo migliore della sua stagione – ma averne di periodi “brutti” del genere – e allora questa squadra deve tirare fuori tutta la sua forza mentale per uscire da certi momenti, per girare partite che sembrano ormai pendere dall’altra parte con decisione e per compensare anche alcuni propri errori.

Ripartiti senza Daniel Carr – d’accordo con lo staff medico si era deciso che avrebbe giocato una sola partita delle due – i bianconeri ancora una volta hanno colpito in maniera rapidissima (soli 17 secondi) ma in men che non si dica si sono trovati sotto per 1-3 in un primo tempo sicuramente non giocato malissimo.

Un errore di Schlegel (il primo da tempo a questa parte), un gol un po’ fortunoso ma nato da un contropiede gestito male e una staffilata di Untersander hanno girato il “momentum” dalla parte degli uomini di Tapola e con certe imprecisioni sul piano del gioco il Lugano non sembrava in grado di rientrare.

(Photobrusca & Luckyvideo)

Ma della forza mentale si diceva – qualcun altro la chiama “attributi” – e questa squadra è stata in grado di pareggiare una prima volta ancora nel secondo periodo, prendendo ancora in maniera un po’ così anche il nuovo vantaggio del Berna che sembrava la mazzata definitiva.

Invece Arcobello e compagni hanno continuato a lavorare, non hanno veramente spinto in maniera infuocata, merito anche di un Berna capace sempre di operare un grande forecheck, ma in maniera regolare i pericoli di fronte a Reideborn non sono mai mancati e tra un gesto di furbizia di Cormier (gesto di rapidità e colpo d’occhio tipico di scuola nordamericana, di certo non casuale) e un tiro nel traffico di Wolf il Lugano ha operato il contro sorpasso.

Vi è da dire che gli ospiti non sono stati a guardare, hanno sfiorato il gol in un powerplay di quattro minuti a favore dei bianconeri che è stato una vera agonia da seguire, ma se nel Lugano almeno Joly ha ancora messo lo zampino, nei giallorossi sono mancati alcuni degli uomini migliori, su tutti un Kahun decisamente incollato rispetto a venerdì (quando era rimasto sul ghiaccio per 23′) e qui sono usciti anche gli equilibri dello staff nell’utilizzo dei blocchi, senza mai forzare il top six.

(Photobrusca & Luckyvideo)

E da questo punto di vista i vantaggi si sono visti, con le due reti di Zanetti e Cormier ma anche tanto lavoro di disturbo di questi ragazzi sul top six del Berna, rimasto spesso impigliato nel forecheck.

Una serata pazza, imperfetta quanto si vuole, e con due portieri non certo impeccabili, ma dalla quale un Lugano del passato sarebbe uscito malconcio, mentre oggi si permette di raggiungere il quinto posto in classifica in un momento in cui le partite cominciano a diventare strette e combattute e si sente l’aria dei playoff.

Ci sono tante cose ancora da sistemare in questa squadra, dal powerplay al rendimento di alcuni giocatori (Quenneville, Ruotsalainen e in parte Kempe, il “solo” buon lavoro non può bastare in eterno) e la gestione di alcuni momenti, ma con un carattere del genere e gli ampi spazi di miglioramento questo gruppo può veramente permettersi di crescere con una certa tranquillità.


IL PROTAGONISTA

Bernd Wolf: Sarebbe facile affermare che l’austriaco è stato il migliore per la doppietta e il gol decisivo, ma se questo non bastasse occorre anche sottolineare il grande lavoro in contenimento del numero 32, apparso assieme a Mirco Müller e Peltonen il migliore nel reparto difensivo. Non si è mai dato per vinto in nessuna battaglia, non ha mai perso la lucidità e lo abbiamo visto esultare per altre due volte dopo il gol di venerdì. Cosa può chiedere di più?


HIGHLIGHTS

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