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Ambrì Piotta

Un terzo tempo disastroso condanna l’Ambrì alla sconfitta

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AMBRÌ PIOTTA – BERNA

2-4

(1-0, 1-0, 0-4)

Reti: 7’57 Dostoinov (Hall, Zgraggen) 1-0, 39’23 Giroux (Steiner, Hall) 2-0, 40’44 Bertschy (Plüss) 2-1, Berger (Jobin, Reichert) 2-2, 57’15 Plüss (Bertschy, Holloway) 2-3, 59’30 Gragnani (Ritchie, Holloway) 2-4

Note: Valascia, 4’753 spettatori. Arbitri Küng, Stricker, Espinoza, Zosso
Penalità: Ambrì 2×2′, Berna 4×2′

AMBRÌ – Sembrava potesse essere la volta buona. Dopo due tempi giocati in maniera sorprendentemente positiva l’Ambrì aveva messo alle corde il Berna e poteva sognare di conquistare la prima vittoria piena tra le mura amiche della Valascia. Un terzo tempo semplicemente disastroso e conclusosi con l’eloquente parziale di 0-4 ha invece spazzato via quanto di buono fatto nei primi 40’, permettendo agli ospiti di vincere in rimonta per 4-2 ed inanellare l’undicesima vittoria negli ultimi dodici incontri disputati.

Al contrario dell’ultimo match casalingo contro il Losanna, i leventinesi hanno cominciato a macinare gioco sin da subito, ricordandosi di essere capaci di mettere in scena anche azioni di pregevole fattura. Duca ha sfiorato il gol in contropiede e Bührer si è salvato in extremis in un’altra occasione, ma la rete era nell’aria.

Beneficiando di una geniale apertura dell’onnipresente Hall, a portare in vantaggio i biancoblù è stato l’ex di turno, Alexei Dostoinov. La prima rete stagionale del numero 26, giunta con un facile appoggio a porta vuota, potrebbe finalmente avere tolto un po’ di pressione dalle spalle del possente attaccante, dal quale molto ancora ci si aspetta dopo un avvio di stagione piuttosto titubante.

Le due formazioni hanno continuato a sfidarsi a viso aperto e con grande ritmo, nonostante ad andare vicini al gol con più frequenza siano ancora stati i ticinesi. A coronamento della maggior mole di gioco prodotta è poi arrivato il 2-0 messo a segno dal redivivo Giroux a meno di 1’ dalla seconda sirena. Il bomber canadese ha rotto l’astinenza dal gol che lo affliggeva da ben 12 partite con un tiro tutto fuorché irresistibile sul quale il goffo Bührer nulla ha però potuto.

Un gioco finalmente convincente, l’avversario scosso dal raddoppio a ridosso della sirena e due reti di margine. Partita in cassaforte? Ovviamente no, perché l’Ambrì attuale sembra non avere le capacità fisiche ne mentali atte a difendere il risultato.

Fedele prova di questa “maledizione” che affligge i ticinesi è lo scriteriato avvio di terzo periodo, in cui due minuti semplicemente da dimenticare hanno cancellato quanto di buono fatto nei primi due tempi. Bertschy e Pascal Berger hanno approfittato della passività degli uomini di Pelletier per riportare in partita il Berna senza nemmeno faticare eccessivamente.

Dopo la batosta iniziale era lecito attendersi una reazione da parte di Duca e compagni, ma a continuare a farla da padrone è stata la compagine della capitale. Sterili in attacco – lo stile dump and chase non sembra particolarmente efficace -, in perenne difficoltà in difesa ed in uscita dal terzo e soprattutto abbandonato da tre dei suoi stranieri, l’Ambrì si è limitato a subire passivamente le folate offensive degli avversari.

Concedere così tanto ad una squadra talentuosa come quella bernese è sinonimo di guai ed infatti sono giunte puntuali le reti dapprima del 3-2 di Plüss – favorito da un’indecisione di Zurkirchen – e poi del definitivo 4-2 di Gragnani a porta sguarnita.

Difficile individuare le ragioni per un simile patatrac, ma sicuramente al momento c’è qualcosa di profondo che non va. Se da una parte vincere col Berna non è assolutamente scontato, dall’altra è anche vero che giocare un terzo tempo del genere è una sorta di suicidio sportivo. I primi due periodi sono serviti a capire che all’occorrenza questa squadra sa come far girare il disco, ma il terzo ha sottolineato una volta di più evidenti mancanze a livello fisico e, soprattutto, psicologico.

Oltre a questi limiti all’Ambrì serve terribilmente l’apporto della sua legione straniera e, con un Giroux ed un Aucoin sostanzialmente nulli ed un Bouillon confusionario ed incapace di effettuare con successo anche il più semplice dei passaggi, la situazione di crisi sarà difficilmente arginata. Con un attacco che stenta a decollare ed una retroguardia zeppa di giocatori mediocri è anche di difficile comprensione la scelta di Pelletier di continuare a puntare su 8 difensori, confinando nell’occasione in tribuna due giocatori offensivi dal grande potenziale come Fuchs e Lhotak.

Chi davvero è ineccepibile è il top scorer, Adam Hall. L’americano si danna l’anima ad ogni cambio ed è ormai evidente come sia lui il vero leader di questa squadra. Con la sua grande intelligenza hockeyistica e la sua voglia di far bene trascina tutti i suoi compagni di linea e non è un caso che Steiner e Lauper siano stati anch’essi tra i migliori sul ghiaccio.

Il derby di sabato sarà l’ennesima occasione per cercare un riscatto e provare ad iniziare un filotto di vittorie consecutive utili a tornare per lo meno in scia della fatidica riga. Visti gli ultimi risultati delle due ticinesi, però, una vittoria biancoblù sembra davvero tutto meno che scontata.


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Reto è uno studente in economia e grande appassionato di hockey a 360 gradi, si occupa delle partite dei biancoblù e della sezione dedicata alla Nazionale.

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