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Lugano

Un brutto Lugano strappa due punti in casa del Rapperswil

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RAPPERSWIL – Il fatto che manchino pochi giorni all’inizio dei play off non significa che ci si possano permettere rilassamenti, e in questo caso il Lugano ha già sentito il campanello d’allarme nella sconfitta del derby. Ma dopo averci abituato al meglio come al peggio diverse volte in stagione, ha rischiato grosso anche alla Diners Club Arena, sottovalutando la voglia e la determinazione di un avversario che cerca ancora un ultimo importante obiettivo prima del post season.

Probabilmente Huras deve aver fiutato questa sorta di rilassamento post qualificazione – non che ci volessero sensi chissà quanto raffinati per percepirlo – e l’unico cambiamento in formazione ha visto l’inserimento di Heikkinen al posto di Nummelin, quando si era previsto anche l’esordio del giovane Merzlikins in porta, ma date le premesse il coach bianconero è andato sul sicuro schierando di nuovo Flückiger.

Forse l’inizio di gara ha illuso i bianconeri che sarebbe stata una serata facile, e il primo gol della serata ad opera di Simion ha comunque “acceso” un buon Lugano, decisamente più aggressivo rispetto alla sera precedente e che ha concesso pochissimo ad un Rapperswil che ha faticato a entrare in partita, complici anche tre power play puntualmente sprecati dagli ospiti.

DSC_3706(© A. Branca)

Cosa sia poi successo nella prima pausa è un mistero, visto che i bianconeri sono rientrati sul ghiaccio, molli, passivi e con grande generosità, in senso di spazio di manovra concesso a Earl e compagni. Le due reti che hanno ribaltato la contesa sono cadute come logica conseguenza di un netto calo del Lugano concomitante alla crescita dei Lakers, increduli della grande facilità che trovavano nell’entrare nel terzo d’attacco e andare al tiro. Non a caso il migliore dei ticinesi è risultato Flückiger, chiamato a lavori straordinari a causa dello scarsissimo – o anche nullo – forechecking dei compagni verso gli attaccanti avversari.

Il primo gol in bianconero di Linglet ha perlomeno rimesso un po’ in carreggiata il Lugano, ma il Rapperswil, bisognoso di punti non ha mollato. Non lo ha fatto nemmeno dopo la rete in power play – finalmente, verrebbe da dire…- di Ulmer, caduta dopo pochi minuti nel periodo conclusivo, ma nemmeno questo gol ha rimesso Metropolit e compagni su livelli accettabili, e gli errori in impostazione e nella fase di transizione sono continuati. Se il Lugano ha poi subito “solo” il pareggio lo deve in gran parte a Flückiger, che ha fermato i disperati attacchi dell’onnipresente Earl e banda.

DSC_3249(© A. Branca)

La sesta penalità sul conto del Rapperswil è caduta nell’overtime, e ha permesso al Lugano, non senza faticare, di arrivare al successo grazie a Linglet, lesto ad approfittare di un disco non trattenuto da Müller. Proprio Linglet è stato tra i più intraprendenti in maglia bianconera, non solo per merito della doppietta, ma grazie anche ad un grosso lavoro alle assi e alla prontezza di farsi trovare spesso in zone pericolose per andare al tiro.

Inutile rimarcare la grande gara giocata da Flückiger, che ha sorretto i suoi per almeno una ventina di minuti complessivi e incolpevole sulle reti subite. Metropolit è sempre pronto a suonare la carica, ma non può riuscire nelle sue magie se è sorretto da un Rüfenacht praticamente impalpabile. Il numero 9 è avvisato, senza di lui il primo blocco perde gran parte del suo potenziale.

DSC_3647(© A. Branca)

L’ultima giornata promette scintille, perché è lecito aspettarsi brutte sorprese con un Lugano di questa pasta e un Kloten che verrà a giocarsi i play off. Ma oltre a essere un possibile arbitro per l’ultimo posto tra le prime otto, il Lugano non avrà che l’imbarazzo della scelta per i quarti di finale, visto che l’avversario sarà uno tra Berna, Zugo e ZSC Lions.

Huras dovrà riuscire ad alzare la tensione tra i suoi – confidiamo in un rilassamento piuttosto frequente in queste situazioni – perché altrimenti poco importerà chi sarà l’avversario, perché la sfida potrebbe durare poco. La squadra è capace di prestazioni di alto livello, e i rientri degli infortunati non fanno che aumentare il potenziale e le scelte a disposizione del coach, per questo vien da credere che quando i giochi si faranno duri, anche il Lugano farà altrettanto.

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