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Interviste

Stucki: “Sono un po’ ansioso ma sereno, il momento del rientro finalmente sta arrivando”

L’attaccante dovrebbe tornare sabato con i Rockets: “Ho voluto affrontare la riabilitazione lontano dal Ticino, per trovare nuovi stimoli e conoscere persone con metodologie diverse. Ora manca davvero poco”

BIASCA – Dopo 11 sconfitte consecutive i Ticino Rockets sono tornati martedì sera alla vittoria, e chissà che il successo contro l’EVZ Academy non possa essere di buon auspicio anche per Christian Stucki, oramai prossimo al ritorno in pista.

“Non ricordo nemmeno più quando ho giocato l’ultima partita, penso sia stata nell’ottobre 2018. È passato oltre un anno, troppo tempo… Ma ora sento che si sta avvicinando il momento in cui potrò tornare a giocare”, ha spiegato l’attaccante a Radio Ticino, durante la trasmissione Playmaker.

“Sto ancora aspettando gli ultimi dettagli a livello burocratico, ma dovrei poter giocare sabato. Sono un po’ ansioso e curioso di vedere come andrà, ma sono sereno e questa è la cosa più importante”.

Hai affrontato un lungo periodo di riabilitazione, come lo hai vissuto?
“Lo scorso aprile pensavo di dover smettere, consultandomi con alcuni dottori in Ticino le mi speranze erano ridotte ai minimi termini. Un giorno però un amico mi ha messo in contratto con un altro specialista, ed ho visto la proverbiale luce in fondo al tunnel, iniziando un nuovo processo riabilitativo. Ho voluto fortemente affrontare questa fase al di fuori della Svizzera, perché avevo bisogno di nuovi stimoli, cambiare aria e vedere nuove persone con altre metodologie. Tutto è andato bene, durante questo percorso non ho mai più pensato di dover smettere”.

C’è stato qualcuno di particolarmente importante per te in questa fase?
“Essendo andato via dal Ticino, ho interrotto giocoforza alcuni rapporti. I dottori di Bologna sono stati sicuramente importanti, così come il fisioterapista Antonio ed alcuni amici che ho sentito con maggiore frequenza durante questi mesi. Non c’è una persona in particolare, ma sicuramente – e non lo dico per elogiare me stesso – penso sia stata fondamentale la mia forza di volontà”.

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