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Interviste

Schlegel: “Abbiamo giocato alla pari, nonostante la sconfitta la squadra c’è”

Il portiere sulla prestazione contro i Lions: “Le piccole cose sono state determinanti, ma la squadra ha lottato. La Nazionale? Non ne faccio una malattia, la mia testa è tutta sul Lugano”

(Photobrusca & Luckyvideo)

LUGANO – Seconda sconfitta consecutiva per i bianconeri, caduti in casa contro gli ZSC Lions, ma nonostante le difficoltà date dalle assenze la squadra di Luca Gianinazzi non ha affatto sfigurato davanti al suo pubblico.

Il talento del gruppo di Crawford ha fatto la differenza ma a lungo il Lugano ha fatto gioco pari: “Contro squadre così forti le piccole cose sono decisivel’opinione di Niklas Schlegele bisogna sempre fare il massimo anche nelle difficoltà, ma trovo che abbiamo giocato bene venerdì sera”.

Niklas Schlegel, ancora una volta lo ZSC ha mostrato grande forza nei momenti decisivi della partita…
“Non mi è sembrato che i Lions abbiano giocato in maniera estremamente spettacolare, ma si sono rivelati molto diretti, nello slot davanti a me c’è stato tanto traffico ma trovo che abbiamo giocato alla pari per lungo tempo. A fare la differenza sono stati dei dettagli, peccato perché eravamo perfettamente in partita fino all’ultimo”.

Voi eravate comunque presenti, il possibile gol (giustamente annullato) dell’1-2 avrebbe potuto cambiare la partita…
“Come ho detto, secondo me abbiamo fatto un’ottima partita a livello di squadra, c’è stata una bella reazione rispetto a Losanna ma non è bastato per vincere. Queste partite ti insegnano che ogni giorno devi lavorare per migliorarti e che non si possono tralasciare le piccole cose se vuoi essere a livello delle delle più forti”.

Ancora una volta dovete fare fronte a tante assenze importanti, venerdì avete perso anche Markus Granlund…
“Non voglio cercare scuse, abbiamo assenze importanti ma queste sono le occasioni per chi gioca meno di far vedere quanto vale e contro lo ZSC i giovani che hanno avuto spazio se lo sono meritato. In queste situazioni bisogna che tutti alzino ancora di più il loro livello, sia i leader che chi magari ha meno spazio, così si dimostra di essere una squadra vera”.

Ti faccio una domanda un po’ fuori contesto, chiedendoti come vivi il tuo rapporto con la Nazionale. Da settimane stai giocando su grandi livelli, come successo anche in passato, ma Patrick Fischer non ti considera nemmeno per i tornei amichevoli. Come vivi questa cosa?
“Se devo dirti la verità non ci penso molto, non voglio nemmeno farmi distrarre da questo. Sono concentrato sul Lugano perché ho una grandissima voglia di fare qualcosa di importante con questo splendido gruppo. È vero che la mia ultima convocazione con la Nazionale risale ormai a tre anni fa e nel 2017 ho disputato un Mondiale maggiore che è stata una bellissima esperienza, ma non ne faccio una malattia, e bisogna anche dire che in Svizzera ci sono sempre stati molti portieri forti. Dovesse arrivare una convocazione da Patrick Fischer ne sarei fiero e vestirei la maglia della Svizzera con grande orgoglio, sarebbe ovviamente un bel regalo, ma oggi il mio cuore e la mia testa sono interamente con il Lugano”.

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