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Interviste

Ruotsalainen: “Il Lugano ha un gran potenziale per fare bene, si sta costruendo il futuro”

L’attaccante finlandese ha lasciato il Kloten per vestire la maglia bianconera: “Volevo fare un altro passo e vivere una nuova esperienza. La NHL? Rimane un obiettivo, ma oggi voglio solo raggiungere Lugano”

OULU – L’ex attaccante del Kloten Arttu Ruotsalainen – già accostato al Lugano la scorsa stagione – ha infine firmato un contratto di due stagioni con la squadra bianconera e andrà ad aggiungere tasso tecnico e velocità al gruppo di Luca Gianinazzi. “Non importa in quale ruolo giocherò, per me Lugano è un nuovo passo avanti e mi adatterò come ho sempre fatto a quello che mi chiederà lo staff per il bene della squadra”.

Arttu Ruotsalainen, dove ti trovi in questo momento?
“In queste settimane sono nella mia città natale, Oulu, passo il tempo in famiglia e con gli amici, rivedo i posti in cui sono cresciuto. Al di fuori della stagione di hockey questo periodo è il mio preferito dell’anno, mi rilasso e passo veramente bei momenti”.

Come mai hai deciso di lasciare Kloten per raggiungere il Lugano?
“Volevo fare un altro passo e vivere una nuova esperienza, e la mia priorità era rimanere in Svizzera, dove avevo più di un’offerta. È vero che alla fine avevo anche la possibilità di andare in Svezia, ma poi l’interesse del Lugano si è fatto molto importante e ho scelto il club bianconero senza troppe esitazioni, anche per come mi ha parlato lo staff tecnico e di quello che vuole costruire”.

Il Lugano si sta infatti sviluppando attorno a diversi giovani e si è affidato a un coach costruito in casa, come vedi il potenziale della squadra?
“È sicuramente un potenziale molto elevato, ci sono tanti giovani ma c’è anche tanto talento. Sono sicuro che potremo fare bene già dalla prossima stagione, e soprattutto si sta costruendo bene per il futuro”.

Hai parlato con qualcuno di Lugano prima di fare la tua scelta? Per esempio Markus Granlund…
“Markus l’ho conosciuto in Nazionale, una grande persona e un giocatore straordinario, l’ho chiamato e mi ha detto solo cose buone della squadra, del coach e dei compagni. Ma mi ha parlato anche dell’ambiente che si respira e della qualità di vita in città, credo che sia uno dei posti migliori per giocare ad hockey”.

La scorsa stagione hai impiegato qualche settimana prima di adattarti all’hockey svizzero, poi hai mostrato grande continuità di rendimento…
“Lo ammetto, nelle prime partite volevo strafare, ma poi perdevo il contatto con quelle che sono le mie qualità, perdendomi in giocate difficili. Poi con tranquillità ho pensato solo a fare bene il mio gioco e seguire le indicazioni dello staff, e da lì via è andato sempre meglio”.

(PostFinance /KEYSTONE/ Marcel Bieri)

E a capo dello staff del Kloten c’era Jeff Tomlinson, il quale purtroppo ha dovuto fare un passo indietro per motivi di salute. Cosa ci puoi raccontare del tuo ex coach?
“Una persona straordinaria, sensibile e fortissima. Sapeva sempre quali parole usare sia con tutta la squadra che con ogni singolo giocatore, quando usare il bastone e quando la carota. Ripeto, un grandissimo allenatore e una bellissima persona, gli auguro di rimettersi presto, e spero di rivederlo su una panchina in piena forma”.

A Kloten hai giocato spesso all’ala, ma in Liiga eri uno dei centri più utilizzati e con il maggior numero di ingaggi effettuati. Hai già parlato con lo staff del Lugano a proposito del tuo futuro ruolo?
“A Lugano mi hanno voluto anche per questa mia versatilità, e io amo rendermi utile in qualsiasi maniera possa farlo. Alla fine è in questo modo che si rende forte una squadra e io non ho un ruolo preferito, giocherò dove il coach riterrà che sarò più utile.”

La NHL rimane nei tuoi piani futuri? I Buffalo Sabres detengono ancora i tuoi diritti…
“Sì, Buffalo detiene ancora i miei diritti e ne sono felice. In quel periodo sono stato benissimo e sono cresciuto molto come giocatore e come persona, sarebbe ipocrita negare che la NHL non rimanga un mio obiettivo. Ma il presente dice che sono un giocatore del Lugano e sono pronto per cominciare a lavorare con la squadra, non vedo l’ora di arrivare in Ticino”.

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