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Ambrì Piotta

Prima vittoria da tre punti per un Ambrì dai tanti alti e bassi

DAVOS – AMBRÌ

3-4

(1-1, 2-1, 0-2)

Reti: 9’03 Lhotak 0-1, 11’44 Ryser (Guerra, Axelsson) 1-1, 20’32 Monnet (Hall, Zgraggen) 1-2, 21’15 Jörg (Walser, Simion) 2-2, 22’14 Dino Wieser (Aeschlimann) 3-2, 46’04 Emmerton (Gautschi) 3-3, 58’43 Lhotak (Emmerton) 3-4

Note: Vaillant Arena, 3’890 spettatori. Arbitri Dipietro, Vinnerborg; Espinoza, Progin
Penalità: Davos 5×2′ + 1×10′ (Axelsson) + 1×20′ (Axelsson), Ambrì 2×2′

DAVOS – La trasferta di Davos ha riservato per l’Ambrì Piotta la prima vittoria stagionale da tre punti, arrivata probabilmente nella serata meno “indicata” per raggiungere questo obiettivo ma che si è rivelata essere vincente al termine di mille peripezie. Le due squadre in pista hanno infatti commesso un numero impressionante di errori, dando vita ad un match con parecchie occasioni e continui ribaltamenti di fronti, situazione questa che in definitiva è andata a vantaggio dell’Ambrì.

Il match dei ticinesi è ben rispecchiato dalla prestazione di Sandro Zurkirchen, caratterizzata da marcati alti e bassi, con interventi di assoluto livello intercalati a movimenti più goffi, sfociati in due reti su cui il cerbero leventinese ha delle responsabilità. Il tiro di Guerra da cui è scaturito l’1-1 poteva infatti essere gestito meglio, mentre lo slapshot a visuale sguarnita di Dino Wieser per il 3-2 era probabilmente parabile.

Come detto, però, il portiere biancoblù ha saputo riparare alle sue incertezze, così come l’intera squadra ha compensato una prestazione difensiva a tratti nettamente insufficiente con delle puntate in fase d’attacco sicuramente apprezzabili, nate anche dalla “rivoluzione” operata da Pelletier.

Addirittura tre linee su quattro sono infatti stati modificate, con Fuchs che è finito al centro di Pestoni e Giroux – aveva fatto bene in quella situazione nella seconda parte della scorsa stagione – mentre Emmerton è “caduto” in quarta linea con Bianchi e Lhotak. Stucki è rientrato ed è stato però impiegato in difesa, come già in occasione delle ultime uscite amichevoli, mentre Grassi ha raggiunto Hall e Lauper.

Se da un lato il primo blocco non ha convinto appienoGiroux a corrente alternata, Pestoni ancora con una marcia in meno – la quarta linea ha deciso la partita, ottenendo tre gol grazie alla doppietta di Lhotak e al primo gol in Svizzera di Emmerton, mentre il provvisorio 1-2 ha portato la firma di Monnet, che ha giostrato nell’unica linea rimasta inalterata.

Tutto bene dunque? Non proprio, perché se di fronte ci fosse stato un Davos più ordinato e cinico, i troppi svarioni difensivi avrebbero potuto avere un esito determinante. A partire dalle due nette occasioni per Axelsson nei primi tre (!) minuti, per tutto il corso della serata il Davos ha avuto vita troppo facile nel penetrare nella difesa biancoblù e a portarsi addirittura indisturbato al cospetto di Zurkirchen, lasciandolo in diverse occasioni al suo destino. Troppi i dischi filtrati in zona neutra e lacunosa la lettura da parte dei leventinesi delle intenzioni degli avversari, con dei semplici cambiamenti di direzione che hanno spesso e volentieri messo fuori tempo la difesa ospite.

L’Ambrì è stato comunque bravo a capire che anche il Davos non era certo in serata, ed ha saputo spingere nel momento giusto nei minuti finali, dopo aver però buttato al vento quasi 1’50 di doppia superiorità numerica. Il powerplay ha ancora bisogno di fare passi avanti, con la prima unità con i quattro stranieri e Pestoni che sta iniziando a mostrare qualche idea più delinata, ma che deve ancora imparare a sfruttare le molte opzioni disponibili per smarcare l’uomo giusto al tiro.

È andata meglio invece per quanto concerne la disciplina, con sole due penalità minori, tra cui una a Birbaum invero piuttosto severa. Certo, quella commessa da Zgraggen quando si era sul 3-3 poteva costare carissimo, ma in generale il fatto di essere stati lontani dal box è un elemento che vale la pena di segnalare.

Con un bilancio dei tiri che parla di 37-33 in favore del Davos, l’Ambrì torna a casa con tre punti preziosi e che permettono di “prendere tempo” e di affrontare con più calma il derby, ma si deve avere la consapevolezza che per continuare ad avere successo bisognerà presentarsi sul ghiaccio in maniera ben più solida ed organizzata.

L’Ambrì ha forse bisogno di qualcosa di più da parte dei suoi leader per leggere e gestire meglio (e con più calma) le varie fasi di partita, evitando ad esempio di incassare immediatamente il pareggio dopo aver trovato la via del gol, come successo sull’1-0 di Lhotak e dopo il 2-1 di Monnet.

Da gestire con più sapienza anche i powerplay – come sulla leggerezza di Pestoni nel periodo centrale che quasi ha permesso ad Axelsson di firmare lo shorthand – ed in generale la libertà data ai difensori. Quest’ultimo aspetto è stato pagante in occasione del gol del pareggio di Emmerton, propiziato da un’azione personale di Gautschi, ma ha anche concesso al Davos troppi contropiedi e superiorità numeriche. Bisognerà sicuramente trovato più equilibrio in questo senso.

Osservando i singoli è da sottolineare la prestazione di Cory Emmerton, che ha reagito al meglio alla “perdita” della prima linea ed ha attaccato la porta avversaria per 60 minuti, propiziando con una sua scorribanda il game winning goal di Lhotak. Ottima anche la prestazione del giovane ceco, che ha risposto con due gol a delle prime uscite in campionato invero un po’ titubandi.

Possono fare sicuramente di più i vari Giroux, Pestoni, Kamber, Lauper o Monnet, ed in generale l’intera squadra appare avere parecchio potenziale inespresso, sia a livello personale che di organizzazione. Con i tre punti in tasca l’Ambrì non può dunque che guardare con positività al derby e alla prossima settimana, conscio che ci sono diversi errori da risolvere, ma che avere la capacità di trovare la vittoria anche in serate “disordinate” come queste rimane comunque un pregio.

fattore2
LA QUARTA LINEA: L’Ambrì Piotta è riuscito a battere i campioni svizzeri ottenendo addirittura tre gol con la sua quarta linea, grazie alla doppietta di Lhotak e al primo gol in NLA di Emmerton.

Pelletier ha dunque azzeccato le sue scelte, compiendo la difficile decisione di spostare Emmerton dal primo al quarto blocco offensivo… Coraggio che è però stato pagato la prima vittoria da tre punti della stagione. L’assetto verrà confermato anche nel derby?

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