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Ambrì Piotta

Pestoni: “La sconfitta ci ricorda che non andrà sempre tutto bene, c’è tanto da imparare”

L’attaccante dopo il primo stop stagionale: “Abbiamo tenuto testa a una delle squadre più quotate e questo ci deve motivare a proseguire in questa direzione. Heed? Fondamentale, ma i difensori hanno compensato bene”

AMBRÌ – È stata l’ennesima partita ben giocata, quella che ha visto l’Ambrì Piotta capitolare per la prima volta in stagione contro il Ginevra Servette. Alla Gottardo Arena i biancoblù hanno condotto le operazioni sino al 49’, salvo poi subire il pareggio e, due soli minuti dopo, la rete decisiva dell’incontro.

“Certamente fa male, soprattutto se si pensa al vantaggio sprecato a così poco dalla fine”, ha esordito Inti Pestoni. “Quel 4 contro 4 ci è costato due reti. Il Ginevra è una squadra di tutto rispetto, ha dimostrato di meritare la vittoria sui sessanta minuti mentre noi ci siamo andati vicini ma non siamo stati bravi a sufficienza per ottenerla”.

Di positivo è che si tratta di una sconfitta scaturita da una prestazione certamente positiva. Perdere in questo modo fa meno male?
“Sì, per certi versi. È una sconfitta dalla quale possiamo imparare molto, soprattutto se guardiamo alla prestazione nel suo complesso. Sarebbe stato fantastico conquistare la quinta vittoria consecutiva, ma questa sconfitta può servire a ricordarci che non andrà sempre tutto bene, che ci saranno dei momenti difficili da affrontare e che, se lo faremo in questo modo, le cose andranno per il verso giusto. Abbiamo tenuto testa a una delle squadre più quotate di questa stagione e questo ci deve motivare a proseguire in questa direzione”.

Qual è il problema maggiore che individui in questo avvio di stagione per la tua squadra? In quali aspetti credi che ci sia margine di miglioramento?
“Direi il riuscire a concretizzare quelle chiare occasioni da reti nei momenti decisivi in cui le partite andrebbero chiuse. Più volte, infatti, avremmo potuto chiudere anticipatamente le partite ma non ci siamo riusciti. Contro il Servette abbiamo in diverse occasioni sfiorato la rete del 3-1, che avrebbe potuto chiudere i conti, ma non è arrivata. In questo possiamo e dobbiamo progredire. Un altro aspetto riguarda la gestione del disco, penso alla partita di Porrentruy. Dobbiamo imparare a gestirlo meglio, specie in zona offensiva e neutra. Troppo spesso abbiamo perso dischi laddove non andavano persi, permettendo all’avversario di rendersi pericoloso in ripartenza. Sono aspetti che sistemeremo con l’esperienza e le partite che verranno”.

Resta positiva la vostra efficienza offensiva: segnate tanto e con uomini diversi…
“Le reti danno tanta sicurezza ai giocatori. Contro il Ginevra è stata la prima volta in cui siamo finiti sotto per primi nel risultato, e mentalmente questo tipo di situazione non aiuta. Segnare tanto e con uomini diversi ci semplifica di molto il compito, iniziando col piglio giusto le partite”.

L’assenza di Heed è pesante ma siete stati bravi ad arginarla. Avete percepito la sua mancanza nelle retrovie?
È stato un fulmine a ciel sereno, abbiamo saputo che non avrebbe giocato solamente nel corso della mattinata. Trovo che i nostri difensori abbiano lavorato bene per compensare la sua assenza. Di certo resta un giocatore fondamentale per noi e nelle prime quattro sfide lo ha chiaramente dimostrato per solidità ed impulsi offensivi”.

Nel corso della sfida nel tuo blocco è stato provato McMillan, poi Zwerger e di nuovo lo statunitense. Forse la vostra è una linea che ancora sta cercando di trovare i giusti equilibri rispetto al resto della squadra, in cui sembrano più rodati?
“Non saprei dirti. Sin dalle prime battute di campionato ho giocato con Shore e Zwerger, salvo poi qualche cambiamento nel corso della partita contro il Servette. Entrambi i giocatori hanno saltato parte del pre campionato e credo che questo aspetto stia condizionando il loro rendimento. La nostra è una linea che al momento vive di molti alti e bassi, per questo il coach ha provato a cambiare qualcosa inserendo McMillan al nostro fianco. Difficile dire quale sia la combinazione migliore; dal mio punto di vista la squadra sta girando bene, è giusto che si cerchino altre soluzioni ma non occorre forzare troppo la mano. Con Shore e Zwerger mi trovo benissimo, lo stesso vale per McMillan. Sono certo che Cereda riuscirà a trovare la quadratura del cerchio per ognuno di noi”.

Martedì affronterete il Lugano in una partita notoriamente ostica per voi. I bianconeri, però, giungono da un periodo complicato. Con quali sensazioni arrivate al derby?
“Sarebbe stato bello arrivare al derby da capolista, con cinque vittorie di fila. Ma se devo scegliere quale partita perdere, allora scelgo quella contro il Ginevra (ride, ndr.)”.

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