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Lugano

Nel tributo a Nummelin il Lugano batte 2-1 il Lukko Rauma

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LUGANO – Come contorno alla cerimonia d’addio di Petteri Nummelin è andata in scena alla Resega la partita amichevole fra i bianconeri e il Lukko Rauma, compagine che vedrà tra le proprie fila proprio l’ex numero 33 del Lugano in questa nuova stagione.

Costretto a far giostrare i suoi ragazzi senza l’apporto degli assenti Morant, Dal Pian, Simion, Fazzini e Kparghai, Patrick Fischer ha potuto contare per la prima metà dell’incontro proprio sul folletto finlandese, che ha indossato per l’ultima volta la maglia bianconera, per l’occasione in un formato speciale. È stata questa la sorpresa principale per i tifosi bianconeri, che hanno potuto riammirare il difensore 41enne nella propria squadra, dopo un piccolo tributo iniziale che vedeva alcune sue famose gesta riprodotte sugli schermi giganti.

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Venendo al match occorre dire che non si è assistito ad una vera e propria “sfilata” ma è stato un incontro vero, tra due squadre che stanno limando gli ultimi dettagli prima di affrontare i rispettivi campionati. Sin dai minuti iniziali si è capito che agonismo e durezza sarebbero state quelle da utilizzare nelle partite “ufficiali”, e nessuno sia su un fronte che sull’altro ha dato l’impressione di volersi risparmiare.

A farsi preferire, nel primo periodo è stato il Lugano, probabilmente il migliore ammirato in questo preseason, almeno per ciò che concerne le partite casalinghe. Difesa sbrigativa quanto basta, velocità di transizione e soluzioni a volte anche spettacolari in attacco, insomma la mano di Fischer comincia ad essere veramente chiara. I primi venti minuti sono finiti sullo 0-0 grazie soprattutto all’imprecisone degli attaccanti di casa e alla bravura del portiere ospite, l’americano Zapolski, 26enne in prova al Lukko Rauma.

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Il detto “gol sbagliato uguale a gol subito” si è materializzato nel secondo periodo, e in situazione di superiorità numerica – a soli 5” secondi dall’uscita di CampoliIuhani Hasu ha trafitto Manzato marcando la rete ospite. Il risultato non è più cambiato sino alla seconda pausa con gli ospiti che hanno potuto contare su Nummelin definitivamente tra le proprie fila dal 30’, con oltretutto la “C” di capitano stampata sul petto.

La terza ripresa ha rispecchiato maggiormente ciò che si era visto nei venti minuti iniziali, ovverosia un Lugano più diretto sulla porta, e quasi a logica conseguenza sono arrivate le reti di Hirschi – in situazione di inferiorità numerica – e di Mclean, che ha fatto sedere Zapolski prima di insaccare il definitivo vantaggio a favore dei bianconeri.

Assolutamente da incorniciare la prova di Chris Campoli, che con dedizione e impegno sta convincendo lo staff tecnico a rinnovare il contratto in prova. Il canadese non eccelle particolarmente in ambiti precisi, ma dimostra un grande senso della posizione, forza fisica e sa dare ottimi impulsi all’attacco e al power play grazie ad un’ottima visione di gioco. Ottima partita anche da parte di Hirschi, che aldilà della rete sembra quasi pienamente recuperato dall’operazione. Buona anche la prestazione di Manzato, che se ha fatto intravedere piccole imprecisioni qua e là, ha sfoderato interventi molto sicuri tra i pali. Un po’ più in ombra del solito i nuovi arrivati Fritsche e Walsky, ma senza alcun allarmismo.

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Parlando dei blocchi, la “reunion” di Metropolit con Domenichelli e il fido Rüfenacht sembra dare i suoi frutti, e i tre sono costantemente delle spine del fianco agendo con azioni veloci e spettacolari, pur che Fischer continui con i cambi dei blocchi piuttosto rapidi. In sostanza, il Lugano sta mostrando il suo volto quasi definitivo, con alcuni logici accorgimenti da effettuare in alcune situazioni di gioco. In particolare il box play è apparso piuttosto statico, e le uscite dal terzo in velocità devono ancora essere allineate ai vari automatismi, ma in generale, gli applausi strappati dai bianconeri fanno ben sperare, e anche Fischer sta dando dimostrazione di saper imporre un gioco alla propria squadra.

Le ultime righe non potevano che essere per Petteri Nummelin, che pur solo a sprazzi ha dato di nuovo saggio delle qualità che tutti conoscono bene. Le varie standing ovation all’inizio, durante e dopo la partita hanno reso bene l’idea del ricordo che il difensore ha lasciato alla Resega, meritandosi pienamente il tributo che gli è stato riservato.

In questo caso, per l’ultima volta (forse?) scrivo su queste pagine delle magie targate numero 33.

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