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Interviste

Lhotak: “I Mondiali a Praga saranno una grande festa, ci si attende molto dalla Cechia”

L’ex biancoblù ci parla del suo percorso: “Sono soddisfatto della mia stagione, ma c’è rammarico per non essere andati in semifinale. Il mio futuro? Forse non giocherò a lungo come Jagr, ma voglio continuare altri 6-7 anni”

(JustPictures)

PRAGA – Durante la pausa estiva, come di consuetudine, Lukas Lhotak torna a casa sua a Praga. Con l’ex biancoblù abbiamo parlato un po’ di lui e degli imminenti Mondiali, che si terranno proprio nella splendida città in riva alla Moldova.

Lukas Lhotak, innanzitutto come stai?
“Io sto bene, da qualche giorno sono in vacanza in Ungheria, vicino al lago Balaton, altrimenti sto lavorando alla mia preparazione fisica da solo in Cechia. Ho solamente un contratto di otto mesi con il Sierre, quindi lavoro insieme a un gruppo di amici e con un allenatore in palestra”.

È la prima volta che il tuo contratto è di otto mesi e non annuale?
“Sì, prima in tutte le altre squadre avevo un contratto sui 12 mesi”.

Com’è andata la tua stagione in Vallese?
“Alla fine penso sia andata bene individualmente parlando. Ho fatto quello che mi prefissavo, ovvero segnare reti e fornire assist. Ho avuto tanto tempo di gioco e sono sempre stato schierato in powerplay. Sono dunque soddisfatto. Per quel che riguarda la squadra, credo che il bilancio possa essere valutato positivamente. Gli anni addietro il Sierre era sempre in lotta fino all’ultimo per accedere ai playoff attorno all’ottava piazza, quest’anno invece abbiamo concluso la regular season al quinto posto. Peccato aver perso il quarto di finale contro i GCK. Nella stagione regolare li avevamo sconfitti per ben quattro volte. Conducevamo inoltre 2-1 nella serie ed eravamo avanti per 3-0 in Gara 4, ma ci siamo fatti rimontare. In sostanza abbiamo perso lì la possibilità di andare in semifinale. Un grande rammarico, anche perché la squadra era buona, c’erano elementi di valore come ad esempio Cory Emmerton e Jordann Bougro”.

Parliamo dei Mondiali, che dopo nove anni tornano a Praga. Si respira già l’aria della manifestazione, c’è entusiasmo?
“Sì, come sempre direi. L’ambiente è proprio come nove anni fa, pieno di bandiere e pubblicità. È sempre speciale per Praga poter ospitare i Mondiali. Sono già arrivati dei turisti settimana scorsa. La città sarà piena, sarà una grande festa, tutti noi siamo contenti di vivere questo evento”.

La gente locale è ottimista per quanto riguarda la Nazionale ceca?
“Tutti si aspettano che la squadra sia migliore di quella delle ultime edizioni. Ci saranno parecchi giocatori dalla NHL, i Mondiali in casa sono importanti e la popolazione attende da tanti anni una nuova medaglia d’oro. C’è ottimismo e io penso che sia possibile imporsi, anche se la concorrenza è tantissima”.

Andrai a vedere qualche partita?
“Nel limite del possibile sì, non sarà però evidente trovare i biglietti, forse dovrò chiedere aiuto anche a qualche amico”.

Quando non vedrai le partite dal vivo, le seguirai tranquillamente a casa oppure in qualche bar?
“Entrambe le cose, mi piace sia gustarmi i match con gli amici in qualche locale, sia starmene a casa. Quello che è sicuro è che seguirò tutti i match”.

(Lukas Lhotak durante i Mondiali a Praga nel 2015)

Quest’anno il mitico Jaromir Jagr, ancora attivo nella massima lega ceca a 52 anni, verrà inserito nella Hall of Fame della IIHF…
“Lui è fuori di testa, è il mio idolo sin da piccolo, tu lo sai bene. È semplicemente incredibile quello che fa, è un esempio per tutti, tutta la popolazione ceca ha un grande rispetto nei suoi confronti, è un’icona. Ho sentito settimana scorsa che forse la prossima stagione sarà l’ultima, ma vedremo, con lui non si sa mai”.

Il tuo ex compagno di squadra e amico Dominik Kubalik farà parte della selezione ceca, lo senti ancora?
“Sì siamo in contatto, gli ho scritto di recente, non ci sentivamo da un paio di mesi. Presto diventerà papà, gli ho dunque fatto i complimenti. Ora è senza contratto, sicuramente un bel Mondiale lo aiuterà al fine di trovare una nuova sistemazione”.

Secondo te resterà in NHL o tornerà in Europa?
“Ha avuto un anno difficile in NHL, quindi penso che tornerà a giocare in Europa, ma è solo una mia idea. Magari addirittura in Svizzera, sarebbe bello. Lui è un giocatore fantastico, faceva di quelle cose incredibili ad Ambrì”.

Il tempo vola. Quando c’erano stati gli ultimi Mondiali nel 2015 e mi avevi mostrato la Praga underground lontana dal turismo, eri un giovane attaccante di 22 anni pieno di sogni. Adesso ormai ne hai 31 e non sei Jaromir Jagr, la tua carriera non sarà più lunghissima…
“(Lukas ride ndr) Neanche a farlo apposta ho detto a mia moglie poco tempo fa che farò come lui, mi ha dato del folle. Scherzi a parte voglio giocare ancora 6 o 7 anni. Mio figlio ora ha 3 anni, bisognerà pensare anche alla scuola tra un po’. Una volta terminato il mio contratto con il Sierre, tra due stagioni, mi piacerebbe magari giocare in Cechia, visto che non mi è mai capitato”.

Mi pare dunque di capire che la tua vita in futuro sarà in Cechia e non in Svizzera…
“Sì, non c’è ancora nulla di deciso, ma al 90% abbiamo l’intenzione di tornare a vivere a Praga (Lukas a Praga abita a 10 minuti di auto dalla O2 Arena dove si giocheranno i Mondiali, ndr)”.

Hai già qualche progetto, magari diventare tassista come papà, oppure rimanere legato all’hockey?
“Il mio babbo ha smesso di guidare il taxi, con la pandemia non rendeva più, ora disinfesta i negozi presi di mira dagli animali. Io però voglio restare nel mondo dell’hockey, magari in qualità di allenatore, forse con i bambini, oppure fare l’agente. Vedremo cosa mi riserverà il futuro”.

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