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Ambrì Piotta

L’Ambrì torna a segnare contro il Davos, ma la prova non convince

Troppo leggeri nei due slot, i leventinesi non sono riusciti a costruire su due reti segnate con i primi tiri. Prima rete per Regin, ma il powerplay non si sblocca

(PostFinance/KEYSTONE/Juergen Staiger)

L’Ambrì torna a segnare contro il Davos, ma la prova non convince

DAVOS – AMBRÌ

5-3

(0-2, 2-0, 3-1)

Reti: 1’31 Regin (Kneubuehler) 0-1, 6’33 Bürgler (Zwerger, Kostner) 0-2, 25’24 Ambühl (Corvi, Egli) 1-2, 27’59 Bromé 2-2, 44’26 Rasmussen 3-2, 50’35 Corvi 4-2, 55’21 Bromé 5-2, 59’11 Isacco Dotti 5-3

Note: Eisstadion, 3’857 spettatori. Arbitri Stolc, Borga; Progin, Schlegel
Penalità: Davos 4×2′, Ambrì 3×2′ + 1xrigore

Assenti: Matt D’AgostiniGiacomo Dal PianPatrick Incir (infortunati), Cedric Hächler (ammalato), Petr CajkaJoel Neuenschwander (Ticino Rockets)

DAVOS – Era iniziato in maniera incoraggiante il pomeriggio dell’Ambrì Piotta che, segnando due gol con le prime due conclusioni si è subito tolto il pensiero di ritrovare la via della rete, dandosi così l’opportunità di impostare nella maniera giusta la sfida di Davos. Lo svolgersi dell’incontro non è però coinciso con una crescita dei leventinesi, che anzi hanno via via perso contatto sia con il proprio gioco che con l’avversario.

Delle varie sconfitte fin qui registrate questa è infatti quella in cui i leventinesi hanno convinto meno e si sono maggiormente “ingarbugliati” nel cercare di tessere la loro manovra. In termini di presenza offensiva raramente sono arrivati dei momenti di pressione prolungata dalle parti di Gilles Senn, che la grande maggioranza dei pericoli li ha corsi con i ragazzi di Cereda al tiro dopo una ripartenza.

(PostFinance/KEYSTONE/Juergen Staiger)

Non hanno così trovato l’efficacia sperata le mosse di rimescolamento delle linee – anche se un reale giudizio richiederà più di una partita – tanto che il terzetto ad aver convinto maggiormente è stato l’unico confermato. Regin e Kozun sono infatti riusciti a rendersi pericolosi più di una volta, con il danese che ha trovato la prima rete stagionale, mentre gli altri blocchi hanno marcato presenza solamente a fiammate.

Peccato per i leventinesi non aver saputo costruire delle fondamenta più solide su quelle due reti iniziali – considerando anche il rischio corso dopo pochi secondi con l’iniziativa di Rasmussen – ma già nel corso del primo tempo c’erano stati segnali che il risultato non rispecchiasse gli equilibri in pista.

Il powerplay sarebbe stato in questo senso un’arma importante su cui contare, ma con l’uomo in più l’Ambrì è stato troppo impreciso per mettere fuori tempo la squadra di Wohlwend. Alla prima occasione Bürgler era andato vicino al 3-0, ma in generale Senn non ha mai dovuto vivere momenti di particolare affanno davanti a lui.

(PostFinance/KEYSTONE/Juergen Staiger)

Ed è proprio nei due slot che i leventinesi devono fare dei passi avanti, sia in fase offensiva ma anche in copertura, con delle lacune in questo senso che sono state enfatizzate da qualche disco di troppo rilasciato da Ciaccio, sui cui rebound il Davos si è fatto trovare vigile.

Il Davos ha dapprima accorciato con Ambühl, che ha ricordato come le accelerazioni in transizione restino un marchio di fabbrica dei suoi, e poi in powerplay Bromé ha infilato il pareggio a quel punto meritato.

Quello è stato il momento in cui il match ha visto scuotersi i suoi equilibri. Il Davos ha alzato il ritmo, ed anche se gli ospiti poco dopo hanno colpito un palo con Kostner, i grigionesi sono andati alla seconda pausa con la chiara sensazione di avere l’inerzia della sfida a proprio favore.

(PostFinance/KEYSTONE/Marcel Bieri)

Il match ha poi imboccato una direzione precisa nel terzo tempo, questo nonostante le prime battute abbiano visto Bürgler colpire il secondo ferro di giornata per i leventinesi. L’equilibrio lo ha però rotto il Davos con Rasmussen – prima rete stagionale -, mentre Corvi poco dopo ha approfittato di un Ambrì mal posizionato dopo che Regin aveva perso il bastone per segnare indisturbato il gol decisivo.

L’ultima opportunità di rientrare è arrivata con una doppia superiorità – preceduta dal timeout chiamato da Cereda – ma anche in questo caso il powerplay non ha trovato il modo di colpire. Nel finale c’è poi stato spazio per il rigore realizzato da Bromé – partita di rilievo la sua – e del punto di Isacco Dotti per il 5-3 definitivo.

L’Ambrì Piotta ha così avuto la peggio in una partita in cui – nonostante le diverse occasioni su ambo i fronti – i leventinesi non sono riusciti a crescere al pari degli avversari, che hanno invece trovato via via maggior ritmo, velocità e pulizia d’esecuzione. La prestazione di domenica è da classificare come quella sinora meno convincente, anche e soprattutto per una certa mancanza di solidità nei due slot da cui la squadra non può prescindere.


IL PROTAGONISTA

Mathias Bromé: L’attaccante svedese ha firmato la sua prima doppietta della stagione, e si è messo in mostra per il pacchetto completo che porta al servizio di Wohlwend.
Velocità, visione di gioco e capacità di colpire nei momenti giusti sono le sue caratteristiche, che gli hanno permesso di vivere una settimana in cui ha firmato cinque punti in tre partite.


HIGHLIGHTS

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