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Ambrì Piotta

L’Ambrì ritrova identità e vittoria, il Lugano ancora non convince

I biancoblù si prendono la rivincita grazie ad una prova più completa. Bianconeri anonimi ad eccezione di Hofmann, il bilancio in trasferta è sempre più pesante

L’Ambrì ritrova identità e vittoria, il Lugano ancora non convince

AMBRÌ – LUGANO

3-1

(1-0, 0-1, 2-0)

Reti: 3’18 Guerra (Bianchi) 1-0, 30’34 Hofmann (Sannitz, Fazzini) 1-1, 46’55 Bianchi 2-1, 58’09 Zwerger (Kubalik, Guerra) 3-1

Note: Valascia, 6’500 spettatori. Arbitri Hebeisen, Kaukokari; Wüst, Progin
Penalità: Ambrì Piotta 7×2′ + 1×10′, Lugano 8×2′

AMBRÌ – Chi si aspettava un fine settimana elettrizzante, probabilmente ha vissuto i due derby del fine settimana con un po’ di amaro in bocca. A conti fatti però l’Ambrì Piotta è uscito dalla doppia sfida contro il Lugano con il sorriso sulle labbra, mentre ai bianconeri non è bastato ottenere metà del bottino in palio per prendere una boccata d’ossigeno sufficiente a scacciare delle preoccupazioni oramai familiari, e che stanno diventando sempre più serie.

La squadra di Luca Cereda ha reagito alla serata sottotono di venerdì con un match in cui ha saputo ritrovare una certa identità, cercando la vittoria più degli avversari e soprattutto facendolo con la forza del gruppo, caratteristica questa che sembra mancare alla squadra bianconera.

Greg Ireland ha infatti mandato in pista un gruppo che ha ancora fatto fatica a distinguersi a livello di personalità e sacrificio, con il solo Gregory Hofmann a tirare un carro che al momento è orfano di troppi elementi che dovrebbero essere degli attori principali.

I vari Lapierre, Lajunen oppure Klasen – preferito ad Haapala, partita anonima la sua – hanno infatti fornito un apporto insufficiente, impedendo al Lugano di dare concretezza ad una manovra che, specialmente nel secondo tempo, avrebbe potuto indirizzare il match su binari diversi.

Questo ha reso vano anche il buon lavoro fatto dai bianconeri nel cercare di contenere i giocatori più “caldi” dell’Ambrì, con in particolare Kubalik che sull’arco di questi due derby ha avuto il suo bel da fare per scrollarsi di dosso la marcatura avversaria.

I biancoblù hanno però nuovamente dimostrato di avere parecchie risorse a disposizione vincendo diverse battaglie anche con le seconde linee, mentre Ireland ha cercato di dare una scossa al match forzando – probabilmente troppo – i suoi uomini di punta.

Ne è così nata una partita per certi versi strana, a maggior ragione se si pensa alle tante penalità fischiate e all’infinità di interruzioni causate dal lancio di oggetti da parte del pubblico della Valascia, fattori che hanno sostanzialmente impedito che la sfida vivesse della fasi prolungate di buon ritmo.

A sbloccare il risultato dopo pochi minuti ci ha pensato Samuel Guerra, che con un tiro dalla distanza ha sorpreso Merzlikins, complessivamente apparso meno brillante del solito sull’arco delle due sfide in calendario. L’Ambrì ha poi continuato a farsi preferire nel corso del primo tempo costruendosi alcune buone opportunità per raddoppiare – due addirittura in shorthand -, ma l’inerzia è cambiata in un periodo centrale in cui sono stati i bianconeri a creare di più.

Logica e giusta conseguenza il pareggio in powerplay di Hofmann, arrivato al giro di boa di metà partita. Anche in quel caso la sfida però non è riuscita a decollare, con le troppe interruzioni che sono state intervallate dalla rete annullata a Zwerger, dopo che l’austriaco aveva infilato in rete un puck valutato dagli arbitri come già in possesso sotto il guantone di Merzlikins.

L’identità dell’Ambrì ha però fatto la differenza nel terzo tempo, quando Bianchi ha ottenuto il gol decisivo dopo un importante disco recuperato da Dotti nei confronti di Hofmann, azione che ha provocato qualche protesta dalla panchina bianconera per un presunto fallo sul top scorer.

I veri problemi il Lugano li ha però riscontrati nuovamente guardandosi allo specchio, e vedendo riflessa quella squadra che in trasferta è la penultima della lega e che fa maledettamente fatica a segnare (22 gol in 11 partite lontani dalla Corner Arena). Una certa frustrazione ha così impedito ai bianconeri di reagire, sino ad arrivare alla bella rete di Zwerger valsa il 3-1, con l’austriaco a “bruciare” Loeffel e Merzlikins prima di depositare il puck in rete.

Lo “split” al termine della doppia stracantonale può così lasciare soddisfatto l’Ambrì Piotta, che come spesso successo ha reagito ad una prova negativa con un match in cui ha saputo ritrovare sacrificio ed identità. I biancoblù vanno così alla pausa al settimo rango, e soprattutto con un vantaggio di ben 20 punti sul Davos penultimo.

Ha fatto invece il cammino inverso il Lugano che, nonostante alcuni buoni segnali, si basa ancora troppo sullo sforzo di poche individualitàHofmann su tutti – ma manca dell’apporto di quella granitica unità d’intenti che nel passato campionato aveva portato la squadra lontanissimo.


IL PROTAGONISTA

Dominic ZwergerIl suo entusiasmo è contagioso, e sempre di più sta mostrando un attaccamento all’Ambrì Piotta che rende la sua passione per la maglia che indossa come una componente fondamentale del suo gioco.

Già a segno venerdì alla Corner Arena, sabato è risultato decisivo per rispedire al mittente i tentativi di rimonta del Lugano, con una rete – quella del 3-1 – tanto bella quanto importante. Ha sfiorato la doppietta vedendosi un gol annullato, ma se da un lato i bianconeri sono riusciti a contenere bene Kubalik e Müller, lui si è assicurato che il Lugano non riuscisse a neutralizzare completamente la loro linea.


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HIGHLIGHTS

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