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Ambrì Piotta

L’Ambrì riesce a venire a capo del Davos in una partita pazza

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DAVOS – È stata una partita assolutamente pazza quella giocata a Davos dall’Ambrì Piotta che, dopo la sconfitta incassata alla Valascia poche ore prima per mano del Friborgo, era chiamato a reagire soprattutto sul piano del gioco e della carica agonistica.

Buttando però nel pentolone biancoblù una grande voglia di riscatto, ed unendola ai tanti errori che ultimamente stanno caratterizzando le uscire dei leventinesi, ne è risultato un match con continui ribaltamenti di fronte, tanti pasticci, ed alti e bassi da parte della grande maggioranza dei giocatori in pista. In un modo o nell’altro, però, l’Ambrì è riuscito a centrare una vittoria importantissima, frutto di una forza di volontà che non è mai venuta meno.

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Non è stato indubbiamente un pomeriggio facile per i ragazzi di Pelletier, che sono riusciti a reagire alle manovre offensive dei padroni di casa solamente a fiammate, spesso vanificando però quanto costruito con evitabili errori individuali. Con Schaefer tra i pali, Nordlund e Schlagenhauf di nuovo in pista, e Noreau giustamente relegato in tribuna dopo le ultime prestazioni, il coach leventinese sta continuando un processo che si spera gli permetterà di ritrovare i giusti equilibri all’interno della squadra.

Rispetto al match di sabato sera qualche passo avanti è stato comunque fatto, fosse solo per la carica agonistica e la “rabbia” con cui si è scesi in pista, fattore su cui si dovrà tornare a mettere l’accento. Elementi tanto semplici quanto efficaci come tornare a tirare regolarmente verso il portiere avversario erano infatti venuti a mancare ultimamente, ma a Davos hanno permesso ad esempio a Bianchi di ottenere la prima rete del pomeriggio, con la grande complicità di un impacciato Noronen.

I biancoblù avevano poi raddoppiato a soli 18” dalla prima sirena con un bel tiro di Pestoni che, sfruttando lo screen di Park, ha permesso all’Ambrì di archiviare i primi 20 minuti ottenendo il massimo da un periodo importato prevalentemente sul gioco difensivo (15-5 i tiri in favore dell’HCD).

L’Ambrì aveva poi iniziato ad uscire dal guscio nei primi scampoli di periodo centrale, dove però tutto è sembrato prendere una brutta piega nel giro di soli 48 secondi, lasso di tempo sufficiente a Walser e Guggisberg per impattare la contesa. La difesa biancoblù sicuramente in quei due frangenti avrebbe potuto fare di più, aprendosi sin troppo sulla prima rete, e risultando invece immobile nello slot in occasione della seconda.

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A svegliare i suoi dal torpore ci ha però pensato Markus Nordlund che, servito stupendamente da Duca, si è presentato al cospetto di Noronen e lo ha infilato con una sola mano e in equilibrio precario. Rete spettacolare e meritata per il finlandese, assolutamente imperiale anche sul ghiaccio grigionese e che ha dato tutti gli elementi necessari a Pelletier per renderlo un titolare inamovibile sino a nuovo ordine.

Chi sta avendo tutte le occasioni necessarie per dimostrare il proprio valore, ma le sta “ciccando” una dopo l’altra, è invece Jason Williams, anche domenica protagonista solo in negativo di troppi errori soprattutto in fase di impostazione e copertura difensiva. Il numero 29 sembra inoltre essere addirittura un pericolo quando schierato sulla blu in powerplay, scelta che lo posiziona in una zona delicata della pista e che al momento non pare essere in grado di gestire.

A Williams va dato atto di aver effettuato il millimetrico passaggio a Giroux che ha poi permesso al top scorer di conquistare il rigore che ha risolto la partita, ma si tratta comunque di un solo episodio che non basta a controbilanciare il resto.

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Nel frattempo, però, a cavallo tra il secondo ed il terzo tempo l’Ambrì ha dovuto subire la proverbiale doccia fredda, incassando il pareggio a 17 secondi dalla sirena – tiro di Jan Von Arx che ha ingannato Schaefer – e vantaggio locale dopo soli 48 secondi dalla ripresa di Koistinen. È da segnalare che gli ultimi 20 minuti sono stati giocati da Zurkirchen, entrato in seguito ad un risentimento muscolare accusato dal collega di reparto.

Nonostante la botta al morale, l’Ambrì ha perseverato ed ha continuato a provarci testardamente, sino ad essere premiato con il nuovo pareggio a firma Elias Bianchi, autore così di una doppietta che rappresenta il giusto premio per il grande lavoro che il numero 20 svolge dall’inizio del campionato.

Il finale è poi stato caratterizzato dal brutto check su Pestoni da parte di Grossman che, colpendo il leventinese con il ginocchio, lo ha costretto a rientrare anticipatamente negli spogliatoi. Per lui si parla al momento di “una forte botta”, ma si dovrà attendere gli esami di lunedì per una diagnosi più precisa.

In seguito alla penalità di 5 minuti e di partita di Grossmann, l’Ambrì ha avuto la ghiottissima occasione di giocare in powerplay sino al 60esimo. In superiorità Giroux si è guadagnato un rigore e lo ha poi trasformato con estrema freddezza, regalando ai suoi l’opportunità di portare semplicemente in porto il risultato terminando l’incontro con l’uomo in più. “Semplicemente”? Nemmeno per sogno, perché questo Ambrì non può assolutamente permettersi di inserire il pilota automatico, ed ecco che dunque il Davos ha avuto ancora diverse occasioni per pareggiare.

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I giochi sono stati finalmente chiusi da Mieville al 59’30”, quando il numero 23 ha trovato il gol a porta sguarnita rilanciando dal proprio terzo. L’Ambrì ha così ottenuto 3 punti che li mantengono al terzo posto e che scacciano a 5 lunghezze il Kloten. Le prestazioni del weekend andranno però analizzate con cura, soprattutto per quel che riguarda gli special teams.

L’Ambrì ha infatti avuto ben 10 possibilità sull’arco del weekend per sbloccarsi in questo senso, ma l’unico frutto concreto scaturito dalle superiorità numeriche è stato il rigore conquistato da Giroux. Per i biancoblù il powerplay è da considerarsi come un’arma imprescindibile che deve tornare a colpire con più regolarità, così da risolvere incontri come quello di sabato sera decisamente alla portata.

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