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Ambrì Piotta

L’Ambrì festeggia la salvezza e un primo passo verso il futuro

I biancoblù battono il Kloten e vincono per 4-1 una serie ruvida e combattuta. Decidono le reti di Zwerger e Taffe, aviatori condannati allo spareggio

L’Ambrì festeggia la salvezza e un primo passo verso il futuro

AMBRÌ – KLOTEN

2-1

(2-0, 0-1, 0-0)

Reti: 4’16 Zwerger (Zgraggen) 1-0, 18’58 Taffe (D’Agostini, Müller) 2-0, 39’17 Abbott (Hollenstein, Sallinen) 2-1

Note: Valascia, 6’408 spettatori. Arbitri Eichmann, Hebeisen; Borga, Kaderli
Penalità: Ambrì 3×2′, Kloten 6×2′

AMBRÌ – È festa alla Valascia, come giusto che sia. La salvezza conquistata dall’Ambrì Piotta nella dura serie contro il Kloten è tutt’altro che scontata, ed è arrivata al termine di cinque partite complicate e spigolose, in cui i biancoblù hanno saputo confermarsi squadra più completa e con maggiori risorse a cui attingere rispetto agli avversari. Gli aviatori hanno invece continuato a proporre un hockey monodimensionale, che devono sperare possa bastare per battere il campione della lega cadetta.

Per quest’anno però quello dello spareggio è un problema altrui, perché la squadra assemblata da Paolo Duca e condotta da Luca Cereda ha mantenuto tutte le sue premesse e promesse, centrando in pieno l’obiettivo stagionale, dichiarato in maniera vaga solo all’apparenza. Se la missione era quella di ottenere la salvezza “ il prima possibile”, era oggettivamente difficile pensare che potesse arrivare più velocemente di così, ed aver potuto chiudere il campionato dopo sole cinque sfide nella finale di playout non era certo semplice.

Ma questa è stata la vittoria di tutti. Quella di Luca Cereda, che ha sempre camminato per la sua strada e mandato in pista ogni sera i ragazzi che meritavano di giocare, senza guardare in faccia a nessuno. Quella di Paolo Duca, che in fretta e furia e con poca esperienza ha assemblato una rosa con alcune lacune strutturali, ma con davvero poche mancanze a livello di dedizione al lavoro ed attaccamento alla causa. È infine quella dei giocatori, sia di quelli partenti che degli elementi che tra pochi giorni se ne andranno, perché nessuno nella corsa alla salvezza si è tirato indietro di un millimetro, nemmeno chi una firma altrove l’ha già messa da tempo. I sorrisi dei vari Lhotak o Collenberg a fine partita valgono più di mille parole.

La Valascia ha così vissuto la sua serata più intensa del campionato, iniziata con il gol del Zwerger e conclusasi con una sorta di lotta a distanza con il cronometro, che in alcuni momenti del terzo tempo sembrava far passare i minuti al rallentatore. La base per la sua vittoria l’Ambrì l’ha però costruita presto, nella prima parte di gara, quando il raddoppio di Taffe aveva rappresentato una vera mazzata per il morale del Kloten, che dopo un’entrata in materia tutta biancoblù aveva saputo reagire con convinzione.

In pista forti del rientro di capitan Michael Fora – nelle file degli ospiti mancava invece l’ammalato Praplan – i biancoblù hanno vissuto buone fasi anche nel periodo centrale, ma hanno mancato della necessaria lucidità per infilare quel 3-0 che avrebbe verosimilmente chiuso l’incontro. Il Kloten ha così gradualmente preso ritmo ed ha impegnato seriamente Conz, anche giovedì sera bravissimo nel tenere in partita i suoi compagni nei momenti chiave della sfida.

Il portiere biancoblù nulla ha però potuto su quell’azione a ridosso della seconda sirena, quando una bella combinazione tra Hollenstein ed Abbott ha permesso a quest’ultimo di dimezzare il vantaggio dell‘Ambrì, lanciando un terzo tempo carico di tensione. Tensione che tra i ranghi leventinesi si è fatta papabile con il passare dei minuti, e che fortunatamente è stata allentata da alcune penalità che hanno rotto il ritmo della spinta degli zurighesi.

Nel finale, nonostante Kevin Poulin richiamato in panchina, il Kloten non ha più trovato le risorse per tentare un vero assalto finale, mantenuto in vita solamente da un paio di conclusioni sbilenche a porta sguarnita di Kubalik e Taffe, terminate a lato.

Alla fine però l’Ambrì ce l’ha fatta, ed è stato premiato per i suoi sforzi da una salvezza per permette allo staff tecnico di scambiarsi qualche pacca sulle spalle, guardare indietro a quanto fatto nell’ultimo anno, ed iniziare a pianificare l’immediato futuro, le cui premesse sono interessanti.

Quella appena conclusa con successo era una stagione che rappresentava solamente un primo passo nella giusta direzione, ma non era scontato farlo senza inciampare.


IL PROTAGONISTA

Luca CeredaÈ l’unico nome chiamato dalla curva, e questo è il giusto premio per aver ridato energia e vigore ad un ambiente che solamente un anno fa era privo di qualsiasi entusiasmo e prospettiva.

Anche giovedì sera ha ottenuto la vittoria allenando il suo Ambrì Piotta con grande onestà nei confronti di tutti gli elementi che compongono la squadra, ed il Kloten nuovamente non ha saputo controbattere alle mille risorse portate in pista dai biancoblù.


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