Social Media HSHS

Ambrì Piotta

L’Ambrì è compatto e ritrova i suoi stranieri, lo Zugo è piegato

I biancoblù espugnano la Bossard Arena riscattandosi dopo la rocambolesca sconfitta di sabato. Hietanen e D’Agostini in gol, buona prova di Regin

L’Ambrì è compatto e ritrova i suoi stranieri, lo Zugo è piegato

ZUGO – AMBRÌ

3-4

(0-2, 2-1, 1-1)

Reti: 3’37 Grassi 0-1, 11’45 Incir (Kneubuehler, Kostner) 0-2, 25’34 Hansson (Senteler, Müller) 1-2, 29’55 Kovar (Djoos) 2-2, 37’41 Hietanen (Heim, D’Agostini) 2-3, 46’40 D’Agostini (McMillan, Regin) 2-4, 59’30 Hansson (Kovar, Kreis) 3-4

Note: Bossard Arena, 6’541 spettatori
Arbitri: Stolc, Urban; Fuchs, Duc
Penalità: Zugo 3×2′, Ambrì 6×2′

Assenti: Michael ForaYanik Burren (infortunati), Joel NeuenschwanderPetr Cajka (Ticino Rockets), Giacomo Dal PianBrandon Kozun (sovrannumero)

ZUGO – Era chiamato ad una reazione tanto difficile quanto importante l’Ambrì Piotta, che in casa dello Zugo voleva innanzitutto prendersi una rivincita nei confronti di sé stesso, dimostrando di essere una squadra ben più compatta di quella che sabato aveva finito per sperperare quattro reti di vantaggio.

Le risposte che Cereda aveva intimato al suo gruppo sono arrivate forti e chiare alla Bossard Arena, dove i leventinesi hanno giocato una partita di grande intensità sull’arco di tutti i 60 minuti, mantenendo la continuità del loro gioco anche nei momenti più delicati della sfida.

Per assurdo non deve infatti essere stato semplice portarsi sul 2-0 nel primo periodo, perché è umano immaginare come i fantasmi del match disputato qualche giorno prima potessero riaffiorare alle prime difficoltà. Il risultato scaturito dalle segnature di Grassi – che ha approfittato di una leggerezza di Martschini – e Incir aveva però delle basi molto più solide, ed infatti la differenza la si è vista quando lo Zugo ha messo in pista l’inevitabile reazione.

L’Ambrì il secondo tempo l’ha infatti iniziato con l’atteggiamento di chi la partita la vuole vincere – e non di una squadra che ha il timore di perdere – ed infatti le occasioni costruire da Isacco Dotti e Pestoni hanno messo in chiaro le intenzioni degli ospiti.

Per riuscire ad impattare la contesa lo Zugo ha così dovuto ricorrere a due reti in powerplay, arrivate nel breve volgere di quattro minuti ma che non hanno scalfito più di quel tanto gli equilibri della sfida. L’Ambrì a parità numerica ha infatti continuato ad essere solido, ed anzi i leventinesi hanno saputo ingranare una marcia in più e mettere all’angolo gli avversari in un finale di periodo centrale arrembante.

Meritato e cercato il punto del nuovo vantaggio, firmato da Hietanen che ha finalmente deciso di lasciar partire il suo tiro, con il finlandese tornato al gol (e ad ottenere un punto primario) a 25 partite di distanza dall’ultima volta. Questa è stata solo una delle buone notizie relative agli stranieri, visto che – in aggiunta ad un McMillan che ha ribadito la sua combattività – anche D’Agostini ha saputo trovare nel terzo tempo un gol fondamentale.

La prova da sottolineare maggiormente è però quella di Peter Regin, che ha finalmente alzato il suo livello ed ha saputo trovare alcuni tra i suoi migliori cambi da quando è in biancoblù. Il danese ha lavorato tanto, vinto alcuni ingaggi importanti – tra cui l’ultimo quando lo Zugo si era fatto sotto a 30 secondi dal termine – ed ha recuperato quel puck fondamentale per il game winning goal di D’Agostini.

La risposta più grande l’Ambrì l’ha però data come squadra, e lo ha fatto mostrando anche una certa calma e fiducia nei propri mezzi che da tempo non vedevamo trasparire dal gruppo di Cereda. Naturalmente nel corso del match ci sono stati momenti di difficoltà – dall’altra parte c’erano pure sempre i campioni svizzeri – ma il modo con cui sono stati affrontati ha sicuramente lasciato delle sensazioni diverse.

Dopo quattro sconfitte filate (e sette in trasferta) l’Ambrì ha così ritrovato una vittoria importantissima, tanto per i punti quanto per la compattezza con cui è arrivata. È chissà che dopo una serata così anche alcune individualità possano ritrovare quella fiducia che mancava da troppo tempo.


IL PROTAGONISTA

Peter Regin: È difficile individuare un solo biancoblù da etichettare come protagonista, ma tra i vari elementi che si sono distinti vale la pena sottolineare la partita del danese, anche solo per la differenza di prestazione rispetto a quanto mostrato sinora. Regin ha portato sul ghiaccio una prestazione di sostanza, con un buon impatto sul match e dei tocchi importanti nei momenti chiave… Ha insomma portato solidità, ed è proprio questo che ci si aspetta da lui.


HIGHLIGHTS

Click to comment

Altri articoli in Ambrì Piotta