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Interviste

Karrer: “Finora in casa non abbiamo mai perso, daremo tutto per conquistare la finale”

Il difensore dopo il fondamentale break in casa dello Zugo: “Sarebbe potuta finire in qualsiasi modo, ma per andare avanti bisogna anche trovare delle vittorie in serate in cui hai meno chance dell’avversario”

(JustPictures)

ZUGO – C’è soddisfazione nel clan ginevrino, ma nessuna esuberanza o gioia sfrenata. Il sentimento che si percepisce è quello dell’ordine e dell’aiuto reciproco. Nei playoff ogni minuto è importante, anche fuori dal ghiaccio.

E allora per accelerare i tempi, visto il lungo viaggio di ritorno da Zugo, pure il direttore sportivo Marc Gautschi si presta a portare via il materiale, decisamente un bell’esempio. Chi invece non può dare una mano è il nostro interlocutore Roger Karrer. Il 26enne difensore ha compiuto un ulteriore salto di qualità nel corso di questa stagione. I suoi compagni si stanno cibando, mentre lui è reduce da un po’ di stretching.

“Dopo ogni partita e ogni allenamento pratico immediatamente la Biokinematik, comprende degli esercizi speciali, fa davvero bene al mio corpo”.

Corpo e testa, due elementi fondamentali nell’hockey. La vittoria ottenuta all’overtime grazie al gol di Pouliot al 76’ è decisamente balsamo per il secondo…
“È stata una partita molto tirata, sarebbe potuta finire in qualsiasi maniera. Trovo che abbiamo giocato tre periodi in maniera molto buona, nell’overtime invece è stato lo Zugo ad avere le occasioni migliori. Se vuoi andare avanti però devi anche andare a prenderti quelle partite dove hai meno chance e dove l’avversario è magari un pochino migliore. Siamo ovviamente molto felici della vittoria”.

Cosa fate bene in particolar modo attualmente?
“Credo che difensivamente agiamo molto bene, siamo sistemati ottimamente. Il tutto inizia già in fase offensiva, con i nostri attaccanti che compiono un immenso lavoro di disturbo al fine di aiutare noi difensori. Inoltre ripiegano parecchio, siamo dunque compatti. Nel nostro terzo riusciamo così a coprire molto bene gli spazi che diventano assai ristretti per gli attaccanti avversari”.

Sabato potete timbrare il biglietto per la finale, o sarebbe più corretto dire “dovete”?
“Non dobbiamo, ma giochiamo in casa, finora non abbiamo mai perso davanti al pubblico amico e vogliamo continuare su questa scia. Giocheremo all-in per conquistare la quarta e decisiva vittoria nella serie. La ricetta per vincere? Essere uniti, i difensori che lavorano per gli attaccanti e viceversa e infine tutti a proteggere il nostro estremo difensore”.

Come ci si prepara a una sfida come quella di sabato?
“È importante cercare di riposare, dormire bene e mangiare. Poi dopo ognuno ha le sue esigenze individuali. Io ad esempio metto l’accento sui massaggi, sono molto importanti per me. C’è chi invece preferisce distrarsi e dedicarsi alla famiglia”.

Quanto è importante avere il vantaggio casalingo?
“È soprattutto il fatto di non dovere viaggiare ad avere un influsso considerevole. Abbiamo trasferte lunghissime, sono pesanti, contro il Lugano nei quarti di finale il viaggio era addirittura ancora più lungo. Ciò vale ovviamente anche per i nostri rivali”.

Perché la finale giusta dovrebbe essere Ginevra contro Bienne?
“Perché queste due squadre praticano un hockey di alto livello, molto veloce e fatto di tante skills”.

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