HERNING – Non è andato come sperato il debutto per i padroni di casa della Danimarca, che sul fronte offensivo vedono nel giocatore del Rapperswil, Nicklas Jensen, uno degli elementi che dovrà trascinare la squadra.
“Ovviamente non abbiamo avuto l’inizio di torneo che volevamo. Crediamo però nel nostro gruppo, e questo non è cambiato con questa sconfitta, anche perché sappiamo che gli USA hanno una squadra molto forte”, ci ha spiegato Jensen. “Abbiamo dunque affrontato la partita sapendo che non sarebbe stato facile, e credo ci siano degli aspetti positivi che possiamo comunque trarre. Non possiamo certo perdere fiducia solamente perché abbiamo perso la prima partita. Il torneo è lungo, dunque ci prepariamo per sabato”.
Sabato sera affronterete la Svizzera, che partita ti aspetti?
“Penso sarà un’altra di quelle partite molto difficili. Ho parlato con i miei compagni e detto loro di considerare la Svizzera al pari degli Stati Uniti. Hanno un gioco molto solido, sono una squadra compatta e contro di loro storicamente non abbiamo ottenuto buoni risultati. Ma siamo pronti, e speriamo di mostrare qualcosa di più al nostro pubblico”.
Hai sentito il tuo compagno Tyler Moy?
“Sì, ci siamo sentiti. Gli ho augurato di avere un buon torneo, ad eccezione ovviamente della prossima partita, dove può benissimo giocare a un livello più basso del solito (ride, ndr)”.
Sei al secondo Mondiale giocato sul ghiaccio di Herning, per te deve essere qualcosa di pazzesco…
“Per me che sono proprio nato e cresciuto qui, è qualcosa di unico e speciale. Se quando ero bambino qualcuno mi avesse detto che avrei giocato due Mondiali a casa, ovviamente non gli avrei creduto. Penso dimostri anche quanto siamo cresciuti come nazione di hockey, e spero che potremo dimostrarlo sul ghiaccio nelle prossime partite”.
Come mai Herning è diventata la capitale dell’hockey in Danimarca?
“È difficile da dire, ma penso che sia perché qui si sia lavorato bene sia a livello giovanile che professionale, producendo dei buoni giocatori. Vari talenti sono usciti da Herning, dove ci sono tanti bambini che giocano e si appassionano all’hockey. È una città speciale da questo punto di vista, si è sicuramente sviluppata una cultura attorno a questo sport”.
