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Lugano

Il Lugano manca di prudenza, si esalta lo Zugo che vince 5-0

A Zugo i bianconeri incassano la seconda sconfitta filata. Decisivi un blackout ad inizio del secondo periodo e la grande prestazione di Hollenstein in porta

Il Lugano manca di prudenza, si esalta lo Zugo che vince 5-0

ZUGO – LUGANO

5-0

(1-0, 4-0, 0-0)

Reti: 5’37 Klingberg (Kreis, Senteler) 1-0, 21’34 Klingberg 2-0, 22’13 Suri (Leuenberger) 3-0, 33’45 Herzog (Zehnder, Hansson) 4-0, 34’33 Lander (Schlumpf, Allenspach) 5-0

Note: Bossard Arena, 6’839 spettatori
Arbitri: Piechaczek, Dipietro; Obwegeser, Meusy
Penalità: Zugo 3×2′, Lugano 5×2′

Assenti: Yannick Herren (infortunato), Samuel Guerra (ammalato), Leland Irving, (sovrannumero)

ZUGO – In questo inizio di 2022 il Lugano è stato sconfitto due volte, da ZSC Lions e Zugo, e in entrambi i casi ha potuto capire cosa li differenzia ancora da quelle che sono le due squadre – a livello di line up – più attrezzate della lega.

Se contro la squadra di Grönborg non era bastata una grande prestazione per avere la meglio sul mestiere e la malizia degli zurighesi, alla Bossard Arena i ragazzi di McSorley hanno dovuto assistere alla capacità dei campioni svizzeri di elevare il livello del gioco alla pari della velocità d’esecuzione, del pattinaggio e dell’ingaggio fisico, una combinazione di qualità che solo i campioni svizzeri sanno unire in un unico “motore” quando sono decisi a spingere sul serio.

E quando sono in grado di farlo, soprattutto esaltandosi contro avversari di spessore, allora succede quello che è successo nel periodo centrale della sfida di sabato sera, quando Klingberg e compagni hanno ancora dimostrato che in quanto a potenziale assoluto sono forse ancora loro i migliori (e in attesa di poter schierare di nuovo Hofmann), mentre il Lugano non può permettersi il minimo black out quando affronta avversari del genere in serate del genere.

Sì perché in fondo il Lugano non ha iniziato male la partita, tutt’altro, aldilà del vantaggio e di alcuni “rush” lo Zugo è sembrato inizialmente abbordabile per l’organizzazione di gioco dei bianconeri, i quali sembravano perfettamente in partita. Però appunto quelle improvvise fiammate – con un doppio palo di Simion che definire clamoroso è nulla – dovevano suonare come avvisaglie per un Lugano che si è fatto trovare scoperto in zona neutra in qualche occasione, ma che alla fine erano solamente il preludio al momento decisivo della partita. Quei due minuti in entrata di secondo periodo che hanno visto lo Zugo portarsi sul 3-0 nel giro di pochissimo e che hanno indelebilmente segnato la partita.

Con i bianconeri ancora agganciati, i due gol di Klingberg e Suri hanno di fatto allontanato Arcobello e compagni non solo nel punteggio numerico ma anche in quello di presenza nella partita. McSorley ha capito subito che i suoi giocatori dovevano essere recuperati subito sul piano mentale, così il coach canadese ha optato per il cambio di portiere, inserendo Fatton in porta al posto di Schlegel, cercando di rialzare l’attenzione soprattutto in difesa.

Il Lugano si è di fatto rimesso in carreggiata come ha potuto, ma ormai il piano mentale della sfida era inclinato a favore della squadra di Tangnes, alla quale è bastata un’altra accelerazione fulminante verso la fine del periodo per chiudere la cassa e insaccare le reti del 4-0 e del 5-0 definitivo.

Anche sfortunati gli ospiti nel periodo centrale, con i due pali centrati da Thürkauf e Fazzini, ma di certo non basta questo per spiegare la differenza fatta dallo Zugo in quei venti minuti. Differenza soprattutto vista sul piano dell’esecuzione e della capacità di mantenere il ritmo di cambio in cambio, grazie a una qualità offensiva impressionante che ha visto una spinta costante arrivare anche dalle retrovie con Hansson e Djoos, e per una capacità di tiro innata tra molti attaccanti.

Ma non ci siamo dimenticati della prestazione di Luca Hollenstein in porta, assolutamente intrattabile per tutto l’incontro e più volte decisivo con la sfida ancora inchiodata sullo 0-0 o con il solo gol di vantaggio del primo periodo. Il back-up di Genoni si è prodigato in alcuni big save e in generale ha dato l’impressione di essere in una serata di grande spolvero e di sicurezza, distribuita a tutti i compagni davanti a lui.

Aldilà del risultato netto, non si può dire però che la partita del Lugano sia stata un completo disastro, i bianconeri hanno pagato soprattutto quel blackout ad inizio del secondo tempo e l’incapacità di andare a rete nonostante le occasioni create, con il divario scavato dalla classe degli attaccanti dello Zugo.

Ma il tempo per pensarci non c’è, domenica alla Cornèr Arena contro il Bienne è già tempo di riprendere confidenza con la vittoria e aumentare una media punti che è appena costata due posizioni in classifica.


IL PROTAGONISTA

Luca Hollenstein: Grande prestazione per il secondo portiere dello Zugo, che soprattutto nel primo periodo ha infranto i tentativi del Lugano di trovare prima il vantaggio e il pareggio poi. Nel terzo periodo, quando il Lugano ha cercato con insistenza almeno la rete “della bandiera”, il 21enne ha chiuso la saracinesca guadagnandosi lo shutout e gli applausi del pubblico della Bossard Arena.


HIGHLIGHTS

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