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Lugano

Il Lugano lancia segnali attesi abbattendo il Losanna

Ben otto le reti bianconere, anche grazie a un powerplay micidiale e alla doppietta di Arcobello. Primo weekend da sei punti per la squadra di McSorley

(PostFinance/KEYSTONE/Valentin Flauraud)

Il Lugano lancia segnali attesi abbattendo il Losanna

LOSANNA – LUGANO

4-8

(0-2, 2-4, 2-2)

Reti: 10’32 Josephs (Herren, Arcobello) 0-1, 16’36 Arcobello (Josephs, Alatalo) 0-2, 21’34 Fazzini (Herburger, Loeffel) 0-3, 24’23 Arcobello 0-4, 26’27 Kenins (Fuchs, Genazzi) 1-4, 29’06 Loeffel (Müller) 1-5, 31’19 Emmerton (Heldner, Frolik) 2-5, 34’47 Hudacek (Alatalo, Josephs) 2-6, 41’26 Herburger (Boedker, Fazzini) 2-7, 44’32 Baumgartner (Almond, Holdener) 3-7, 47’53 Baumgartner (Genazzi, Almond) 4-7, 54’46 Vedova (Riva, Morini) 4-8

Note: Vaudoise Arena, 7’005 spettatori
Arbitri: Stricker, Borga; Huguet, Obwegeser
Penalità: Losanna 5×2′ + 1×5′ + 1×20′, Lugano 1×2′

Assenti: Daniel CarrCalvin Thürkauf (infortunati), Matteo NodariLeland Irving (sovrannumero), Davide FadaniEvan TschumiNicolò UgazziRiccardo WerderJari NäserAlessandro Villa (Rockets)

LOSANNA – Ci credereste? Il Lugano ha finalmente trovato il suo primo weekend da sei punti in questo campionato quando siamo praticamente alla fine di novembre. Non solo, per i bianconeri questa incamerata contro Ambrì Piotta e Losanna è solo la seconda “serie” di due vittorie consecutive dopo quella di metà settembre contro Ginevra e Zugo, con la sfida ai tori vinta all’overtime.

E in tutto questo la squadra di McSorley ha dato segnali di inversione della tendenza che sono tutt’altro che casuali: tredici reti segnate in due partite (compresa quella a porta vuota nel derby) aggressività, personalità e ingaggio fisico costante e infine pure la doppietta di un Arcobello che anche solo rispetto a sabato sera ha già mostrato tutt’altre cose.

(PostFinance/KEYSTONE/Valentin Flauraud)

Certo, prudentemente aspetteremo a confermare se il Lugano abbia cambiato rotta in maniera definitiva come auspicava lo staff tecnico e i giocatori, ma chiaro è che queste due vittorie sommate sono un segnale veramente forte dopo mesi di dubbi e incertezze.

Sono state infatti la tranquillità e la sicurezza dei bianconeri ad aver contraddistinto soprattutto i primi due tempi della partita della Vaudoise Arena, apparsi come sbloccati soprattutto mentalmente dopo la vittoria nel derby, con una brillantezza fisica che già la sera prima si era confermata in netta crescita. E se nel derby si era ancora faticato a vedere un Lugano fluido e compatto nelle transizioni, contro la squadra di Fust i bianconeri hanno invece iniziato la sfida comandando le operazioni e mostrando personalità da squadra che vuole imporsi anche come presenza sul ghiaccio, operando con un forecheck profondo che ha mandato in tilt più volte la già fragile difesa dei biancorossi.

E davanti al rientrante Fatton – schierato dall’inizio al posto di Schlegel – tanti muscoli, colpi presi e soprattutto distribuiti per proteggere il portiere dai veloci attacchi proposti dai padroni di casa soprattutto su iniziative personali.

(PostFinance/KEYSTONE/Valentin Flauraud)

A suggellare poi la superiorità della squadra di McSorley ci ha pensato poi il power play, andato a segno tre volte nelle prime tre superiorità a disposizione, con lo 0-3 di Fazzini in entrata di secondo periodo che è pesato come un macigno.

Quella rete ha spento ulteriormente il Losanna, ad immagine dell’errore difensivo che ha permesso ad Arcobello di trovare la quarta rete già al 24’, facendo propendere Fust per la scelta di sostituire Boltshauser con l’esordiente Uberti.

A posteriori non una gran scelta vista la rete dell’1-5, ma perlomeno i vodesi hanno recuperato un po’ di spirito battagliero e la partita si è trasformata in una festicciola del gol. Aldilà di tutto, il vero momento di difficoltà del Lugano – nonché l’unico – è caduto a cavallo del 50’, quando i bianconeri, apparsi pure a corto di energie, hanno subito di nuovo quelle reti un po’ troppo facili, senza tuttavia mai mettere in reale pericolo la vittoria del Lugano nonostante McSorley abbia rimesso in pista Schlegel anche per far ritrovare un po’ di tranquillità ai suoi.

(PostFinance/KEYSTONE/Valentin Flauraud)

Presa a sé la partita dei bianconeri rappresenta quanto ci si debba finalmente aspettare da una squadra in cerca del rilancio, con prestazioni incoraggianti anche da parte di Boedker ma soprattutto di un Arcobello finalmente brillante e decisivo anche sotto porta. E per quanto abbiano lavorato bene i bianconeri è passata quasi inosservata l’assenza di Thürkauf, dato che finalmente a emergere è stato lo sforzo collettivo.

Per intanto quindi diamo a Cesare quel che è di Cesare: per risultati, numeri e la prestazione della Vaudoise Arena sì, iniziamo a vedere un altro Lugano, con oltretutto un power play che in due giorni ha segnato ben cinque reti. E tra una settimana con ogni probabilità ci sarà da reinserire un certo Daniel Carr.


IL PROTAGONISTA

Troy Josephs:Una prestazione di quantità, sacrificio (come suo solito) e stavolta anche di grande qualità. Sua la rete di apertura, suo l’assist nello slot per Arcobello al termine di una bella combinazione, buona la sua riuscita agli ingaggi – schierato al centro al posto di Thürkauf – e fondamentale il suo apporto fisico alle assi e in un forecheck instancabile e continuo. Trovasse più continuità nel proporre prestazioni come queste potrebbe diventare molto più decisivo nel gioco del Lugano.


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