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Lugano

Il Lugano è troppo discontinuo per pensare di vincere a Berna

Bianconeri a zero punti nel doppio turno bernese dopo il 4-2 subito dagli orsi. Inutile il tentativo di rimonta nei secondi finali

(PostFinance/KEYSTONE/Peter Klaunzer)

Il Lugano è troppo discontinuo per pensare di vincere a Berna

BERNA – LUGANO

4-2

(0-1, 3-0, 1-1)

Reti: 12’57 LaLeggia 0-1, 27’48 Kahun (Untersander, Kreis) 1-1, 28’46 Baumgartner (Untersander, Lehmann) 2-1, 39’11 Baumgartner (Scherwey, Sceviour) 3-1, 59’37 Thürkauf (Granlund, Carr) 3-2, 59’59 Moser (Vermin) 4-2

Note: PostFinance Arena, 15’801 spettatori
Arbitri: Tscherrig, Ruprecht; Altmann, Gurtner
Penalità: Berna 3×2, Lugano 4×2

Assenti: Marco MüllerLorenzo CanonicaJulian Walker (infortunati), Arno SnellmanRoberts CjunskisMikko Koskinen (sovrannumero), Santeri Alatalo (ammalato)

BERNA – È un vero “Black Friday” quello del Lugano sconfitto in trasferta a Berna e uscito con le mani vuote dal doppio turno. Battute – scontate, in ogni senso – a parte, i bianconeri scivolano sotto la linea dei primi sei, ma stare qui a sottolineare ogni movimento in un campionato del genere diventerebbe deleterio, la squadra di Luca Gianinazzi si trova bene o male dove dovrebbe trovarsi e quella zona di graduatoria subirà continui scossoni di settimana in settimana fino a marzo.

Per avere una certezza (nemmeno così sicura) di poter tranquillamente navigare nelle zone alte della classifica occorre una regolarità di rendimento che al momento solo un paio di squadre riescono a garantire, dato che anche il Gottéron mostra segni di cedimento, e nemmeno i bianconeri ad oggi possono mostrare un percorso che aldilà delle buone serie di vittorie presenti pochissimi passi falsi.

(PostFinance/KEYSTONE/Peter Klaunzer)

Passi falsi arrivati in una due giorni bernese che ha interrotto il trittico di vittorie a cavallo della pausa e ha restituito un Lugano poco brillante e discontinuo, che pure alla Postfinance Arena, nonostante un innalzamento del livello di combattività rispetto alla sera precedente, ha pagato a caro prezzo i momenti avversi.

Sul piano del gioco il Berna si è fatto preferire soprattutto per il controllo territoriale della partita, ma gli ospiti hanno potuto contare regolarmente soprattutto dal secondo periodo su diverse occasioni in contropiede, favorite da alcuni corridoi messi a disposizione di una difesa bernese non certo impermeabile.

Un po’ la mira sballata, un po’ le parate di un bravo e fortunato Reideborn – ripresosi dopo l’errore sullo 0-1 – hanno permesso agli orsi di attendere i vuoti del Lugano per colpire, con tre reti in un tempo che sono sembrate anche severe per quello visto sul ghiaccio ma per colpa dei bianconeri, incapaci di infilare il portiere svedese. Un po’ di sfortuna anche per i ragazzi di Gianinazzi, con Joly andato a millimetri da quello che sarebbe stato il 2-2 e superati pochi cambi dopo con il 3-1 e game winning goal di Baumgartner.

(PostFinance/KEYSTONE/Peter Klaunzer)

Solo nel finale, con una clamorosa occasione per Thürkauf a 14 secondi dalla terza sirena dopo aver accorciato sul 3-2 solo 9 secondi prima, il Lugano si è fatto vedere con forza, ma ormai era tardi, con un Berna capace di difendersi con unghie e denti.

La prima linea è andata ancora a segno, ma in questo momento sta mostrando una normale flessione che le impedisce di essere devastante come qualche settimana fa – soprattutto con un Joly più in ombra – e con un quarto blocco ancora piuttosto pimpante ma comprensibilmente dal quale non si possono pretendere miracoli, saltano all’occhio le prestazioni della seconda e della terza linea.

Fazzini canta e porta la croce in un blocco con un Granlund che gioca praticamente da fermo e un Ruotsalainen attivo ma inconcludente, ed è evidente che la scarsa vena – per il numero 60 anche spiegabile con la scarsa forma dopo malanni e infortuni – dei due attaccanti sta diventando un problema, soprattutto per l’ex Kloten, incapace di dare un vero senso alla stagione.

(PostFinance/KEYSTONE/Peter Klaunzer)

Non ha fatto meglio il blocco di Arcobello, Morini garantisce sempre grande lavoro e recuperi del disco, ma la linea sembra monca e priva di un vero terminale offensivo. Insomma, anche quelle terze linee che avevano brillato nelle ultime partite in questo doppio turno hanno marcato presenza, ma è un peccato che un potenziale così elevato, parlando soprattutto dei due finlandesi, al momento sia sprecato nell’inconcludenza.

Niente drammi, niente allarmi nevrotici, perlomeno per quello che riguarda le due sconfitte del Lugano, perché negli ultimi anni dovremmo aver imparato che in questo campionato le cose si fanno sempre più competitive e i momenti positivi e negativi possono alternarsi a scadenze molto strette.

Ma proprio per questo i bianconeri sono chiamati a riparare a certi problemi prima che diventino delle tendenze a lungo termine. La squadra ha dimostrato di sapere viaggiare ad alte velocità anche senza l’apporto di alcuni suoi “senatori”, ma questo non deve per forza diventare una scusa per evitare di affrontare le questioni prima che sfocino in veri e propri casi.


IL PROTAGONISTA

Dominik Kahun: Uno dei maggiori fuoriclasse del nostro campionato ha ancora dimostrato che sa da solo cambiare faccia al Berna. La sua giocata in solitaria ha lanciato la rimonta degli orsi e in due terzi delle occasioni avute dai padroni di casa c’era il suo zampino, grazie a una visione di gioco di livello élite e una capacità di far cambiare fronte al gioco in maniera rapidissima.


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