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National League

I top e flop dell’ultima settimana di campionato

Ogni inizio settimana, per tutto il corso del campionato, HSHS vi proporrà la rubrica dedicata ai “top e flop”, ovvero ai giocatori che secondo noi si sono distinti negli ultimi turni di campionato, così come a coloro da cui ci si aspettava invece qualcosa in più.

Vengono selezionati un portiere, due difensori e tre attaccanti tra chi ha fatto particolarmente bene e chi, invece, ha deluso le aspettative.

Di seguito la selezione basata sui turni di campionato giocati tra martedì e sabato.


I TOP DI HSHS

Niklas Schlegel (Lugano): Una vittoria e una sconfitta per il portiere bianconero, ma in entrambi gli incontri il numero 34 è stato il migliore in pista. Le parate di Schlegel sono state importanti, difficili, a volte spettacolari e spesso si sono rivelati quegli interventi che valgono una rete. Il portiere del Lugano ha iniziato la stagione con grande fiducia nei suoi mezzi e forse – nonostante un anno fa esordì in campionato con due shutout – non aveva mai mostrato tanta qualità nei suoi interventi e salvataggi di tale difficoltà. Dovrà essere bravo Chris McSorley a dare spazio anche a Fatton e Fadani nonostante le prestazioni attuali di Schlegel, cercando di preservare la forma e la prontezza di tutti.

Dominik Schlumpf (Zugo): Dopo la partenza da Zugo di Raphael Diaz e Santeri Alatalo sono giunti in sostituzione due difensori stranieri, ma per ora ad essersi messo più in luce nella retroguardia dei tori è stato proprio il 30enne svizzero. Oltre ai punti, già un gol e tre assist – a un solo punto dal totale della scorsa stagione – l’ex bianconero sta ripangando la fiducia concessagli da Dan Tangnes con prestazioni solide e di qualità a tutta pista, segno forse che Schlumpf vuole finalmente diventare sul serio uno dei leader dei campioni svizzeri in carica.

Yannick Rathgeb (Bienne): Il Bienne ha in squadra due difensori stranieri, ma una della anime dei seeläander rimane Rathgeb, giocatore dinamico ed estremamente propositivo che spesso riesce a sfruttare la sua imprevedibilità per rendersi molto pericoloso. Ne è stato un esempio la prima settimana di campionato, quando il 25enne si è distinto come il difensore con più conclusioni in porta (11) e tanti impulsi alla manovra. Il suo gol contro il Rapperswil è stato rocambolesco, ma l’assist con cui ha permesso a Sallinen di ottenere il game winning goal contro il Losanna è una vera perla.

Brandon Kozun (Ambrì Piotta): Il weekend è stata l’occasione per scoprire davvero gli stranieri dell’Ambrì Piotta che, nonostante le amichevoli disputate, non si erano davvero presentati in tutto e per tutto ai loro nuovi tifosi. L’impressione per tutti e quattro è stata molto positiva, ed in particolare Kozun ha avuto un impatto eccezionale, segnando già tre reti e decidendo entrambe le partite disputate. Tra le giocate di classe di Regin, l’energia di McMillan e la calma di Hietanen, il numero 23 ha aggiunto al mix quel tocco finale che serve per spedire il puck in fondo al sacco, e di questo l’Ambrì aveva davvero tantissimo bisogno.

Jesper Olofsson (Langnau): Dopo due partite lo svedese del Langnau è il miglior scorer del campionato grazie alle quattro reti già messe a segno, quasi la metà di quelle messe a segno in 32 partite con il Berna la scorsa stagione. Il 29enne si è distinto con due doppiette, una alla Cornèr Arena e la seconda in casa contro il Bienne, quest’ultima risultata vana ai fini del risultato. Ad ogni modo è anche la qualità dei gol ad essere messa in evidenza, con segnature di pregevole fattura sia contro il Lugano che di fronte ai seeländer.

Valtteri Filppula (Ginevra): Il suo è un nome di elevatissima caratura, che si posiziona lì in cima tra i più prestigiosi del nostro campionato, ma nei confronti del finlandese – che ha alle spalle oltre mille partite NHL – rimaneva l’interrogativo relativo all’età e alla reale motivazione nel rimettersi in gioco. Il fratello minore dell’ex bianconero Ilari ha mostrato di poter ancora contare sulla sua grande classe, e nelle sue prime due partite ha infilato due gol e un assist di prima, a cui ha aggiunto anche un rigore fondamentale contro il Langnau. La facilità con cui ha battuto Punnenovs in quell’occasione e Waeber qualche sera prima la dicono lunga sulla sua tecnica, che promette di far divertire tutti gli appassionati.


I FLOP DI HSHS

Gauthier Descloux (Ginevra): Sul fatto che sarà uno dei protagonisti della stagione non vi sono molti dubbi, ma l’inizio del portiere granata è stato più “tiepido” di quanto ci si potesse attendere. Contro gli ZSC Lions ha fatto quello che ha potuto per fermare gli avversari, ma è nella sfida di Langnau – pur vinta – che ha dimostrato di non essere ancora al meglio in termini di concentrazione e lettura del gioco. Olofsson è stato bravo a batterlo due volte, ma su quei tiri il miglior Descloux avrebbe probabilmente concesso qualcosa di meno.

Mika Henauer (Berna): Si sapeva che per il Berna quella appena iniziata sarebbe stata una stagione complicata, e tre sconfitte in altrettante uscite hanno confermato le sensazioni emerse dai pronostici. Decisamente poco ispirato l’avvio di campionato anche per Henauer, che difensivamente ha “ballato” contro Friborgo e Zugo, prima di venir relegato al ruolo di settimo difensore nella sfida di Davos. Tante le disattenzioni e gli errori, tant’è che il suo -6 è il bilancio peggiore di lega. Il suo errore più evidente lo si è visto contro il Gotteron, quando si è goffamente fatto sfuggire Mottet alle assi qualche secondo prima del 2-0.

Emil Djuse (Rapperswil): Ancora a zero punti c’è anche il Rapperswil del nuovo corso svedese, che per ora non è riuscito a ridare alla squadra sangallese una certa sostanza. Tra i nuovi c’è anche il difensore Djuse, specialista offensivo e del power play, ma che per ora non è riuscito a dare i suoi impulsi ai Lakers, con un assist e un bilancio difensivo di -3. In quanto a visione di gioco ha dimostrato già di avere ottime qualità, ma questo è stato controbilanciato da una fase difensiva molto carente, con il 27enne spesso fuori posizione per la smania di proiettarsi in avanti. Dovrà trovare un certo equilibrio nel suo gioco per risultare decisivo e sfruttare le sue indubbie qualità.

Mikkel Boedker (Lugano): Si era detto prontissimo a mostrare il meglio di sé dopo una stagione di alti e bassi, ma per ora il danese sembra ancora legato a quello visto all’opera per diversi mesi l’annata scorsa. Qualche buon cambio iniziale contro il Rapperswil sembravano promettenti, poi il 32enne non è più riuscito ad essere minimanente incisivo, girando molto al largo dalla porta di Nyffeler mercoledì e di Punnenovs venerdì. Non è certo il caso di allarmarsi o preparare processi dopo due partite di campionato, ma vista la forma e la “garra” con cui sono scesi in pista diversi giocatori, in molti si aspettavano un Boedker finalmente trascinante, ma per adesso dovranno ancora attendere.

Zack Mitchell (Rapperswil): Con la partenza di Clark ed il serio infortunio a Moses, il Rapperswil si è trovato nella difficile posizione di completare il suo quartetto straniero a poco dall’inizio del campionato, ed in questo avvio di torneo il canadese ha mostrato di aver bisogno ancora del tempo per integrarsi al meglio. Il giocatore ha provato a rendersi utile specialmente nei due slot e con una buona efficacia agli ingaggi, ma se i Lakers vorranno presto trovare la loro prima vittoria stagionale avranno bisogno di un contributo più marcato dei loro stranieri. Il momento in cui Mitchell si è messo in maggiore evidenza è infatti purtroppo stato con quel disco “ciccato” contro il Bienne, che ha propiziato il contropiede avversario sfociato nell’importante gol del 4-4.

Vincent Praplan (Berna): L’avvio di campionato del “nuovo” Berna di Lundskog è stato per ora se non traumatico perlomeno molto duro, con tre sconfitte di fila. Da questa squadra ci si aspettava che alcuni interpreti riprendessero in mano la situazione dopo la deludente scorsa annata, ma per ora alcune cose sembrano esattamente sulla falsa riga (se non peggiori) della gestione Nachbaur, con Praplan immagine di questo inizio “in rosso” degli orsi. L’attaccante nazionale svizzero ha messo in pista tre prestazioni quantomeno allarmanti, senza spunti, idee o conclusioni pericolose, ma correlate solo da errori grossolani, sufficienza e un’attitudine alquanto fragile. E anche il bilancio di zero punti e -5 non è molto rassicurante.

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