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I nuovi volti della NL 2025/26: il finlandese Henrik Borgström

Il centro finlandese arriva in Svizzera dopo una carriera carica di promesse, ma mai realmente mantenute. A Friborgo avrà la chance di essere protagonista

(Tori Hartman)

I nuovi volti della NL 2025/26: il finlandese Henrik Borgström

HENRIK BORGSTRÖM


Età: 27
Posizione: C
Altezza: 191 cm
Peso: 90 kg
Shoots: left

Provenienza: HV71 (SHL)
Draft: 2016, Round 1, 23esima scelta, Florida Panthers
Contratto: un anno
Nazionalità: 🇫🇮

Un nuovo pilastro

(SHL)

L’ingaggio del finlandese Henrik Borgström è centrale nel mercato portato avanti dal Friborgo, visto che il 27enne rappresenterà uno dei perni fondamentali al centro nel lineup dei burgundi.

Per il natio di Helsinki, la possibilità di essere uno dei leader di una squadra in Svizzera significa avere l’opportunità di raggiungere un nuovo livello dopo una carriera fatta sin qui di tante promesse e aspettative, ma mai realmente decollata come alcuni osservatori avevano immaginato.

Il pacchetto che Borgström porterà alla BCF Arena è però di indubbio valore, e comprende una buona efficacia agli ingaggi, forza fisica e un gioco di bastone brillante anche negli spazi stretti. In molti elogiano anche il suo tiro di polso, elementi che gli permettono sia di vestire i panni del playmaker che quelli del finalizzatore, come testimoniano i 79 punti e 35 gol ottenuti negli ultimi due anni in SHL.

Un avvio di carriera esaltante

Cresciuto nel settore giovanile dello Jokerit e dell’HIFK – dove viene allenato anche da Jussi Silander e Ville Peltonen – il giovane Borgström si è trasferito oltre oceano nel 2016 per raggiungere l’Università di Denver, pochi mesi prima della sua selezione al Draft.

Nel maggio 2016 i Florida Panthers sorprendono infatti tutti chiamando il suo nome al primo turno – 23esima scelta assoluta – rendendosi anche soggetti a critiche, visto che è piuttosto raro vedere un “overager” chiamato al primo giro. A quel punto il finlandese era infatti al suo secondo anno di eleggibilità, e in molti erano convinti che i Panthers avrebbero potuto aspettare i turni successivi per selezionarlo.

La carriera universitaria di cui si rende protagonista Borgström inizia però a zittire gli scettici. Nella sua prima annata ottiene 43 punti (22 gol) in 37 partite NCAA, vincendo il titolo con Denver e ottenendo il premio di Rookie of the Year. Si conferma poi anche l’anno successivo, con 52 punti (23 gol) in 40 incontri e i riconoscimenti di Forward of the Year, Player of the Year e la nomina al prestigioso Hobey Baker Award. In quell’annata arriva inoltre la prima chiamata dai Florida Panthers, con cui gioca quattro partite segnando il suo primo gol NHL.

Volevo essere un puma

Le premesse per l’inizio di una carriera in NHL sembrano esserci tutte, ma nonostante 50 partite giocate in Florida nella stagione 2018/19, i Panthers non sono convinti e lo girano al farm team AHL degli Springfield Thunderbirds. La mossa viene accolta con sorpresa, ma il GM Dale Tallon afferma di voler preservare il prospect dal punto di vista fisico. “Ha bisogno di mettere su massa e forza. Non vogliamo affrettare i tempi. Vogliamo che vada in AHL e giochi tanto come centro. Negli ultimi incontri abbiamo visto chiaramente che faceva fatica sia a livello di forza fisica che di velocità sui pattini. Non vogliamo rovinarlo”, aveva spiegato a The Athletic.

Il gioco fisico e la fase difensiva erano infatti elementi che Borgström era chiamato a migliorare, ma nonostante questo Florida continua a credere in lui e declina anche alcune offerte di scambio da parte di altri club. La stagione successiva la passa però praticamente tutta in AHL, prima di fare ritorno in Finlandia – sponda HIFK – nell’annata segnata dalle restrizioni Covid.

Due nuove ripartenze

Mentre Borgström si apprestava a giocare i playoff in Finlandia, i suoi diritti NHL vengono scambiati ai Chicago Blackhawks assieme a quelli di altri giocatori, tra cui l’ex bianconero Brett Connolly, mentre nella contropartita per Florida era presente anche Lucas Wallmark.

Borgström non sfrutta però questa chance – per lui appena sette punti in 52 partite – e l’estate successiva Chicago rescinde anticipatamente il suo contratto. Il finlandese deve così accontentarsi di un two-way con i Washington Capitals, che lo girano però per l’intera stagione in AHL agli Hershey Bears guidati dall’oggi bianconero Mike Sgarbossa, con cui vince la Calder Cup mettendo la firma sull’assist della rete all’overtime che consegna il titolo alla squadra.

Le prospettive di diventare finalmente un giocatore NHL sono però ridotte al minimo, ed allora Borgström decide di iniziare definitivamente la sua carriera in Europa trasferendosi in Svezia all’HV71, dove negli ultimi due anni ha fatto bene. Per lui ora si prospetta la sfida di Friborgo, contesto in cui potrà dimostrare di aver raggiunto un alto livello.

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