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I nuovi volti della NL 2025/26: il canadese Taylor Beck

Il Ginevra cercava un sostituto di Hartikainen, e nel canadese potrebbe aver trovato una copia. Mai esploso in NHL, è stato topscorer di tre squadre KHL

(Sibir)

I nuovi volti della NL 2025/26: il canadese Taylor Beck

TAYLOR BECK


Età: 34
Posizione: C/RW
Altezza: 186 cm
Peso: 97 kg
Shoots: right

Provenienza: Sibir Novosibirsk (KHL)
Draft: 2009, Round 3, 70esima scelta, Nashville Predators
Contratto: due anni
Nazionalità: 🇨🇦

Fisico e tiro rapido da piazzare nello slot

(Sibir)

Alla ricerca di un degno sostituto del partente Teemu Hartikainen – capace di segnare 70 reti in tre stagioni in maglia granata – il direttore sportivo del Ginevra Marc Gautschi ha messo le mani sul canadese Taylor Beck, possente attaccante di 34 anni proveniente dalla KHL che con le aquile si è accordato per le prossime due stagioni.

Il profilo dal lato tecnico sembra promettente, come il suo predecessore finlandese anche Beck è il classico attaccante da piazzare nello slot e di cui sfruttare un tiro potente e rapido, anche se qualche dubbio sorge soprattutto per quanto riguarda l’età di Beck e un passato recente speso in KHL, una lega che non fa del pattinaggio e dell’esplosività le proprie caratteristiche, anche se le medesime domande erano sorte anche per lo stesso Hartikainen.

Scorer solido e regolare in quasi ogni lega in cui ha militato, Beck non ha mai trovato successo in NHL per delle mancanze sul piano difensivo e del pattinaggio, lacune che però non gli hanno impedito di iscrivere ottimi numeri in AHL e soprattutto nella lega russa, in cui ha vestito le maglie di ben sei squadre, oltretutto laureandosi topscorer del Metallurg Magnitogorsk, della Dinamo Minsk e per due volte del Sibir Novosibirsk.

Grande potenziale ma sviluppo limitato

Nativo dell’Ontario, Beck ha subito mostrato le sue qualità di scorer in OHL, dove per due anni quando vestiva la maglia dei Guelph Storm si è piazzato nei migliori dieci marcatori della lega, poco distante dai vari Nazem Kadri, Taylor Hall e Tyler Seguin.

Le sue prestazioni offensive unite al fisico potente e alla capacità di sfruttarlo nello slot lo piazzano in buone posizioni nelle liste dei Draft. A sceglierlo nel 2009 al terzo turno sono i Nashville Predators, i quali lo lasciano un’altra stagione in OHL prima di girarlo a Milwaukee in AHL e giocare le sue prime partite da professionista. I Predators vedono in lui un buon potenziale, ma ritengono che debba sviluppare di più il suo gioco in una lega come la AHL per non restare monodimensionale e avere più chance di ritagliarsi un posto tra le prime tre linee.

La prima chiamata per la NHL avviene nella stagione 2012/13 subito dopo la revoca del lock-out di NHL, e il primo impatto con la migliore lega del mondo è molto promettente. Beck trova la sua prima rete al terzo incontro con i Predators in una vittoria contro Columbus e in totale piazza sette punti in sedici partite in quella primavera. La stagione seguente si apre con sette partite con i Predators senza segnare alcun punto e, dato che la franchigia ha ingaggiato diversi attaccanti con contratto one-way durante l’estate, Beck fatica a trovare posto, venendo girato di nuovo in AHL, dove mette a segno 49 punti con gli Admirals.

La cosa si ripete la stagione successiva, con diversi attaccanti di nuovo ingaggiati con contratti a senso unico nell’offseason, e anche se il canadese trova finalmente spazio con i Preds – 16 punti in 67 partite – il suo ruolo viene “sprecato” in quarta linea, con lo staff convinto che ormai i margini di miglioramento non esistano più perché possa rubare un posto nelle prime tre linee.

Anni con la valigia in mano

Nella stagione 2015/16 Beck arriva quindi ai New York Islanders – transazione che passa dai Maple Leafs – con i quali gioca solo due partite, in quanto gli Isles dispongono di diversi prospect da valorizzare, prima di essere girato in AHL e piazzato successivamente nei waivers, dai quali viene pescato dai Colorado Avalanche.

Al termine di una stagione fatta di trasferimenti e attese, Beck viene ingaggiato dagli Edmonton Oilers, ma anche qui, dopo mesi di sali e scendi dalla AHL (dove comunque si mette ancora in bella mostra) è oggetto di scambio che lo riporta a New York, ma stavolta a Manhattan dai Rangers. Anche in questo caso si confermano le impressioni su di lui che ne fanno un ottimo attaccante da minors ma una semplice ala di riserva in NHL con posti limitati, e dopo due sole partite al Madison Square Garden, il canadese decide che è ora di trovare una nuova dimensione dove sfruttare il suo stile di hockey.

Il successo sulla Transiberiana

L’impatto con la KHL non è subito dei più facili, all’Automobilist Yekaterinburg nella stagione 2017/18 ci mette diverse partite prima di trovare un certo rendimento, e a metà stagione passa al Kunlun Red Star di Mike Keenan, dove trova una certa “casa” con moltissimi nordamericani in squadra e nello staff. Le prestazioni di Beck migliorano subito e la stagione successiva entra nel team di capitani della squadra cinese.

Le difficoltà economiche della squadra e le lunghe trasferte che lo tengono lontano dalla famiglia per settimane lo convincono a trovare una nuova squadra, e nella primavera 2018 si accasa a Omsk, non certo vicina all’Europa, ma più centrale sulla rotta delle trasferte. Nella città siberiana Beck si adatta subito e trova le sue migliori sensazioni da quando ha lasciato il Nord America, tanto da diventare il terzo miglior marcatore dei playoff dietro proprio a Teemu Hartikainen e Mikhail Grigorenko, ma con la media punti più alta del post season.

Beck comunque continua a stare con la valigia in mano e nel 2020 passa al Metallurg Magnitogorsk di cui è topscorer al termine della sua unica stagione con la maglia delle volpi.

Partito per Minsk prima di raggiungere Novosibirsk, Beck conferma tutte le sue qualità nell’hockey di KHL, laureandosi topscorer non solo del Metallurg, ma anche della Dinamo Minsk e poi per due stagioni consecutive del Sibir Novosibirsk, chiudendo al secondo posto della squadra nella stagione appena conclusa.

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