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I nuovi volti della NL 2023/24: il finlandese Ville Pokka

Il Bienne ha ingaggiato il difensore vista l’assenza per infortunio di Lööv. Il nuovo arrivato è un elemento solido, ma ottimo anche in impostazione e powerplay

I nuovi volti della NL 2023/24: il finlandese Ville Pokka

VILLE POKKA


Età: 29
Posizione: D
Altezza: 183 cm
Peso: 90 kg
Shoots: right

Provenienza: Färjestad BK (SHL)
Draft: 2012, round 2, 34esima scelta, New York Islanders
Contratto: un anno
Nazionalità: 🇫🇮

L’attacco parte dalla difesa

Con Viktor Lööv che sarà out a lungo dopo l’infortunio patito nell’ultima partita della scorsa stagione, il Bienne è corso ai ripari ingaggiando un rimpiazzo di assoluto livello mettendo sotto contratto per un anno il finlandese Ville Pokka.

Il 29enne ha giocato la passata stagione in SHL nel Färjestad BK, ottenendo un buon bottino di punti (22 punti, di cu 4 gol, in 49 partite) ed ha poi partecipato per la quinta volta in carriera ai Mondiali. Al momento del suo ingaggio il DS Martin Steinegger lo ha descritto come un giocatore “ottimo in zona difensiva, sia a parità numerica che in boxplay. Vede inoltre benissimo il ghiaccio ed è in grado di lanciare il gioco in maniera intelligente, con passaggi sicuri dalla propria zona. Ha inoltre tanta esperienza ed una mentalità vincente”. A tutto questo si aggiungono le sue spiccate abilità di gestire il powerplay, e di far male con il suo slapshot.

Ville Pokka il suo profilo se lo è costruito negli anni, ed è oggi un elemento dalla solidità per certi versi incredibile. Nelle sue stagioni da professionista in Europa non ha infatti mai chiuso una stagione con un bilancio negativo, e lo stesso vale per tutte le sue partecipazioni ai Mondiali.

È inoltre un vero “muro” quando si parla di tiri bloccati, categoria che lo vede sempre tra i principali giocatori della lega in termini di sacrificio, e nel suo periodo in KHL si è distinto nel 2019/20 per essere il giocatore con più blocked shots (161). La stagione precedente aveva invece ottenuto questo primato nei playoff (73).

Dinamicità, e poi il resto

Durante il suo percorso giovanile Pokka ha sempre mostrato una grande fiducia nelle sue capacità, tanto da essere considerato un all-rounder già in un’età in cui solitamente i ragazzi hanno un ventaglio di strumenti più ristretto. Questo inizialmente – ed alcuni scout non mancarono di sottolinearlo – lo portava a degli errori banali dovuti all’inesperienza, ma la sua abilità di muovere il disco con efficacia era evidente.

Il suo percorso verso il professionismo lo inizia nel Kärpät, e già nella formazione U20 mostra la sua capacità di avere un impatto in fase offensiva e d’impostazione. Nel 2010/11 è infatti il miglior difensore della squadra con 21 punti in 32 partite, in un gruppo in quell’anno trascinato dal neo-ginevrino Sakari Manninen.

Il suo debutto in SM-liiga avviene addirittura già all’età di 16 anni, e nella stagione successiva – quando ne aveva appena 17 – gioca stabilmente nella prima squadra del Kärpät. Questo gli vale la partecipazione sia ai Mondiali U18 che U20, ed in entrambi i casi si comporta bene.

Diverse squadre NHL mettono così gli occhi su di lui, ed al successivo Draft viene immediatamente selezionato dai New York Islanders, che lo chiamano al secondo turno come 34esima scelta assoluta. I successivi due campionati – dal 2012 al 2014 – li gioca comunque in patria sempre con il Kärpät, partecipando ai Mondiali U20 altre due volte distinguendosi anche nel 2013 per il miglior bilancio dell’intero torneo (+10).

La stagione perfetta la vive però nel 2013/14, quando è tra i difensori determinanti per la vittoria del titolo finlandese: 27 punti in 54 partite di regular season con un bilancio di +32 (!), e poi 11 punti in 16 incontri di playoff. Nella stessa annata vince anche l’oro al Mondiale U20 con la Finlandia, ed è dunque pronto per il salto in Nordamerica.

Il miraggio della NHL, e la scoperta della Russia

Nel maggio 2014 i New York Islanders gli fanno firmare un canonico contratto entry-level di tre stagioni, ma il finlandese non vestirà mai la loro maglia. Poco prima dell’inizio della stagione (il 4 ottobre) viene infatti girato ai Chicago Blackhawks in compagnia di T.J. Brennan – oggi all’Ajoie – e debutta oltre oceano con il farm team dei Rockford IceHogs.

Le sue prestazioni sono promettenti, nella prima stagione ottiene 30 punti in 68 partite, ed in generale il suo bilancio AHL dopo quattro anni parlerà di 138 punti in 289 incontri. Pokka mostra inoltre quella che viene apprezzata come “warrior-type mentality”, che nell’arco dei suoi anni in America gli permette di giocare praticamente tutte le partite e di aggiungere al suo calendario anche Mondiali e World Cup of Hockey.

La sua etica al lavoro non gli permette però mai di ottenere una chiamata in NHL, questo nonostante per il farm team fosse uno dei giocatori più impiegati ed il vero leader del powerplay. A Chicago però la concorrenza è serrata ed i principali ruoli difensivi sono già presi dai vari Duncan Keith, Niklas Hjalmarsson, Brent Seabrook e Brian Campbell, il che lascia Pokka a contendersi le briciole con elementi come Michal Kempny, Trevor van Riemsdyk, Michal Rozsival oppure Erik Gustafsson.

Vista la situazione nel febbraio 2018 il finlandese viene scambiato agli Ottawa Senators, che come contropartita girano Chris DiDomenico ai Blackhawks. Anche nella franchigia canadese Pokka però non trova spazio, ed a fine stagione decide dunque di tornare in Europa e giocare le successive quattro stagioni in KHL con l’Avangard di Omsk.

Nonostante le delusioni nordamericane il gioco di Pokka in quegli anni ha elevato in maniera importante le sue caratteristiche two-way e di far sentire la propria presenza alle balaustre e nello slot. In KHL offre dunque dei contributi molto completi, e nel 2021 arriva a vincere la Gagarin Cup e l’argento mondiale. L’anno successivo festeggia poi l’oro di Tampere e poi la parentesi in SHL, prima dell’intrigante passaggio al Bienne.

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