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Interviste

Granlund: “Vibrazioni positive, ma c’è tanto su cui lavorare ed io devo dare di più”

Il finlandese sul cambio di allenatore: “È un coach che lavora anche lui per progredire, ed è una cosa che apprezzo molto. Il mio inizio di stagione? Ho fatto qualche punto, ma non sono ancora al mio livello”

LUGANO – Da qualche giorno il Lugano è ripartito sotto la guida di Luca Gianinazzi, ed ora che i primi allenamenti sono alle spalle la squadra bianconera guarda alla sua prima vera partita con il nuovo coach.

A livello di lineup non ci sono sostanzialmente novità, la squadra si è allenata con le stesse linee viste nell’ultima uscita con il Davos. In rosso c’erano Marco Müller e Carr, ed anche Andersson – che sta recuperando bene – e Patry saranno sempre out.

Dopo così pochi giorni sarebbe sbagliato attendersi chissà quale rivoluzione, ma il punto di partenza è sicuramente un ambiente di squadra che ha ripreso quell’energia ed entusiasmo tipici di un nuovo inizio.

“Oggi le sensazioni sono positive”, ci conferma il finlandese Markus Granlund. “Chiaramente le cose non sono andate come speravamo nell’inizio di stagione, e questo ha portato ad un cambiamento, ma ora stiamo cercando di migliorare ogni giorno e le cose stanno andando bene”.

Quali sono le prime impressioni con Gianinazzi? È particolare per te avere un coach della tua stessa età?
“Come giocatori possiamo vedere che anche lui sta lavorando per diventare un coach migliore giorno dopo giorno, e noi cerchiamo di fare lo stesso. Apprezzo sempre molto quando anche lo staff lavora per progredire. Personalmente non mi importa della sua età, è un ragazzo molto affamato e che vuole fare bene, e queste sono le uniche cose importanti”.

C’è una sensazione di sollievo ora che la situazione con McSorley è alle spalle?
“Diciamo che ogni volta in cui si arriva al punto in cui è necessario cambiare qualcosa – ed in questo caso è stato l’allenatore – tutti hanno la sensazione di una nuova partenza. C’è una ventata d’aria fresca, e nello spogliatoio si sentono indubbiamente delle vibrazioni positive. Ci sono però anche tante cose che dobbiamo iniziare a fare meglio, e per questo bisogna lavorare”.

Dopo aver giocato per la prima volta all’ala, Gianinazzi ti ha confermato in quella posizione. Negli ultimi anni eri stato raramente al centro, per te è meglio così?
“So che è una risposta scontata, ma davvero per me non fa alcuna differenza. Ovviamente all’ala si è confrontati con situazioni un po’ diverse. Ho discusso con Gianinazzi in merito alla mia posizione, ed ho dato la piena disponibilità a giocare dove lui mi ritiene più utile alla squadra”.

Sinora però hai cambiato parecchi compagni di linea. Trovare stabilità con Arcobello e Fazzini potrebbe farti bene…
“Ovviamente sì, perché questo significherebbe che la squadra sta vincendo e giocando bene, dunque a quel punto non sarebbero necessari altri cambiamenti. Ma se i risultati che arrivano sono spesso delle sconfitte allora bisogna cambiare le cose per trovare nuove soluzioni per tutte le linee. D’altro canto è necessario avere un po’ di tempo a disposizione per abituarti ai compagni”.

In generale come valuti il tuo inizio di stagione?
“Devo fare meglio, di questo sono consapevole. In termini di punti ho trovato qualche gol e assist, ma il mio livello non è stato sinora quello che so di poter raggiungere. Sto lavorando per essere più veloce, posso dare di più e sono il primo ad avere questa sensazione”.

Tornerete a giocare venerdì. Il focus sarà principalmente sul gioco, oppure il fatto di dover recuperare in classifica crea già un’urgenza?
“Chiaramente l’intento è quello di vincere ogni partita, questo anche se abbiamo un nuovo sistema che ora dobbiamo cercare di implementare. Il punto di partenza è però l’etica al lavoro, lo spirito di sacrificio… Lasciamo tutto sul ghiaccio, poi il resto verrà da sé. A livello di sistema non ci sono poi tante novità, solo piccole cose come il fatto di giocare più uniti per essere davvero una squadra”.

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