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Interviste

Gianinazzi: “Dobbiamo imparare a giocare partite del genere, ci mancano le piccole cose”

Il coach dopo la sconfitta a Zurigo: “Nessuno sa ancora dove potrà arrivare questo Lugano al 100%. Attualmente la classifica rispecchia la realtà, ma dobbiamo concentrarci sulle cose importanti che ci permettono di vincere”

© Berend Stettler

ZURIGO – È stata una partita in cui il Lugano ha cercato di restare a contatto con gli ZSC Lions finché ha potuto, ma alla fine la superiorità dei padroni di casa è stata decisiva. Nulla da fare dunque per la squadra di Luca Gianinazzi, che è ancora alla ricerca della prima situazione con due vittorie consecutive.

“Penso che per due tempi siamo rimasti vicino allo Zurigo difendendo con tutti gli uomini sul ghiaccio e in maniera strutturata. A mio avviso ci siamo sparati da soli nel terzo tempo e non abbiamo fatto le piccole cose giuste per avere una chance di poter vincere contro una squadra forte. Dobbiamo imparare a giocare queste partite strette”.

Il Lugano ha perso però già diversi dischi nelle prime due frazioni, come mai?
“Nel secondo tempo ne abbiamo persi un po’, è vero. Forse complichiamo troppo il nostro gioco, ma loro facevano molto pressing, è normale. Anche lo Zurigo ne ha persi un paio sulla nostra pressione”.

L’impressione è di aver visto da un lato una squadra fortissima che lotterà per il titolo, dall’altra una che lotterà per entrare nei preplayoff e che non può competere contro i Lions, nemmeno al 100%. È veramente questa la realtà?
“Non so ancora dove sarà il Lugano al 100%, non lo sa ancora nessuno. Loro sicuramente sono un’aspirante al titolo. Attualmente il nostro posto in classifica rispecchia la realtà, ma noi dobbiamo concentrarci sul futuro e su quelle cose importanti che ci permettono di vincere le partite”.

Cosa puoi fare per aiutare Fazzini a ritrovarsi?
“È importante parlargli, tenerlo tranquillo. Lui è abituato a segnare tanto, quando hai questa abitudine e non segni è un peso, non sei contento. L’aspetto chiave è che deve trovare altri modi per aiutare la squadra. Se lo sta facendo? A tratti, come altri, non siamo ancora al 100%, ma c’è lo sforzo e l’impegno a ogni cambio”.

Su Kaski bisogna rassegnarsi, è questo il suo livello?
“Dipende cosa s’intenda con “questo”. Fa tante cose buone sul ghiaccio, sicuramente non ha ancora raggiunto il suo massimo livello. In powerplay e in generale sta tirando di più, è un passo nella buona direzione, sono convinto che quando si sbloccherà ci aiuterà tanto”.

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