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Interviste

Genazzi: “C’è delusione ma non molliamo, sarà una motivazione per spingere ancora di più”

Sulla stessa lunghezza d’onda il DS John Fust: “Ci siamo guadagnati il rispetto dell’intera Svizzera. Purtroppo in finale è mancato qualcosa, che dovrà essere di motivazione per il prossimo anno, abbiamo imparato molto”

ZURIGO – Al termine di Gara 7 alla Swiss Life Arena la delusione è palpabile sul volto di Joël Genazzi. Il sogno di vincere il titolo è sfumato sul più bello…

“Non bisogna essere esperti per capire che lo Zurigo nella sfida decisiva sia stato più forte di noi”, ha commentato il difensore. “Hanno giocato da campioni e noi non abbiamo saputo rispondere, ma perlomeno non ci siamo mai arresi. Dopo il primo tempo, che è stato durissimo, eravamo ancora sullo 0-0. Un gol può sempre accadere, anche se sei schiacciato, purtroppo non è stato il caso”.

Avete comunque fatto un percorso eccezionale, potete essere fieri…
“Sì e no. Alla fine siamo solamente secondi. Sapevamo che in casa non avremmo perso nessuna partita. Non puoi perdere dei match quando giochi davanti a dei simili tifosi, era chiaro. L’ambiente a Zurigo l’ho pure adorato, ma senza essere cattivo direi che alla Swiss Life Arena hanno una buona acustica, mentre da noi ci sono delle buone voci. Sapevamo anche che avremmo dovuto espugnare una volta la pista avversaria, purtroppo in casa lo Zurigo si è sempre rivelato troppo forte e non siamo riusciti nell’impresa”.

Sapevate che la Vaudoise Arena era piena di gente che vi seguiva sul grande schermo?
“Sì, siamo stati informati. Abbiamo fatto di tutto per immaginarci di giocare in casa, nel cuore sapevamo di giocare davanti ai nostri tifosi, ma di fronte c’era anche un avversario, pure volonteroso di vincere. Alla fine lo ZSC ha meritato, in una serie al meglio delle 7 alla fine vince sempre il più forte e quindi dobbiamo fargli i complimenti. C’è delusione, era una grande occasione per raggiungere qualcosa d’incredibile, ma non molliamo, questa delusione ci darà un’enorme motivazione per spingere ancora di più”.

In definitiva sono comunque state settimane folli per te e i tuoi compagni…
“Ero arrivato a Losanna per stabilizzare il club nella massima lega, siamo riusciti a trovare delle soluzioni per avanzare, l’obiettivo era quello di cambiare la cultura al fine di diventare campioni. Sono fiero dell’organizzazione, dello staff e dei compagni in particolar modo. Alcuni erano davvero al limite a livello d’infortuni. L’obiettivo è di diventare campioni, non si molla, è il sogno di tutta una regione”.


Il direttore sportivo del Losanna John Fust al termine della finalissima, cerca di vedere l’aspetto positivo, nonostante la cocente delusione.

“Abbiamo dato tutto, sono fiero della squadra, portare lo Zurigo alla settima sfida è stata tanta roba”.

Forse l’entrata in materia, più remissiva del solito, vi ha penalizzato…
“Sarebbe sempre un bene riuscire a giocare in maniera offensiva, ma lo Zurigo ha iniziato spingendo tantissimo e rendendoci difficile la vita. È prematuro fare analisi, io ribadisco, sono fiero del club, della città, dell’intero cantone. Ci siamo guadagnati il rispetto dell’intera Svizzera”.

Qual è stato secondo il declic in questa squadra per arrivare a giocarsi il titolo alla bella?
“Penso sia avvenuto in maniera naturale. Dapprima volevamo fare i playoff, poi volevamo vincere i quarti, poi la semifinale, e ci siamo riusciti. Purtroppo in finale è mancato davvero poco. Questo “poco” dovrà essere di grande motivazione per il prossimo anno, abbiamo imparato molto”.

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