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Ambrì Piotta

Con un pessimo secondo tempo l’Ambrì non dà i segnali sperati

I biancoblù vanno subito avanti 2-0 e poi trovano una reazione nel terzo tempo, ma nel periodo centrale spariscono dal ghiaccio e il Langnau ipoteca la partita

Con un pessimo secondo tempo l’Ambrì non dà i segnali sperati

AMBRÌ – LANGNAU

5-6

(2-1, 0-5, 3-0)

Reti: 4’09 D’Agostini (Pestoni, Heim) 1-0, 5’31 Heim (Kneubuehler, Bürgler) 2-0, 8’58 Grenier (Schmutz) 2-1, 21’51 Olofsson (Grenier, Schmutz) 2-2, 24’05 Wyss (Diem, Blaser) 2-3, 27’06 Erni (Schweri, Diem) 2-4, 34’52 Grossniklaus (Grenier, Schmutz) 2-5, 36’18 Diem (Wyss) 2-6, 45’51 Dal Pian (Pestoni) 3-6, 55’12 Isacco Dotti (Bürgler, Kneubuehler) 4-6, 58’59 Kneubuehler (Hietanen, Regin) 5-6

Note: Gottardo Arena, 5’905 spettatori
Arbitri: Hungerbühler, Urban; Fuchs, Kehrli
Penalità: Ambrì 2×2′, Langnau 4×2′

Assenti: Michael ForaDominic ZwergerBenjamin ConzNoele Trisconi (infortunati), Brandon McMillan (ammalato), Joel NeuenschwanderRocco Pezzullo (Ticino Rockets)

AMBRÌ – Con una reazione nel terzo tempo l’Ambrì Piotta si è addolcito perlomeno la pillola, ma il boccone al termine della partita contro il Langnau rimane decisamente amaro. Sì, perché l’essere andati ad un nulla dal raddrizzare una sfida sfuggita totalmente di mano nel periodo centrale non può bastare per archiviare questa prova come un incidente di percorso, ed il focus deve andare su ciò che è andato storto piuttosto che soffermarsi sulla sfuriata finale.

Certo, trovare la forza per ridare senso all’incontro dopo aver incassato cinque gol (!) nel periodo centrale non era scontato – ed in questo senso l’unità del gruppo ne è uscita in termini positivi – ma in una partita che metteva in palio punti tanto pesanti, farsi sovrastare dagli eventi come successo ai biancoblù non è da prendere alla leggera.

Il secondo tempo dell’Ambrì è infatti stato terribile, con la squadra che ha incassato tre reti nel giro di sei minuti e che una volta finita in svantaggio ha avuto bisogno della sirena per riuscire a fare mente locale e ritrovare un minimo di lucidità. A quel punto la partita era però compromessa, tanti sono stati gli spazi che i leventinesi hanno concesso ad un Langnau che sappiamo essere sempre insidioso, e che diventa letale se non si sta attenti.

Qualche campanello d’allarme era arrivato già nel primo tempo, quando l’Ambrì era stato bravo a sfruttare due episodi per portarsi in doppio vantaggio con D’Agostini e Heim, ma già in quella fase si era evidenziata la pericolosa tendenza di dare troppi spazi agli avversari. C’è così stato un momento in cui le due squadre si sono scambiate varie opportunità in ripartenza – il Langnau ha colpito con Grenier – e qualche crepa nel gioco biancoblù era iniziata a scorgersi.

Si è poi susseguita una serie di eventi che hanno colto impreparato l’Ambrì, che prima di vivere quel brutto secondo tempo era andato vicinissimo in due circostanze al terzo gol, che – chissà – avrebbe potuto anche cambiare alcune dinamiche.

Nel finale di primo tempo Cajka ha infilato il puck alle spalle di Mayer ma gli arbitri avevano erroneamente già interrotto l’azione per un offside inesistente, mentre ad inizio periodo centrale Regin ha dialogato bene con Kozun e si è ritrovato solo davanti al portiere, ma il suo backhand non ha trovato il fondo della rete.

Il passivo di 6-2 alla seconda pausa ha ammutolito la Gottardo Arena – orfana pure del tifo organizzato in seguito all’introduzione del concetto 2G – e Cereda per stimolare una reazione ha mischiato più volte le sue carte. Incir ed in alcune circostanze pure Cajka si sono ritrovati a sostituire nel primo blocco Kozun, “degradato” nell’ultima frazione a giocare in quarta linea.

La reazione è effettivamente arrivata, specialmente dopo le segnature di Dal Pian e Isacco Dotti, che hanno perlomeno insinuato il tarlo del dubbio nella testa dei giocatori di O’Leary, che nel frattempo avevano un po’ tirato i remi in barca fiduciosi che il cronometro portasse a termine il lavoro imbastito nel secondo tempo. L’Ambrì ha però avuto il merito di non arrendersi ed è arrivato ad un passo dagli avversari, e negli ultimissimi secondi Bürgler e Pestoni hanno addirittura avuto sul bastone il disco del possibile 6-6.

È stata una questione di centimetri, ma forse riuscire ad agguantare il pareggio in extremis sarebbe stato troppo. Il carattere e la reazione finale sono aspetti positivi, ma l’Ambrì non ha fatto abbastanza per legittimare l’ipotetico pareggio, ed è giusto che i tre punti se li sia messi in tasca il Langnau.

Alla squadra di Cereda rimangono invece i dubbi relativi alla fragilità mostrata in un match importante, e che lo stesso coach biancoblù ha definito “della paura”. Quando si è visto che il Langnau stava ribaltando il 2-0 iniziale alla squadra sono tremate un po’ le gambe, e questo è un aspetto da non sottovalutare in prospettiva di un’ultima parte di stagione che sarà caratterizzata da tante partite tese ed importanti.

A livello di carattere l’Ambrì ha mostrato qualcosa quando ha dovuto reagire, ma è anche nel trovare solidità e stabilità per tutto l’arco del match che i biancoblù avranno bisogno della giusta leadership.


IL PROTAGONISTA

Alexandre Grenier: In una squadra in cui le stelle più luminose sono Olofsson e Pesonen, lui è il vero leader del Langnau, e quel tipo di giocatore che all’Ambrì Piotta farebbe molto comodo. La sua presenza sul ghiaccio si sente ad ogni cambio ed è in grado di proiettare calma e sicurezza, oltre a firmare punti importanti con un gol e due assist.


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HIGHLIGHTS

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