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Ambrì Piotta

Cereda: “Fino alla fine saranno tutte battaglie, il Kloten è sempre unito e minaccioso”

Il coach dopo Rapperswil: “Delle partite rimanenti speriamo ovviamente di vincerle tutte, ma capiteranno dei momenti dove dovremo soffrire e sarà importante accettarlo. Contro gli aviatori dovremo avere la mentalità giusta”

RAPPERSWIL – L’ennesima battaglia, com’era lecito attendersi. L’andamento della sfida tra Rapperswil e Ambrì non è certo stato una sorpresa, come conferma coach Luca Cereda.

“È stata una bella battaglia, il primo tempo lo abbiamo giocato bene, nel secondo abbiamo perso un po’ il momentum, anche per merito del Rappi che è tornato sul ghiaccio in maniera forte, specialmente a livello fisico. Il terzo periodo è stato un po’ più equilibrato, alla fine penso che concludere la sfida all’overtime sia stato giusto. Nel supplementare siamo stati un pelino più bravi dell’avversario a trovare l’occasione giusta”.

La scena del check di Albrecht ai danni di Isacco Dotti mi ha ricordato subito la penalità di partita subita da Virtanen a Ginevra. Ci hai pensato pure tu, oppure in qualità di coach sei troppo concentrato su quanto sta accadendo?
“Non ci ho pensato sul momento, ma riguardandola mi sembrava che la carica di Jesse fosse meno pesante e anche un po’ più distante. Io mi aspettavo che gli arbitri andassero almeno a rivederla. Dal vivo non era molto chiara la scena, tutto è andato veloce, ma almeno analizzando le immagini si sarebbe potuto per scegliere se dare 2 o 5 minuti di penalità. Gli arbitri hanno deciso altrimenti, dobbiamo accettare questo, Isacco è stato fortunato a non farsi male”.

Con questa vittoria siete risaliti al decimo posto, sopra la fatidica linea, secondo te cambia qualcosa a livello mentale?
“Non credo. Mancano otto partite al termine, sappiamo che tutte le prossime saranno delle battaglie, come a Rapperswil. Speriamo ovviamente di vincerle tutte, ma capiteranno dei momenti dove dovremo soffrire e sarà importante accettarlo e continuare a lottare”.

L’Ajoie è andato a espugnare Ginevra e Bienne. La vostra vittoria casalinga, quel 7-3 frutto di una grande rimonta nell’ultimo terzo, è decisamente rivalutata alla luce di questo…
“Noi non la rivalutiamo. Sappiamo come gioca l’Ajoie, sta agendo bene. Penso che a parte gli ultimi 5 minuti del secondo tempo la nostra prova sia stata okay. Bisogna giocare sull’arco dei 60 miuti. La cosa veramente importante ora, forse difficile anche da capire, penso sia proprio la freddezza e il focus mentale andando avanti, di accettare qualsiasi cosa che succede sul ghiaccio senza lasciarsi prendere dalla prestazione o dall’entusiasmo”.

Sabato arriva il Kloten, una squadra in difficoltà, ma forse proprio per questo paradossalmente più pericolosa…
“Arrivano da qualche sconfitta, ma credo che alla Gottardo Arena vedremo una squadra molto unita. Quelle volte che l’abbiamo affrontata mi ha sempre dato questa impressione e solitamente le squadre unite nei momenti difficili sono minacciose. Sarà veramente fondamentale partire bene e con la mentalità giusta. Questo sarà il nostro focus”.

Ho una domanda che mi ronza da tempo, fuori contesto. Ma il 4 contro 4 si allena ancora? Ormai capita così di rado…
“No, perlomeno parlo per noi. Ne abbiamo discusso a inizio stagione, dicendo cosa vogliamo fare in questa situazione. Capita molto poco, non mi ricordo nemmeno più quando è successo l’ultima volta (il coach ride, ndr). Si allena un po’ di più il 3 contro 3, vabbè noi quest’anno per forza (Cereda ride nuovamente, ndr), più in generale è qualcosa che succede più spesso rispetto al 4 contro 4”.

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