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Ambrì Piotta

Bürgler: “Una serata storta, è stato frustrante non essere riusciti a cambiare le cose”

L’attaccante dopo lo stop di venerdì: “Il Ginevra ha esercitato un ottimo forecheck che ci ha messo in difficoltà. Abbiamo peccato nell’esecuzione, perché eravamo lenti e impacciati e loro hanno saputo approfittarne”

AMBRÌ – Si è fermata a sette la striscia di vittorie consecutive per l’Ambrì Piotta, che contro il Ginevra è incappato nella più classica delle serate no. Alla Gottardo Arena i leventinesi, apparsi contratti e pasticcioni, non hanno saputo trovare le giuste soluzioni per perforare la compattezza ospite.

“È stata una serata storta, iniziata male già con quelle due reti nei primi minuti di gioco”, ha commentato Dario Bürgler. “Il Ginevra ha esercitato da subito un ottimo forecheck che ci ha messo in difficoltà, specialmente nell’uscita di zona. Abbiamo peccato nell’esecuzione, perché eravamo lenti e impacciati e loro hanno saputo approfittarne”.

In una serata nella quale avete faticato a creare il vostro gioco il powerplay avrebbe potuto aiutare. Eppure in oltre 11 minuti di superiorità numerica, poche sono state le occasioni realmente pericolose che siete riusciti a generare…
“Merito anche del Servette che, bisogna riconoscerlo, ha giocato ottimamente il boxplay. Non a caso è tra le migliori squadre in questo tipo di esercizio. D’altro canto noi abbiamo peccato di furbizia: proprio perché sono aggressivi nel boxplay e vanno sul portatore del disco, inevitabilmente vengono a crearsi diversi buchi difensivi che avremmo potuto e dovuto sfruttare meglio. Avremmo dovuto insistere, o cambiare qualcosa nell’esecuzione, ma non ci siamo riusciti e questo lo trovo frustrante perché di fronte all’evidenza di qualcosa che non funzionava non abbiamo fatto nulla per cambiare le cose”.

Nel vostro miglior momento il Ginevra ha colpito trovando la rete del 3-1 che, di fatto, vi ha tagliato un po’ le gambe. Da quel momento la partita vi è sfuggita di mano…
“Stavamo spingendo e di certo non ci ha fatto bene, ma quella rete è stata una naturale conseguenza di ciò che si è visto sul ghiaccio sull’arco dei sessanta minuti. Loro hanno lavorato meglio di noi e con la qualità di cui dispongono è stato facile approfittarne. Per tenere a bada una squadra come il Servette devi essere al 100% e venerdì sera non lo eravamo”.

Rispetto alle precedenti uscite avete commesso parecchi errori, specialmente individuali. Qualcosa di inusuale per voi in questa stagione…
“È vero ed è proprio questo aspetto che reputo frustrante. Ognuno di noi sa esattamente cosa fare per avere successo e quando si commettono certi errori è perché come linea non siamo sul pezzo. Lo stesso discorso vale per il powerplay: è mancata una certa coralità”.

Era inevitabile che prima o poi il filotto di vittorie si interrompesse. Possiamo dire che questa è una sconfitta che tutto sommato ci può stare per quanto mostrato in queste ultime settimane?
“Nessuno pretende che si vincano tutte le partite della regular season. Però, ciò che possiamo pretendere da noi stessi è di giocare bene. Contro il Servette non solo abbiamo perso, ma abbiamo anche disputato una brutta partita e questo, a mio giudizio, non lo possiamo accettare. Ciò che possiamo fare ora è archiviare velocemente la sconfitta e proporre una buona prova a Zurigo. Se usciremo dalla partita di sabato con la consapevolezza di aver disputato una buona prova, allora potremo essere soddisfatti. Ora non lo siamo”.

Con la rete del 2-4 sei giunto a quota 9 gol in stagione. Nessuno in squadra ha segnato più di te, sei soddisfatto del tuo rendimento?
“Onestamente non sono uno che guarda alle statistiche. Certamente fa piacere riuscire ad essere performante contribuendo concretamente sul fronte realizzativo ma preferisco concentrarmi su altri aspetti più rilevanti. Nel secondo periodo, ad esempio, in più di un’occasione non sono riuscito a calmare il gioco nonostante ne avessi l’opportunità. Ecco, avrei preferito essere più efficace in quel frangente anziché realizzare una rete irrilevante. È la squadra che deve essere messa al primo posto, mai il singolo”.

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