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Interviste

Bürgler: “Dobbiamo alzare il livello se vogliamo vincere, ma non vediamo tutto nero”

L’attaccante ha trovato il primo gol dopo l’infortunio: “È stata una bella sensazione, è sempre positivo sbloccarsi e la nostra linea ha giocato bene. Ha segnato la prima rete anche Hofmann, la voleva tantissimo”

LUGANO – Dopo due trasferte complicate da zero punti, il Lugano venerdì sera ha ritrovato il ghiaccio amico della Cornèr Arena, dove ha potuto festeggiare un’importante vittoria mantenendo così l’imbattibilità casalinga.

I tre punti ottenuti sono però una della poche cose che i bianconeri possono salvare della partita contro il Losanna, visto che la prestazione messa in pista è stata tutt’altro che convincente.

“Di alcune fasi della partita possiamo essere soddisfatti, di altre invece sicuramente no”, ammette Dario Bürgler nel post partita. “È stato comunque molto difficile, loro infatti avevano un’ottima costruzione di gioco, con molta velocità nella zona neutra e noi a tratti eravamo troppo lontani dai nostri avversari, eravamo posizionati male, non riuscendo quindi ad entrare nei contrasti per impedire il loro gioco. Per questo motivo abbiamo naturalmente avuto estremamente bisogno di Merzlikins per restare in partita. Le note positive della gara sono arrivate nel secondo tempo, quando abbiamo mostrato la volontà di andare davanti alla porta avversaria, cercando gol e deviazioni e creando una buona pressione. Ma è chiarissimo che dobbiamo alzare il nostro livello se vogliamo vincere altre partite”.

Dario Bürgler, i problemi in queste ultime tre partite arrivano soprattutto dalla fase difensiva, che con 13 gol e circa 40 tiri in porta a partita sta concedendo decisamente troppo. Come ti spieghi queste difficoltà?
“È difficile da dire. In fin dei conti inizia tutto dagli attaccanti, dobbiamo fare un lavoro migliore per tenere il disco più a lungo in zona offensiva, in modo che creiamo noi più tiri. Questo poi di conseguenza vuol dire che passiamo meno tempo nella nostra zona difensiva, dove comunque dobbiamo essere più vicini agli avversari, in modo da contrastare meglio il loro cycling e impedire che entrino in un flow. Questo accade facendo check, spingendoli verso le balaustre. C’è ancora molto margine di miglioramento”.

In estate avete avuto pochi cambiamenti in squadra, nonostante ciò sembrano però mancare ancora molti automatismi…
“Concordo solo in parte. È un campionato equilibrato, per adesso abbiamo giocato contro quattro ottime squadre, ma è chiaro che il nostro processo di crescita deve portarci a migliorare ancora molte cose. Non dobbiamo vedere tutto nero, dobbiamo continuare a fare le cose che già vanno bene, correggendo naturalmente gli aspetti negativi. Non dobbiamo volare né troppo alto quando le cose vanno, né abbatterci troppo quando invece non funzionano. Dobbiamo solo continuare a lavorare e a migliorarci giorno dopo giorno. È stata la quarta partita della stagione e la cosa positiva di quest’ultima gara è sicuramente stata che abbiamo trovato un modo di vincere”.

Avvertivate già una certa pressione prima della partita di venerdì? In caso di sconfitta, sarebbe stata la sesta in nove partite e la terza di fila in campionato…
“Pressione… Non possiamo pensare a queste cose, l’unica cosa che possiamo avere in mente è di vincere la prossima partita. È vero, le prestazioni nelle due ultime trasferte non sono state buone. Contro lo Zugo a tratti ci sono perlomeno stati degli aspetti positivi, contro il Berna invece abbiamo fatto troppo poco. Nel nostro spogliatoio però c’è carattere e orgoglio e contro il Losanna abbiamo messo in pista una prestazione combattiva. Possiamo invece migliorare alcune cose tecniche e tattiche”.

Personalmente come stai dopo il tuo lungo infortunio e come valuti il tuo inizio di stagione?
“Di sicuro all’inizio non ero soddisfatto e cominciavo a diventare impaziente. Ero cosciente del fatto che per quasi sei mesi non ho toccato un bastone da hockey e che in estate, pur lavorando duro, non ho potuto lavorare in modo specifico per l’hockey, quindi a inizio stagione volevo darmi il tempo necessario. Nonostante ciò speravo che tutto funzionasse un po’ meglio e un po’ più velocemente. Nel frattempo però mi sento bene, sia fisicamente che per tutto il resto, ma per quanto tu possa giocare bene, per quanto tu possa allenarti duramente e per quanto tu possa lottare, non hai lo stesso una garanzia di segnare ogni sera. Quello che deve sempre esserci penso sia la volontà, l’impegno e il lavoro e con la mia etica sono sempre soddisfatto. Per quanto riguarda la prestazione sul ghiaccio cerco di migliorarmi ogni giorno, come sempre d’altronde, visto che di base non sono mai soddisfatto di me stesso. Penso in ogni caso di essere sicuramente in crescita”.

Contro il Losanna hai trovato la tua prima rete in assoluto dopo il tuo infortunio… L’assenza del gol era una cosa che ti pesava?
“È stata sicuramente una bella sensazione ritrovare il gol. Per un attaccante con il mio ruolo, il gol è una cosa che la gente si aspetta. Naturalmente anche io voglio segnare, ma magari ci sono giocatori che sono così bravi da dirsi “oggi faccio un gol” e poi segnano; io invece posso prefiggermi di segnare e lavorare duro, ma se poi trovo il gol oppure no, non lo so. Credo che contro il Losanna la nostra linea abbia lavorato molto bene e ci siamo meritati le due reti che abbiamo segnato. Sono felice anche per Hofmann che sia riuscito a segnare la sua prima rete, ha giocato un pre season fantastico e in questo inizio di stagione voleva fare tantissimo. È sempre positivo per un attaccante riuscire a sbloccarsi”.

Venerdì sera ci sono stati dei cambiamenti nel lineup e personalmente sei stato schierato in prima linea. Questo ti ha aiutato?
“È stato un nuovo impulso. Gioco volentieri con ognuno della nostra squadra, prima di tutto sono tutti bravi ragazzi e secondariamente abbiamo anche molti bravi giocatori di hockey. È quindi uguale con chi giochi, visto che a prescindere sarai in linea con un buon giocatore. In ogni caso Hofmann è una delle migliori ali del campionato, estremamente veloce e questo aiuta anche me. È sicuramente un ottimo partner per me e finché giocheremo assieme saremo felici. Quando poi non sarà più il caso, saremo felici lo stesso, vorrà dire che giochiamo con qualcun altro”.

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