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Ambrì Piotta

Bürgler: “Atteggiamento positivo e classifica corta, nulla è ancora compromesso”

L’attaccante dopo la sconfitta contro il Friborgo: “Abbiamo perso due partite ma ne restano altre sei da giocare prima di tirare le somme. Ricordiamoci sempre che di fronte c’è un avversario di qualità”

AMBRÌ – L’Ambrì Piotta necessita di un rapido cambio di rotta dopo che, contro il Friborgo, è arrivata la terza sconfitta nelle ultime quattro uscite e, soprattutto, la quinta consecutiva tra le mura amiche.

Perdere ci sta, specie in un campionato così tirato e combattuto come questo, ma a destare qualche preoccupazione è il passo indietro in termini di prestazioni che i biancoblù hanno palesato in queste due partite dopo la pausa.

“Abbiamo iniziato bene e abbiamo concluso in crescendo. Là nel mezzo, invece, ci è mancato qualcosa” ha dichiarato Dario Bürgler dopo la partita. “Bisogna però anche dar credito al Friborgo che ha saputo chiudersi molto bene e, all’occorrenza, esercitare grande pressione nei momenti chiave della partita”.

Quindi, più che demerito vostro, merito dei burgundi?
“Li reputo una squadra davvero molto solida e che vanta un eccellente sistema difensivo. Ci hanno reso la vita davvero difficile, impedendoci di costruire là davanti come avremmo voluto. Hanno smorzato ogni nostro tentativo offensivo e noi non siamo riusciti a trovare delle contromisure efficaci”.

Anche martedì contro il Berna avevate iniziato bene salvo poi calare alla distanza. Contro il Friborgo si è vissuta la stessa situazione, eccezion fatta per quella reazione tardiva arrivata dopo la rete di Formenton. Come ti spieghi queste flessioni?
“Ad essere onesto ho visto la partita sotto una chiave un po’ diversa. A lungo è stata equilibrata e quelle due reti cadute in rapida successione in meno di un minuto ci hanno tramortiti. Fino a quel momento non ho trovato che il Friborgo stesse dominando o che noi fossimo spacciati, tutt’altro. Eravamo perfettamente in partita ma a causa di un paio di disattenzioni la situazione ci è sfuggita di mano. Poi l’abbiamo riaperta e a quel punto siamo tornati a spingere con la giusta intensità, ma non è bastato”.

L’impressione però è che dalla ripresa abbiate perso un po’ di slancio nel vostro gioco. Trovi che lo stop dettato dalla pausa abbia inciso negativamente sul vostro rendimento?
“No, non credo. Abbiamo perso due partite ma ne restano altre sei da giocare prima di tirare le somme. Ricordiamoci sempre che di fronte c’è un avversario e che questo, soprattutto quest’anno, è di qualità. Tutte le squadre di National League hanno raggiunto un ottimo livello di competitività e ogni partita è una battaglia. Ciò che dobbiamo fare è di guardare a noi stessi cercando di migliorare quegli aspetti del nostro gioco che ancora non funzionano come dovrebbero e tornare a vincere, specie le restanti partite in casa”.

A proposito di partite casalinghe, le sconfitte filate accumulate alla Gottardo Arena sono diventate cinque. Come mai imporsi tra le mura amiche è tornato ad essere difficile?
“Credo sia un caso e che non ci sia un vero problema di fondo. D’altronde non molto tempo fa ne avevamo vinte sei di fila mentre ora sta accadendo l’esatto opposto… E poi, a dirla tutta, noi giocatori non abbiamo l’impressione di averne perse così tante qui in casa. Questo perché sono tutte partite combattute e tirate, e in nessuna abbiamo veramente sfigurato. Di certo però vogliamo fare meglio, soprattutto per i nostri tifosi che anche stavolta hanno riempito la Gottardo Arena (6’735 presenti, ndr.) e ci hanno spinto fino alla fine. Stiamo vivendo un momento di flessione ma l’atteggiamento deve rimanere positivo perché la classifica è corta, nulla è compromesso e il nostro destino è nelle nostre mani. A noi di andare a Bienne con la testa libera e la giusta grinta per tornare a far punti”.

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