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Berthon: “Uno dei miei momenti più belli, ora vogliamo difendere il titolo nei playoff”

L’attaccante dopo la vittoria della CHL: “La squadra era serena, sapevamo di poter vincere. Ora assaporiamo il successo, ma poi torniamo sul campionato. Ora bisogna girare pagina, ci aspetta un grande lavoro”

GINEVRA – Eliot Berthon e il suo Ginevra sono sul tetto d’Europa dopo aver conquistato la Champions Hockey League contro gli svedesi dello Skelleftea. Tantissime le emozioni in una serata storica per l’intero hockey svizzero. Il 31enne attaccante francese, anche ex Ambrì Piotta, è stato tra i protagonisti siglando la rete d’apertura della finalissima.

Eliot, ora sei un campione d’Europa, complimenti! Posso ancora darti del tu dopo questa vittoria?
“Ahah, certamente, potrai sempre darmi del tu”.

Sei reduce da una lunga notte di festa, come si è sviluppata?
“Abbiamo assaporato alla grande la vittoria con le nostre famiglie e lo staff. Siamo andati in qualche bar a festeggiare, ma c’era comunque un po’ di fatica e verso le 4:30 ero a letto… Insomma, non ho dormito molto”.

C’era nervosismo prima della sfida? L’esperienza di Gara 7 di finale contro il Bienne vi ha aiutato a gestire le ore prima dell’ingaggio d’inizio?
“Non ho percepito nervosismo, più che altro eccitazione. Non ci siamo posti troppe domande, l’atmosfera era positiva, la squadra era serena. Sapevamo che giocando bene e rispettando il nostro sistema di gioco avremmo avuto la chance di vincere, specialmente in casa davanti a questo pubblico”.

Come hai vissuto la partita?
“Ho trovato una grande intensità, molto pattinaggio, è stato bello poter giocare una sfida simile. Gli svedesi sono una squadra di alto livello composta da giocatori di qualità. È stato un bel match, abbiamo risposto bene fisicamente e siamo stati costanti sull’arco dei 60 minuti, anche se alla fine – dopo la loro seconda rete – è stato difficile. Si è instaurato qualche dubbio, ma siamo rimasti calmi, forse l’esperienza dell’anno scorso ci ha aiutato a gestire la situazione”.

Nei trionfi della stagione scorsa con La Chaux-de-Fonds e Ginevra non avevi giocato a causa di un infortunio, stavolta invece sei stato tra i protagonisti. È stato dunque quello di ieri l’apice della per te?
“Se l’anno scorso mi avessero detto che sarei diventato campione d’Europa e che avrei pure segnato in finale, non so se ci avrei creduto. Sono fiero, non è stato un percorso facile, partecipare attivamente a questo successo è sicuramente uno dei momenti più belli per me”.

Hai realizzato la rete d’apertura. Sono in pochissimi a poter vantarsi di avere siglato un gol in una finale di CHL. È stato il gol più importante della tua carriera? Cosa hai pensato quando il disco è entrato?
“Come già detto, non mi sarei immaginato di segnare. Di sicuro è uno dei gol più importanti che abbia mai fatto. Ha permesso di aiutare la squadra, ci ha lanciati e ha dato ulteriore carica ed entusiasmo al pubblico. Ero contentissimo, nei primi secondi dopo la rete c’è stata una sensazione strana, era come se non sentissi o percepissi più alcun rumore esterno”.

Se le nostre ricerche sono esatte, sei il primo giocatore francese a vincere la CHL… Lo sapevi?
“Martedì qualcuno me lo aveva chiesto, ma non avevo saputo rispondere. Stamattina mi è stato detto che sono il primo. È speciale, sono contento di essere l’unico fin qui, è geniale e fa bene al curriculum (ride ndr)”.

Con questa vittoria avrete uno spirito più libero per affrontare il finale di stagione?
“Adesso bisogna assaporare questa vittoria, ma da giovedì si torna in pista e ci si riconcentra. Sarà dura, ma siamo professionisti. Il nostro obiettivo è raggiungere i playoff e difendere il titolo. Vedremo che accadrà. Finora in campionato non siamo stati abbastanza regolari. Ci aspetta dunque un grande lavoro. Forse abbiamo anche pensato troppo a questa finale, è stata una specie di ossessione, ora appunto bisogna girare pagina”.

Il tuo contratto è in scadenza. Dopo questa rete Marc Gautschi ormai dovrà offrirti il rinnovo…
“Mi concentro sul presente, non penso al futuro. È prematuro, vedremo cosa accadrà”.

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