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Ambrì Piotta

Ambrì, tanti conti in sospeso e l’occasione di regolarli nei playout

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Dopo la boccata d’ossigeno rappresentata dai playoff della scorsa stagione – dove la sconfitta, per netta che sia, porta nel peggiore dei casi velocemente alle vacanze – l’Ambrì Piotta torna a lottare nel purgatorio dei playout, con i biancoblù che sperimenteranno per la prima volta la nuova formula e dovranno conquistarsi a suon di vittorie il diritto di archiviare la stagione il più presto possibile.

Per i leventinesi è stata una regular season contraddistinta da alti e bassi, da buone prestazioni e da altre decisamente da rivedere, il tutto con il comune denominatore di una grande incostanza, sia nel corso delle singole partite, sia in generale sull’arco dei cinquanta turni di campionato. Incostanza che nel passato più recente aveva colpito duramente l’Ambrì, ridimensionando immediatamente e seccamente l’entusiasmo scaturito dall’essere arrivati a -3 dal Bienne, con sei sconfitte nelle ultime otto partite.

I playout per la squadra di Pelletier sono di conseguenza già iniziati da parecchio tempo – di fatto almeno dalla ripresa dopo la pausa della Nazionale – con i punti conquistati nelle ultime due settimane che, pur non essendo molti, permettono di iniziare l’ultima tornata di sei partite quasi alla pari con Friborgo e Kloten.

L’obiettivo è quello di evitare assolutamente una serie contro il Rapperswil, avversario sempre complicato da affrontare e che vanta una legione straniera che può far male… Se poi si aggiunge che nelle ultime cinque partite la squadra di Eldebrink ha trovato in ben quattro occasioni la vittoria (una sola sconfitta all’overtime a Kloten), ecco che appare evidente come i Lakers abbiano ben sfruttato la loro “condanna prematura” per preparare al meglio i playout, fase durante la quale i sangallesi sono maestri nell’evitare lo spareggio.

Paradossalmente, inoltre, avendo già la certezza di giocare la serie per evitare lo scontro con il campione di B, i Lakers avranno dalla loro il “potere” di influenzare in parte lo svilupparsi della graduatoria, concedendo magari al momento buono qualche punticino “facile”, così da attirare nella loro rete l’avversaria preferita. Congetture che forse non troveranno riscontro nella realtà, certo, ma che non fanno altro che rafforzare la filosofia seconda la quale l’Ambrì dovrà guadagnarsi il decimo rango interamente con le proprie forze, senza sperare troppo nelle disgrazie altrui.

“Forze” che saranno orfane di Zurkirchen, Bouillon e Grassi, mentre Duca dovrebbe rientrare in pista proprio in occasione della partita di sabato a Friborgo. Quasi automatica invece appare la scelta degli stranieri che scenderanno in pista, dato che Masalskis si sta dimostrando una sicurezza, mentre Flückiger nel recente passato non ha mai dato prova di poter portare il peso della squadra sulle sue spalle, a maggior ragione in un periodo delicato come questo.

I biancoblù saranno inoltre chiamati a mantenere il sangue freddo, caratteristica questa che non è sempre stata nelle loro corde nei momenti decisivi. Inutile tornare ad elencare il numero di partite in cui si sono lasciati per strada punti negli ultimi scampoli, ma è altresì importante considerare d’oro ogni singolo punto in palio, in quella che sarà una gara a tre per il nono e decimo posto che promette di essere tirata sino all’ultimo.

Il Kloten ha chiuso la regular season con una vittoria proprio a Friborgo, mentre nelle ultime cinque partite gli aviatori hanno fatto registrare tre successi. I piani dei Flyers si sono però complicati dopo l’infortunio di Ville Leino, che ha visto la sua avventura in Svizzera concludersi dopo sole quattro partite.

Il Friborgo di successi negli ultimi cinque incontri ne ha invece ottenuti solamente due, e recentemente è arrivata la conferma dell’assenza di Sandro Brügger e Benjamin Plüss almeno sino al termine dei playout. Delle tre, i burgundi sono probabilmente la squadra maggiormente delusa e “bruciata” dalla mancata qualificazione, il che renderà interessante constatare la loro reazione nei prossimi match.

Ogni squadra impegnata nel girone per la salvezza ha comunque le sue paure, le sue lacune ed i suoi motivi per sperare di evitare di incrociare i bastoni con il Langnau di turno, con la differenza che verrà data dai dettagli, dalla compattezza e dalla riduzione ai minimi termini degli errori individuali.

Proprio in quest’ultimo aspetto l’Ambrì si è dimostrato particolarmente debole e, a questo punto della stagione, è difficile apportare dei correttivi in questo senso, se non lavorando al meglio sulla preparazione dei match e mantenendo il proprio gioco il più semplice e lineare possibile.

La squadra dovrà inoltre dimostrare di aver sviluppato una certa identità ed unione d’intenti, soprattutto considerando che i giocatori attualmente in rosa e sotto contratto per la prossima stagione sono diversi, fattore questo che dovrebbe favorire una certa compattezza in spogliatoio.

Se verranno schierati, le prossime sei partite saranno invece l’ultima occasione per O’Byrne e Aucoin per eventualmente insinuare un dubbio nello staff tecnico in vista del prossimo anno, anche se la loro conferma sembra perlomeno improbabile.

Con Masalskis, Bouillon, Kobach, Lüthi e Steiner che partiranno, resteranno da risolvere i “casi” di Duca, Schlagenhauf, Dostoinov e Grieder, dossier che verosimilmente a questo punto resteranno congelati per le prossime settimane.

I playout rappresentano però un’opportunità per l’intero collettivo che, sull’arco delle prime 50 partite, si è lasciato alle spalle sin troppi conti in sospeso. Per i biancoblù è adesso tempo di dimostrare di essere squadra, di sapersi costruire le emozioni necessarie per vincere le partite e gestire al meglio i momenti di pressione. È tempo di sfruttare il fattore casalingo e di giocare in maniera intelligente in trasferta.

Per l’Ambrì è tempo di tramutare i tanti dubbi della stagione nella certezza della salvezza.

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