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Interviste

Alatalo: “Voglio essere un leader e dare una mano nel riportare in alto il Lugano”

Il difensore ha lasciato Zugo dopo otto stagioni: “Prima di vincere il titolo abbiamo dovuto cambiare mentalità. Qui ho trovato la consapevolezza di voler tornare protagonisti, ed io posso portare la mia esperienza”

LUGANO – Ha rincorso a lungo il titolo con lo Zugo ed ora, dopo averlo finalmente ottenuto qualche mese fa, Santeri Alatalo è pronto per una nuova sfida. Il 31enne è uno dei nuovi innesti di peso operati da Domenichelli, che a Lugano ha portato un giocatore corteggiato da molte squadre dopo ben otto stagioni passate alla Bossard Arena.

“Sono eccitato, decisamente!”, ci ha spiegato un sorridente Alatalo dopo il primo allenamento in bianconero. “C’è sempre un po’ di nervosismo nel scendere sul ghiaccio la prima volta con una nuova squadra, ma è stato bello conoscere i ragazzi la scorsa settimana e pattinare per la prima volta assieme”.

Dopo otto anni a Zugo hai deciso di fare un cambiamento, trasferendoti a Lugano con un contratto di 4 anni. Cosa ti ha convinto di questa scelta?
“Ci sono state diverse ragioni alla base della mia decisione, ma la principale sono state sicuramente le discussioni avute con Domenichelli… Mi ha “venduto” Lugano davvero molto bene, descrivendomi la direzione che il club vuole seguire ed i piani che si prevedono per il futuro. L’ambizione è di avere una squadra costantemente al top, ed io voglio dare una mano in questo processo per riportare i bianconeri in alto”.

A Zugo eri uno dei leader con tanto ghiaccio in ogni situazione, un ruolo che ti sarà affidato anche a Lugano…
“Questa sarà la mia decima stagione in National League, dunque è normale che mi venga chiesto di rivestire un ruolo importante. Posso essere impiegato in tutte le situazioni, in passato ho giocato tanto in powerplay ma se sarà necessario posso anche dare una mano in inferiorità numerica. Per il Lugano voglio essere un leader dentro e fuori dal ghiaccio, anche se naturalmente il focus principale rimane ciò che succede in pista perché è lì che posso mostrare le mie abilità ed aiutare i più giovani”.

Qui trovi Chris McSorley, cosa ti aspetti nel lavorare con un coach come lui?
“Sicuramente è un grande personaggio nel mondo dell’hockey. Ha tantissime conoscenze e come allenatore può applicare tanti sistemi diversi, dunque sono eccitato all’idea di scoprire come vorrà far giocare la nostra squadra. Sono sicuro che ha un piano ben preciso in mente, lui è il capo e sarà nostro compito ascoltarlo e seguire le sue direttive per avere successo”.

Con lo Zugo avevi rincorso il titolo per tanti anni, e alla fine ci siete riusciti. Il Lugano spera che tu possa portare questa esperienza per rivivere un percorso simile anche qui…
“Indubbiamente. A Zugo ci abbiamo messo otto anni prima di raggiungere il nostro obiettivo, ed anzi nella mia prima stagione siamo finiti nei playout. Lentamente poi abbiamo iniziato a cambiare le cose, partendo dalla mentalità della squadra e mettendoci in testa di voler assolutamente vincere… Prima di avere successo devi iniziare a pensare come un vincente, ed acquisire questa fiducia in noi stessi si è rivelato fondamentale. Qui a Lugano ho trovato la consapevolezza di voler tornare protagonisti, ed io posso portare la mia esperienza acquisita anche da due finali perse prima di aver potuto finalmente alzare la coppa. Bisogna essere consapevoli che la strada è lunga, non si può prendere scorciatoie e bisogna progredire passo dopo passo”.

La preparazione sul ghiaccio è appena iniziata, ma molti dei volti in squadra sono ben noti. Ti sei già fatto un’idea sul potenziale del gruppo?
“I nostri stranieri sono indubbiamente ottimi, e partendo da loro possiamo essere competitivi in questa lega. In difesa ci sono inoltre nomi importanti come i nuovi arrivati Müller e Guerra, oppure elementi come Loeffel, e l’intero reparto appare molto solido e con un buon mix tra giocatori fisici ed altri che possono far girare il disco velocemente. Abbiamo inoltre diversi giovani che vogliono mettersi in mostra, e questo alza il livello di agonismo anche durante gli allenamenti. Sappiamo che nessuno avrà il posto assicurato per l’intera stagione, specialmente con McSorley e così tanti giocatori che hanno fame e vogliono conquistarsi un ruolo. Naturalmente è difficile sin dove potrà arrivare questo gruppo, ma la prima impressione è ottima… Ne riparleremo tra qualche mese! (ride ndr)”.

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