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National League

Svizzera ancora battuta, la Nazionale ha tanto su cui lavorare

SVIZZERA – SLOVACCHIA

1-4

(0-1, 0-0, 1-3)

Reti: 15’17 Cingel (Gernat) 0-1, 41’59 Martschini 1-1, 43’50 Cajkovsky (Kudrna) 1-2, 50’46 Hascak (Cingel) 1-3, 58’58 Hascak (Gernat) 1-4

Note: Curt Frentzel Stadion, 4’500 spettatori. Arbitri Iwert; Köttstorfer; Hinterdobler, Roth
Penalità: Svizzera 4×2′, Slovacchia 4×2′

AUGSBURG – Se l’obiettivo della Svizzera per questa Deutschland Cup era quello di evidenziare le aree in cui è necessario lavorare, Patrick Fischer ed il suo staff avranno probabilmente preso parecchi appunti in questi tre giorni, al termine dei quali i rossocrociati hanno rimediato altrettante sconfitte.

Anche contro la Slovacchia, infatti, la Svizzera ha confermato i suoi problemi strutturali e di gioco, dettati da una formazione che rimane sperimentale e da dei nuovi concetti tattici che logicamente devo ancora essere assimilati da parte dei giocatori. La Nazionale dimostra però anche di portarsi in eredità alcuni elementi che erano stati fatali agli ultimi Mondiali, su tutti degli special teams anche domenica da rivedere.

EISHOCKEY AROSA CHALLENGE 2015 SUI SVK(PHOTOPRESS/Gian Ehrenzeller)

In pista con Stephan tra i pali, in difesa Geering e Diaz hanno preso il posto di Blum e Rathgeb, mentre sul fronte offensivo tutto è rimasto invariato tranne un blocco intero, visto che Praplan, Ambühl e Hofmann hanno sostituito la linea formata da Schäppi, Walker e Scherwey.

In generale contro la Slovacchia, che imponendosi 4-1 si è assicurata la vittoria del torneo, ne è scaturita una partita piacevole da seguire, anche se le diverse opportunità da gol su ambo i fronti sono scaturite da degli errori che a livello tattico rimangono gravi. Alla Svizzera è mancato ancora il gol in powerplay – ed anzi, è arrivato il secondo gol in shorthand – ma interessante è stata la capacità dei difensori di dare impulsi importanti alla manovra, con la presenza di diversi giocatori con accento offensivo che hanno permesso a Fischer di attuare un gioco interessante in transizione.

Alla Svizzera ha peccato però di incisività e probabilmente anche di quel pizzico di carattere in più, visto che la Slovacchia è sempre riuscita ad essere un passo avanti rispetto agli elvetici, mentre i rossocrociati hanno operato maggiormente tramite ripartenze e non hanno mai avuto realmente il momentum a loro favore.

Le occasioni non sono comunque mancate ed in 5-contro-5 la partita è stata giocata spesso alla pari. Qualche trama interessante l’ha evidenziata anche il powerplay, caratterizzato da un’evidente mentalità volta ad andare con più frequenza al tiro, anche se il gol in shorthand al 15’16 di Lukas Cingel ha ricordato alla Svizzera di dover trovare in questo senso i giusti equilibri.

SCHWEIZ, EISHOCKEY, LAENDERSPIEL, CHE, DEU,(PHOTOPRESS/Georgios Kefalas)

Pesano dunque quelle tre penalità non sfruttate nella prima parte di partita, anche se sul fallo nei confronti di Martschini potevano esserci gli estremi per un rigore. Il piccolo attaccante dello Zugo si è rifatto in apertura di terzo periodo, quando ha punito un ingenuo errore in uscita dal terzo da parte degli slovacchi, firmando l’1-1.

La maggior convinzione della Slovacchia ha però permesso loro di girare velocemente la partita. Il gol di Michal Cajkovsky ed una serie di penalità – quattro negli ultimi 15 minuti di gioco – hanno tagliato le gambe alla Svizzera, punita poi per un’ingenuità di Herren sul 3-1 che ha di fatto chiuso il match.

Poco dopo il giocatore del Losanna avrebbe potuto redimersi e riaprire la sfida, ma solo davanti al portiere avversario a 7 minuti dalla terza sirena, il suo backhand è andato a lato. La partita si è di fatto chiusa in quel momento, mentre nel finale c’è stato il tempo per il 4-1 firmato da Marcel Hascak, autore dunque di una doppietta.

In questo fine settimana la Svizzera ha dunque mostrato la direzione in cui intende andare, con un’impostazione tattica che necessità però tanto lavoro e la presenza delle giuste pedine per essere attuata. Rimangono i soliti problemi, specialmente a livello di special team, ed in questo senso è imperativo che le cose vadano meglio già a metà dicembre, quando a Bienne andrà in scena il prossimo torneo di preparazione.

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