KLOTEN – L’Ambrì Piotta ha visto sfumare il sogno playoff, cadendo anche alla Swiss Arena e chiudendo così la stagione con un’amara eliminazione.
“È difficile trovare le parole per descrivere questo momento”, ha dichiarato il capitano Daniele Grassi. “Siamo arrivati a Kloten con la consapevolezza di potercela fare e credo che abbiamo giocato nel modo giusto. Purtroppo alcuni episodi ci hanno punito severamente, facendo la differenza. Fa male e non potrebbe essere altrimenti. In questo momento prevale il vuoto”.
Il vero rammarico forse è aver iniziato a giocare per davvero solo dopo il gol dell’1-3 di De Luca?
“No, non direi. A differenza di Gara 1, questa volta siamo partiti bene, costruendoci diverse ottime occasioni. È mancata solo la finalizzazione. Se guardiamo gli expected goals della prima parte di partita sono certo che eravamo avanti noi… Come detto, la differenza l’hanno fatta i dettagli”.
Sul 3-3, con tre reti in 92 secondi, sembrava che il momentum fosse tutto dalla vostra parte. Il Kloten ha perfino cambiato portiere, ma non siete riusciti a trovare l’affondo decisivo…
“In effetti il gol del 4-3 avrebbe potuto cambiare tutto, ma in quel frangente ci è mancato un pizzico di malizia. È stato un po’ lo specchio della nostra stagione: siamo sempre rimasti in partita, sono state tutte tiratissime, ma spesso è mancato quel dettaglio, quel guizzo vincente nel momento giusto”.
Siete scesi in pista con l’obbligo di recuperare un gol di svantaggio. Questo vi ha portati a osare di più, sacrificando un po’ la fase difensiva?
“Sapevamo di dover segnare due reti in più di loro per passare il turno, ma l’idea era quella di concentrarci sul nostro gioco senza pensare troppo al risultato. Diciamo che alcuni gol del Kloten sono caduti con un pessimo timing, e questo a livello psicologico ha fatto un po’ male”.
C’è qualcosa che vi rimproverate in questa serie?
“Forse un tempo e mezzo – due al massimo – della prima partita alla Gottardo Arena. Ma a livello collettivo non possiamo recriminarci nulla. Abbiamo dimostrato di essere un gruppo di guerrieri. Ogni anno si cerca di costruire una squadra vincente, capace di reagire alle difficoltà. Ne abbiamo passate tante, ma ci siamo sempre rialzati con determinazione. L’atteggiamento è sempre stato quello giusto, nessuno ha mai mollato e anche lunedì lo abbiamo dimostrato, restando in partita fino all’ultimo secondo”.
Guardando alle serie contro Rapperswil e Kloten, cosa è mancato per essere una squadra da playoff?
“Davvero poco, perché sono stati piccoli dettagli a fare la differenza. Negli ultimi anni abbiamo compiuto grandi passi avanti e quest’anno abbiamo sfiorato la qualificazione. Dobbiamo fare tesoro di questa esperienza e trasformarla in crescita per il futuro”.
L’obiettivo stagionale erano i play-in. Li avete centrati, avete superato il Rapperswil e poi vi siete arresi al Kloten. Con quali sensazioni chiudete la vostra stagione?
“Ovviamente con tanta delusione. Tra qualche giorno, a bocce ferme, sarà più facile analizzare tutto con lucidità, ma per ora il rammarico è enorme. Ci abbiamo creduto, ci speravamo tanto, e uscire così fa davvero male”.
