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Ambrì Piotta

L’Ambrì vince ancora, ma tanto potenziale resta inespresso

In un match con vari errori anche a causa di un Bienne modesto, l’Ambrì costruisce tanto ma pecca sempre in finalizzazione. Ottimi Virtanen e Landry

L’Ambrì vince ancora, ma tanto potenziale resta inespresso

AMBRÌ – BIENNE

2-1

(1-0, 0-1, 0-0; 1-0)

Reti: 6’45 Landry 1-0, 28’09 Rajala (Kneubuehler) 1-1, 60’46 Virtanen (Landry, Kubalik) 2-1

Note: Gottardo Arena, 6’352 spettatori
Arbitri: Hürlimann, Staudenmann; Duc, Francey
Penalità: Ambrì 2×2, Bienne 4×2

Assenti: Diego KostnerRocco PezzulloPhilippe MailletIsacco DottiWilliam Hedlund (infortunati), Janne JuvonenTim Muggli (sovrannumero)

AMBRÌ – Ha ancora tanto potenziale inespresso l’Ambrì Piotta, ed è forse questo l’aspetto più incoraggiante che si può cogliere dalla vittoria all’overtime su un Bienne apparso davvero modesto, ma che i leventinesi non sono riusciti a piegare nei tempi regolamentari nonostante una sorta di tiro al bersaglio verso Säteri andato sempre più intensificandosi.

A dettare i ritmi della partita è infatti stata spesso la squadra di Cereda, che ha portato in pista maggiore volontà di cercare la vittoria ed anche le gambe giuste per pattinare più degli avversari, peccando però ancora in fase d’esecuzione e finalizzazione.

I biancoblù ci hanno infatti provato in tutti i modi a segnare qualche gol in più – per il volume di gioco prodotto non sarebbe stato strano vedere sul tabellino almeno quattro reti – ed hanno alternato cicli prolungati in zona offensiva a veloci ripartenze da cui sono nate azioni insidiose, ma sotto porta manca ancora la lucidità dei singoli per chiudere in rete la manovra.

Fermo restando che la partita di venerdì è stata tutt’altro che perfetta su ambo i fronti, ad impressionare in senso negativo è stato il Bienne, autore di una miriade di errori nella gestione del puck tanto da sembrare una squadra ancora alle prese con le prime uscite di preseason.

Davvero pochi dunque gli argomenti portati in pista dagli uomini di Filander, che si sono aggrappati principalmente alle parate di Säteri e alla verve di alcuni suoi uomini – le individualità per trovare un gol dal nulla il Bienne le ha sempre – per riuscire a strappare un punticino che per meriti sicuramente apparteneva all’Ambrì Piotta.

In termini individuali i biancoblù hanno però ancora troppi pochi elementi “caldi”, ed anzi a spiccare in maniera netta sono stati nuovamente Landry – autore dell’ennesima buona prova, anche se nel terzo tempo aveva sul bastone il gol della vittoria – e soprattutto Virtanen, capace di segnare il gol decisivo all’overtime al termine di un’altra prestazione eccezionale. Non a caso il finlandese è attualmente il top scorer dell’intera lega.

È ad ogni modo fondamentale che a livello di squadra e di sistema le cose siano su una via promettente, anche in una fase in cui c’è sempre un’assenza di grande presoMaillet è di fatto il primo centro – e la costruzione offensiva viene frenata da alcuni dei principali attori che al momento sono bloccati da un mix di poca lucidità e forse pure di un po’ di pressione verso sé stessi.

Kubalik e Ang sono in questo senso gli esempi perfetti. Entrambi si danno un gran da fare per cercare la via del gol, ma sinora dai loro sforzi hanno ricavato più frustrazione che punti. È possibile che una rete possa permettere loro di sbloccarsi su più fronti, anche se nel caso del ceco era lecito aspettarsi un avvio a rilento vista una fase di preparazione entrata nel vivo solamente da qualche settimana. La sua linea con Landry e Zwerger è comunque stata ancora la migliore.

Il potenziale inespresso osservando tutta la rosa rimane parecchio – pure Heed è lontano dal suo massimo – ma l’Ambrì in questo avvio di stagione sta riuscendo ad ottenere risultati sfruttando la sua profondità ed un lineup molto bilanciato. L’inserimento di Curran come terzo straniero in retrovia colma effettivamente parecchie lacune nel reparto, tanto che al prossimo schieramento di Juvonen è lecito ipotizzare di vedere Lilja in sovrannumero, anche se venerdì lo svedese ha giocato una partita discreta se si tengono presenti le caratteristiche del giocatore.

La squadra di Cereda è inoltre stata brava nel ridurre al minimo i pericoli per Gilles Senn, battuto solo da un tiro velenoso nel traffico di Rajala e poi bravo nel controllare gli altri dischi scagliati verso di lui. Ciò che deve invece migliorare è l’efficacia offensiva, perché da un gioco volto alla profondità e diretto su Säteri doveva arrivare qualche rete in più, ma il killer instinct rimane un’abilità da acquisire con il tempo.


IL PROTAGONISTA

Manix Landry: L’anno scorso il giovane aveva avuto bisogno di tempo per trovare la sua dimensione e capire come essere efficace, e nella serie finale contro il Bienne era risultato il migliore dei suoi. Ora il figlio d’arte si sta sempre più confermando come un giocatore che ha compiuto un netto passo in avanti, e questo potrebbe essere il più classico dei “breakout year” per un attaccante che si sta facendo notare sempre di più.


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