AMBRÌ – È stata una scossa che ha portato tanto entusiasmo quella di cui si è reso protagonista l’Ambrì Piotta, che nel giro di poche ore ha visto il ritorno di due tra i suoi migliori giocatori della passata stagione.
Con l’arrivo di André Heim ed Alex Formenton i biancoblù hanno infatti aggiunto due armi importanti al loro reparto offensivo, i cui equilibri andranno ora gestiti e ricalibrati per fare spazio ai nuovi arrivati, oltre al rientro di Zwerger che è oramai imminente.
“Zwerger ovviamente non è un nuovo acquisto, era questione di tempo prima che tornasse dunque il suo innesto non è comparabile ad un arrivo, visto che ha giocato con i nuovi compagni in estate e ci sono già delle chimiche”, ci ha spiegato il DS Paolo Duca. “La possibilità di riavere Heim è invece arrivata in maniera inaspettata, non c’erano segnali che questo potesse accadere fino a mercoledì, quando ci ha fatto sapere che i St. Louis Blues avevano deciso di metterlo tra i waivers. A quel punto l’accordo con Formenton era già stato preso, siamo sempre rimasti in contatto ed era da un po’ che seguivamo quella strada”.
Hai così risolto la questione del settimo straniero, come è nata la decisione di orientarsi sul profilo di Formenton?
“La nostra idea dopo dieci partite era quella di mettere a disposizione della squadra un settimo straniero per essere pronti in caso di infortuni e malattie, oppure per quelle partite in cui gioca Conz e dunque ci ritrovavamo con un’arma in meno. L’intenzione era insomma quella di poter giocare sempre con il potenziale maggiore possibile. Cercavamo idealmente un centro che potesse giocare anche all’ala, ma non siamo arrivati al profilo giusto… Il mercato è difficile a livello di centri al momento. Però quando si è presentata l’opportunità di riportare Formenton, l’abbiamo presa. Ora che sono finiti i camp e la NHL è iniziata, lui non voleva più ritrovarsi come lo scorso anno ed aspettare il mese di dicembre. Cercava una squadra con cui giocare ed essere pronto per tornare in Nordamerica nel caso la sua situazione dovesse risolversi. A quel punto abbiamo rivalutato tutto, è un giocatore che conosciamo già e nel suo ruolo è dominante, ha un pattinaggio élite e sa crearsi delle occasioni da solo. Abbiamo cercato di trovare un accordo a tappe – e per questo la trattativa è durata un po’ – proprio perché siamo consapevoli che Formenton non ricopre propriamente il ruolo che cerchiamo. Abbiamo voluto una certa flessibilità, così da poter eventualmente reagire in caso di bisogno. Poi è arrivata la notizia di Heim, e a quel punto ovviamente abbiamo preso pure lui, con un timing però non programmato”.
C’è stato un momento in cui hai valutato di orientarti su un difensore?
“Sì, c’è stato anche un periodo in cui ho pensato ad un difensore. Se avessi saputo una settimana fa che Heim sarebbe tornato, ci saremmo presi forse ancora un po’ di tempo prima di prendere una decisione sulla mossa da fare. Abbiamo valutato l’eventualità di un difensore soprattutto tra fine agosto e inizio settembre, quando si erano anche fatti male Heed e poi Virtanen. In quella fase però gli altri giocatori hanno avuto più ghiaccio e si sono preparati bene per l’inizio di campionato, arrivando più rodati alle prime partite. Per il momento dietro abbiamo visto delle belle cose anche dai giovani, dunque abbiamo valutato di aver bisogno qualcosa in più sul fronte offensivo e specialmente al centro”.
Il fatto di ingaggiare un attaccante come settimo può essere visto anche come un attestato di stima per quanto fatto sinora dai difensori svizzeri…
“Per ora sì, ma sono passate dieci partite. Io vado sempre con i piedi di piombo, lo sport cambia velocemente. Per ora è andata bene, manteniamo la calma. La nostra sensazione è che con un innesto davanti possiamo dare maggiore stabilità alla squadra. Ora ne sono arrivati due, questo ha un impatto più grande e sicuramente anche qualche conseguenza a livello di roster. In un attimo siamo passati da 15 a 17 attaccanti, ci sarà più concorrenza e qualcuno dovrà fare spazio ad altri. È possibile che prossimamente ci si dovrà sedere al tavolo con qualcuno e valutare quali siano le scelte migliori per tutti. Sicuramente vogliamo tenere un occhio sul presente, ma uno anche al futuro a medio termine, questo per noi è importante”.
Ora vi ritrovare con un problema positivo, ma da gestire. La rosa è molto profonda, elementi come De Luca, Landry, Bruschweiler oppure Hofer rischiano di avere poco spazio…
“È vero, ma per tutti è un percorso di crescita. Inoltre è semplicistico limitare la concorrenza ai più giovani, non deve essere per forza così. Ed al contrario, un giocatore non può avere il posto garantito solamente perché è giovane. Loro hanno fatto bene, siamo piuttosto contenti, ma ci sono state anche delle partite con delle flessioni e questo fa parte della loro progressione. Un po’ dentro e fuori dal ghiaccio lo abbiamo fatto tutti, si impara e lavorando si fanno dei passi avanti. Ora dovremo avere la sensibilità per fare le mosse giuste”.
In questa logica qualcuno di questi nomi potrebbe finire ai Bellinzona Rockets?
“Sì, assolutamente. Ovviamente se un giovane arriva in National League ed è capace di guadagnarsi 20 minuti a partita come fatto da Reinbacher l’anno scorso, allora non ha più bisogno di certi stimoli. Se però qualcuno non riesce a ritagliarsi un ruolo con una certa regolarità, allora non c’è niente di male nel giocare in altri contesti, dove magari si fa un passo indietro nel livello ma uno avanti nel minutaggio”.
Formenton non gioca al centro, ma porta comunque un profilo che non avevate. Cereda ora ha un’arma in più e di una tipologia diversa…
“Esatto, ed inoltre effettivamente un po’ di gioco offensivo a 5-contro-5 sinora ci è mancato. Formenton in questo senso sa creare tanto gioco offensivo, anche dal nulla. È uno che con il disco riesce a costruirsi delle occasioni anche da solo, questo è importante”.
Ci sarà anche una nuova dinamica tra gli stranieri. La situazione non è come quella dello scorso anno, quando McMillan era chiaramente il settimo..
“Assolutamente, ma anche allo stesso Formenton non abbiamo garantito la presenza in tutte le partite. Gli abbiamo spiegato che quest’anno le dinamiche in squadra sono più complicate. Ma queste situazioni cambiano velocemente, possono arrivare degli infortuni e a quel punto avere uno straniero in più è una manna dal cielo. Basti pensare che sinora abbiamo giocato solo metà delle partite al massimo del potenziale”.
Cosa pensi del feedback dei St. Louis Blues su Heim? Il suo pattinaggio è l’aspetto principale che non li ha convinti…
“Questo lo sapevamo, il pattinaggio non è la sua caratteristica principale. Ha una pattinata un po’ ovattata, a St. Louis hanno potuto vederlo nelle piste piccole e misurato agli altri giocatori, ed avranno così potuto fare un confronto. Posso capire che una franchigia come i Blues a un giocatore già di 25 anni possa chiaramente dire che dalle loro valutazioni non ha le caratteristiche per arrivare. Lui era sorpreso e deluso, ma la NHL non dà spazio a sentimentalismi, è un business e le cose vanno così. Heim era determinato anche dopo il taglio, voleva lavorare duro per guadagnarsi un posto ma poi è arrivata la decisione che sappiamo”.
Finanziariamente che implicazione hanno questi due arrivi?
“Fino a Natale non hanno un grande impatto. Avevamo il budget per prendere un settimo straniero e dunque è stato possibile dividerlo in due. Dovessimo optare per tenere Formenton sino a fine stagione dovremo sicuramente fare qualche altra operazione per creare dello spazio”.
Pensi che dopo questi due rinforzi bisognerà tenere maggiormente sotto controllo le aspettative?
“In attacco sicuramente facciamo un passo avanti, ma come dicevi ci sono delle questioni legate alle dinamiche e la stagione è molto lunga. Il nostro potenziale reale dall’oggi al domani non è triplicato, in avanti siamo migliori ma manteniamo la calma. L’entusiasmo va bene, ma è facile cadere nel sensazionalismo dopo delle vittorie o delle sconfitte. Questi due arrivi non cambiano le nostre aspettative, anche se ovviamente speriamo ci diano una mano importante per arrivare agli obiettivi, che per noi rimangono gli stessi”.
Il weekend è alle porte, Heim e Formenton saranno già a disposizione?
“Entrambi partivano nella giornata di giovedì. Nel caso di Formenton abbiamo già ricevuto il nullaosta dal punto di vista burocratico, mentre per Heim dovremo aspettare il trasferimento internazionale, rimasto in attesa visto che il giocatore doveva prima passare dai waivers. Spero che venerdì in giornata la cosa si sistemi, ma non c’è garanzia. Pensando al weekend i tempi sono un po’ tirati, c’è una chance che giochino ma non è garantito”.