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Ambrì Piotta

Il coraggio non basta, ma a Zugo si è visto un ottimo Ambrì

I biancoblù interpretano bene la partita e non mostrano alcun timore contro la dominatrice del campionato. L’epilogo è amaro ma l’Ambrì è in crescendo

Il coraggio non basta, ma a Zugo si è visto un ottimo Ambrì

ZUGO – AMBRÌ

5-4

(2-2, 1-2, 2-0)

Reti: 1’14 Simion (Kovar, Thorell) 1-0, 3’29 Flynn 1-1, 4’46 Incir 1-2, 7’45 Martschini (Abdelkader, Shore) 2-2, 28’09 Alatalo (Martschini) 3-2, 34’44 Perlini (Kostner, Flynn) 3-3, 38’08 Kostner (Flynn, Kneubuehler) 3-4, 40’57 Shore (Martschini, Gross) 4-4, 58’02 Zehnder (Alatalo, Simion) 5-4

Note: Bossard Arena, porte chiuse. Arbitri Hebeisen, Urban; Obwegeser, Fuchs
Penalità: Zugo 5×2′, Ambrì 6×2′ + 1×20′

Assenti: Matt D’AgostiniIsacco DottiTommaso GoiElias BianchiChristian PinanaBenjamin Conz , Julius Nättinen (infortunati) Stanislav Horansky (Olten), Dario Rohrbach (sovrannumero), Joël Neuenschwander (Rockets)

ZUGO – Ha portato in pista tanto coraggio l’Ambrì Piotta e, anche se alla fine non è bastato per strappare almeno un punticino ad uno Zugo che in casa è praticamente imbattibile, i biancoblù hanno confermato di essere in un buon momento. Il finale amaro non va infatti ad intaccare una prestazione fatta di tanto coraggio e sacrificio, che sicuramente meritava di essere premiata con un epilogo diverso.

La squadra di Cereda ha infatti interpretato bene il difficile impegno, rispettando la forza dell’avversario ma anche le proprie caratteristiche, riuscendo a trovare le giuste dinamiche per mantenere sino all’ultimo la partita sui binari dell’equilibrio e dell’incertezza.

Questo era l’unico copione possibile per far vacillare Martschini e compagni, in una sfida che con il passare dei minuti era destinata ad essere decisa da un singolo episodio. Questo è purtroppo coinciso con la penalità rimediata da Cajka, e sul conseguente powerplay lo Zugo ha trovato il gol vincente.

Peccato, perché l’Ambrì per tutta la partita ha mostrato grande personalità e nemmeno per un attimo ha dato l’impressione di “giocare per non perdere”, macinando gioco quando se ne presentava l’occasione e difendendo poi Ciaccio con il coltello tra i denti nei momenti di maggior pressione locale.

Certo, non sono mancate delle sbavature – come ad esempio la leggerezza di Flynn su 2-2 – davanti ad un Ciaccio che a tratti non ha trasmesso sicurezza come nelle sue serate migliori, ma nel complesso la prestazione è stata quella di una squadra in crescita di forma e soprattutto di fiducia. Impossibile infatti fornire una prova simile senza la giusta attitudine, e sul ghiaccio di Zugo si è vista riflessa tanta della fiducia accumulata dai successi della scorsa settimana.

L’Ambrì ha fatto le cose per bene sin dall’inizio, evitando di chiudersi in sé stesso quando Simion ha sbloccato il risultato dopo appena 74 secondi di gioco. Con la complicità di Abdelkader e Schlumpf i biancoblù hanno ribaltato il risultato, e dopo aver incassato il 2-2 sono anche riusciti a registrare maggiormente le loro posizioni, contenendo con più efficacia – per quanto possibile – la velocità sulle ali dello Zugo.

Nel periodo centrale la partita ha poi subito vari scossoni. Prima quelli di “assestamento”, con il big save di Genoni su Kostner e l’incredibile palo di Zehnder a porta completamente sguarnita, passando poi per il nuovo vantaggio locale seguito dalle belle segnature di Perlini e Kostner (sei punti nelle ultime tre partite).

Buono anche il terzo tempo, reso particolarmente delicato dal pareggio di Shore e dalla conseguente consapevolezza che la successiva rete sarebbe stata quasi decisiva, ma l’Ambrì ha affrontato anche questa prospettiva senza timori.

I biancoblù hanno inoltre trovato nuovamente un buon numero di reti – sono stati segnati almeno tre gol in cinque delle ultime sette partite – e vari elementi come Zwerger e Perlini stanno entrando in un buon periodo di forma. La sensazione si estende inoltre a diversi altri elementi del cast biancoblù, che stanno tornando ad essere “pimpanti” e veloci sui pattini.

È purtroppo mancato il risultato concreto a sottolineare la buona prova della Bossard Arena, ed anche quel pizzico di malizia per evitare alcune penalità, ma questo è un Ambrì che ha diverse carte da giocarsi nella corsa al decimo posto.


IL PROTAGONISTA

Lino Martschini: Il piccolo attaccante ha vissuto un inizio di stagione complicato, ma martedì ha confermato di essere tornato quella “mina vagante” che lo aveva reso uno degli attaccanti più temibili della lega negli scorsi anni.
È tra i protagonisti con un gol e un assist, ed ogni volta che lo si vede aggirarsi nel terzo offensivo la minaccia è dietro l’angolo. Con Shore e Abdelkader forma una “nuova” linea davvero interessante.


HIGHLIGHTS

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