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Ambrì Piotta

L’Ambrì ottiene un solo punto, ma contro il Berna ritrova il carattere

Biancoblù battuti all’overtime dai campioni svizzeri al termine di una gara affrontata con giusto piglio. Al debutto in biancoblù e in NLA il canadese Hazen

L’Ambrì ottiene un solo punto, ma contro il Berna ritrova il carattere

AMBRÌ – BERNA

3-4

(1-1, 1-2, 1-0; 0-1)

Reti: 10’14 Bodenmann (Scherwey, Arcobello) 0-1, 10’54 D’Agostini (Müller) 1-1, 24’58 Haas (Bodenmann, Blum) 1-2, 35’11 Lhotak (Zwerger, Fora) 2-2, 37’25 Raymond (Arcobello, Rüfenacht) 2-3, 48’51 Plastino (D’Agostini, Berthon) 3-3, 60’16 Blum (Haas, Bodenmann) 3-4

Note: Valascia, 4’806 spettatori. Arbitri Massy, Tscherrig; Castelli, Gurtner
Penalità: Ambrì 3×2′, Berna 3×2′ + 1×10′ (Kämpf)

AMBRÌ – All’Ambrì Piotta si chiedeva una reazione di carattere dopo uno scorso weekend che era finito con qualche mugugno di troppo, ed in questo senso i ragazzi di Cereda hanno risposto positivamente alla sfida rappresentata da un Berna fortissimo, ma sabato sera affrontato nella giusta maniera.

Pur con diverse reti in più “del solito” – i biancoblù mai avevano segnato un gol agli orsi in campionato – la partita di sabato non si è discostata molto dalle precedenti sfide contro la formazione di Jalonen, ed anche in questo caso l’Ambrì ha saputo elevare il proprio livello di combattività per cercare di colmare l’abisso tecnico con gli avversari.

Complessivamente i ragazzi di Cereda sono riusciti nel loro intento, ed hanno anzi avuto anche delle chance per chiudere la contesa a proprio favore, ma un bravo Genoni ed una generale mancanza di quella velocità d’esecuzione necessaria per competere con una squadra come il Berna, hanno impedito ai leventinesi di togliersi qualche soddisfazione in più.

In pista con un assetto difensivo praticamente inedito – tutte le coppie sono state modificate – e con il canadese Jonathan Hazen al debutto assoluto in NLA, l’Ambrì ha iniziato la sua sfida in maniera guardinga, cercando di contenere i ritmi di un Berna già in pista la sera precedente.

Il piano è funzionato sino alla rete d’apertura di Bodenmann, abile nello sfruttare le leggerezze leventinesi nel liberare il terzo, ma anche un errore di Collenberg in copertura che gli ha spianato la strada verso Conz. La rete ha però avuto il merito di svegliare i biancoblù, lanciati dal bel gol di D’Agostini – gran tiro il suo, a sfruttare uno scellerato cambio degli orsi – e capaci poi di farsi preferire per la seconda metà di primo periodo.

Le buone sensazioni sono continuate anche nel terzo centrale, per certi aspetti il migliore per la squadra di Cereda, ma rivelatasi anche la frazione in cui la partita non ha preso la direzione che i padroni di casa avrebbero voluto. L’Ambrì nel secondo tempo ha infatti portato sul ghiaccio tanta energia, è riuscito a trarre qualche frutto in più dal proprio forecheck, e a risultato di tutto questo c’è stato un maggiore possesso del disco.

Il ritmo ed il momentum dei biancoblù ha però subito due pesanti scossoni a seguito delle penalità rimediate da Bianchi e Jelovac, la prima sfruttata da Haas ma entrambe capaci di far togliere il piede dall’acceleratore all’Ambrì proprio sul più bello. Fortunatamente il gol di Lhotak – di pattino, un po’ fortunoso ma anche cercato – ha impedito che lo svolgersi degli eventi si rivelasse troppo amaro, ma la rete di Raymond ha permesso al Berna di chiudere il secondo tempo su un 2-3 un po’ ingeneroso dal punto di vista leventinese.

Fortunatamente il powerplay è arrivato in soccorso dell’Ambrì anche nel terzo tempo, con Plastino ad infilare il 3-3 dalla distanza, che ha permesso ai suoi di ottenere un punto sicuramente meritato. I padroni di casa hanno poi messo in pista una buona energia nell’ultima decina di minuti, ma la qualità degli spunti offensivi non sempre è stata all’altezza della volontà con cui sono stati costruiti.

Si è così arrivati al velocissimo epilogo dell’overtime, che ha visto Blum sfruttare una copertura mancata a tre-contro-tre per ottenere la vittoria. Ai biancoblù è così rimasto tra le mani unicamente un punticino, ma anche la consapevolezza di aver nuovamente affrontato la miglior squadra del campionato nella giusta maniera.

Alla gruppo di Cereda è però mancato anche quel “qualcosa in più” per poter davvero legittimare le proprie speranze di ottenere la vittoria, ed in questo senso la prima linea non ha avuto un grande impatto sul match.

Il canadese Hazen è apparso comprensibilmente un po’ spaesato dal ritmo della NLA e dalla velocità d’esecuzione del Berna (sarà comunque difficile valutarlo sull’arco di un solo weekend), mentre Emmerton continua a scendere sul ghiaccio con poche singole fiammate, seguite da lunghi momenti di anonimato. Da parte sua è imperativo un contributo maggiore, perchè riveste un ruolo di fondamentale importanza nel mantenere intatti gli assetti di un lineup che senza il miglior Emmerton perde significativamente di trazione.

Con il Losanna ancora vittorioso, si sta creando un solco sempre più importante tra l’Ambrì Piotta ed il decimo posto, rango che rimane il reale obiettivo dei biancoblù, ed in questo senso sarà importante tornare domenica da Bienne con qualche punto in tasca, per cercare di smussare subito il distacco. L’atteggiamento giusto i biancoblù hanno dimostrato di averlo, ora bisognerà ripetersi alla Tissot Arena.


IL PROTAGONISTA

Mason RaymondNon è così appariscente come ci si poteva attendere quando il suo arrivo era stato annunciato durante l’estate, ma quando il canadese ha il disco sul bastone ha una dimestichezza che ha dell’eccezionale.

Ne sanno qualcosa i difensori biancoblù, che hanno avuto il loro da fare nel cercare di contenere il numero nove bernese, capace di trovare un importante 3-2 e far sempre nascere qualcosa di pericoloso dalle sue giocate.


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HIGHLIGHTS

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