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5 spunti da Lugano: studenti e maestri, bracci di ferro, il sopravvissuto, Dennis la minaccia

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


uno Cattivi studenti o cattivi maestri?

Sami Kapanen lo aveva assicurato, il Lugano aveva passato tutta la settimana per rivedere i suoi errori e preparare le sfide del week end. Risultato? Due sconfitte contro Zugo e Rapperswil e un’entrata in materia venerdì contro Hofmann e compagni a dir poco sconcertante.

Questo non ha aiutato a far fare una bella figura nemmeno al coach finlandese, con i suoi ragazzi che di studiare sembra non ne abbiano voluto sapere. Un po’ come quegli studenti che davanti ai libri in camera propria preferiscono passare il tempo con i videogiochi, promettendosi di studiare di lì a poco. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

due Bracci di ferro

Fino a otto sconfitte filate ne il coach Sami Kapanen ha voluto aiuto dal mercato, restando inchiodato sui suoi pensieri, ne il direttore sportivo Hnat Domenichelli ha voluto imporre giocatori extra al proprio staff tecnico, probabilmente per non rischiare di rompere qualcosa nei rapporti interni.

Ora, alla nona sconfitta, Domenichelli ha annunciato l’ingaggio in prova del portiere Dennis Saikkonen e il suo ritorno sul mercato per cercare forse addirittura due giocatori d’importazione. Qualcuno ha voluto rivedere le proprie convinzioni, resta da scoprire se uno ha fatto cedere il proprio braccio o se è stato l’altro a spingere sul tavolo quello avversario.

tre Il sopravvissuto

Come Matt Damon nel film “The Martian”, il quale sopravvive in condizioni proibitive su Marte razionando ogni risorsa, anche Sami Kapanen sta dando prova piuttosto notevole di resistenza.

Mai nessuno sulla panchina del Lugano nell’epoca moderna ha resistito a tante sconfitte, abbandonando lui stesso la Cornèr Arena o, nella maggior parte dei casi, venendo destituito dalla dirigenza dai propri incarichi.

Per il momento il coach finlandese rimane al suo posto, anche se è difficile credere che in caso di risultati negativi da qui alla pausa di dicembre possa mantenere il suo posto. Per intanto però sopravvivere a nove sconfitte su dieci partite è già roba dell’altro mondo.

quattro Di treni e macchinisti

Hnat Domenichelli in una intervista alla RSI ha dichiarato di non voler “lasciare sotto un treno” il Lugano, deciso a voler cambiare la difficile situazione in casa bianconera. Il problema semmai è capire se il Lugano sia effettivamene sotto un treno o se sia lui stesso un treno sotto controllo su dei binari dismessi.

Nel caso della seconda ipotesi occorre capire chi voglia veramente prendere i comandi o se ci sia qualcuno disposto a tirare il freno d’emergenza dal vagone. Se invece come dice il direttore sportivo i bianconeri fossero finiti sotto quel treno, vi è da chiedersi quanto possa essere lungo il convoglio…

cinque Dennis la minaccia

In prova da lunedì alla Cornèr Arena, il portiere finlandese (ma di licenza svizzera) Dennis Saikkonen è un nome che spesso si aggira a campionato in corso. Il 27enne non ha mai trovato un contratto a lungo termine, ma non si è mai arreso, ruotando soprattutto attorno a quelle squadre un po’ in difficoltà e strappando accordi a corto termine.

Dagli ZSC Lions all’Ambrì Piotta, dal Friborgo al Kloten, il suo ingaggio temporaneo è sempre coinciso con momenti di difficoltà delle squadre che lo hanno accolto e a Lugano non si fa eccezione. Fa un po’ paura, vero?

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