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Ambrì Piotta

5 spunti da Ambrì: problemi grassi, l’ufficio di Spacek, protect the house, un terzo e oltre?

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


1. Problemi grassi

Già con il solo rientro di Zwerger, coach Luca Cereda si sarebbe ritrovato confrontato con delle decisioni significative a livello di lineup, ma ora che alla rosa sono stati aggiunti anche Heim e Formenton, il lavoro di gestione del gruppo diventerà di centrale importanza per il resto della stagione.

Come verrà gestita la rotazione dei sette stranieri, ed i ruoli che si prevederanno per diversi giocatori sono infatti tutte decisioni che avranno un impatto significativo. Nessuno tra i vari De Luca, Landry, Brüschweiler e Hofer ha il posto assicurato, ed anzi allo stato attuale questi nomi rischiano di avere davvero poco ghiaccio.

Nelle decisioni rientrano poi altri fattori. Zwerger non è ancora al meglio, ma è necessario impiegarlo con continuità per permettergli di tornare al suo livello, questo magari a scapito di compagni che in questo momento avrebbero un impatto maggiore. E ancora, Grassi ed Eggenberger non stanno vivendo un grande inizio di stagione, ma venerdì a finire 13esimo è comunque stato Douay che sin qui aveva fatto bene.

C’è poi Landry, che ha mostrato varie lacune ma anche delle caratteristiche interessanti da coltivare, mentre Hofer – che potrebbe non sfigurare in una quarta linea – in questo campionato ha giocato un totale di 5 minuti.

La profondità è sicuramente un “problema positivo”, ma che ora andrà gestito ricorrendo eventualmente a qualche prestito. In particolare Brüschweiler e De Luca si profilano come gli elementi che più di tutti hanno bisogno di giocare con continuità, magari per un certo periodo anche con un’altra maglia.

2. L’ufficio di Spacek

Non è propriamente uno scorer Michael Spacek, ma ad oggi è il miglior marcatore dell’Ambrì Piotta con un bottino di sei gol, tra cui l’esaltante doppietta di sabato che gli ha permesso di strappare il casco di Top Scorer a Lilja, e di lasciarsi anche finalmente andare ad un sorriso.

I numeri a dire il vero non sono così diversi dallo scorso anno, visto che dopo 11 partite il passato autunno le reti segnate dal ceco erano cinque, ma la differenza sta nelle situazioni in cui sono state ottenute. Un anno fa Spacek aveva infatti firmato solamente un gol in powerplay (ed appena due nell’intera stagione), mentre ora è diventato praticamente la minaccia più marcata della superiorità leventinese.

Un dato impressionante? In tutta la stagione 2022/23 Spacek aveva effettuato appena 18 tiri in porta in powerplay (sull’arco di 130 minuti in superiorità), mentre oggi dopo 11 partite ne ha già lasciati partire 10 (in 38 minuti). E ancora, in tutta la passata stagione aveva tentato 40 conclusioni, mentre oggi siamo già a quota 25.

La posizione è praticamente la stessa, ma sono cambiati i compiti assegnati al giocatore e la sua mentalità in pista. Beh, i risultati non sono tardati ad arrivare.

(NLIcedata.com)

3. Numeri alla rovescia

(NLIcedata.com)

Si è chiuso con una sorta di paradosso il weekend dell’Ambrì Piotta, che ha strappato la vittoria contro gli ZSC Lions al termine di una partita in cui sono stati gli avversari a controllare per gran parte il gioco, per poi uscire a mani vuote da Les Vernets nonostante una partita con maggiori iniziative rispetto ai campioni svizzeri.

Questa sensazione è confermata anche dalle statistiche avanzate di NLIcedata, i cui dati sabato indicavano gli ZSC Lions come vincenti nel 65.1% dei casi (4.31 expected goals contro 1.88), mentre per il volume di gioco prodotto l’Ambrì nel 63.1% avrebbe dovuto imporsi a Ginevra (5.07 expected goals biancoblù contro 3.93).

Fortunatamente però i risultati delle partite non rispecchiano sempre la matematica, ed elementi come emozioni ed imprevedibilità del gioco rimangono un fattore importante. E allora non resta che trarre gli aspetti positivi dalle due prestazioni, per orientarsi su prove sempre più complete.

 4. Protect the house

Si è fatto un gran parlare della necessità dell’Ambrì Piotta di proteggere maggiormente lo slot rispetto al passato campionato, quando questa lacuna aveva presentato un conto parecchio salato ai leventinesi.

In generale le cose in questa stagione stanno andando un po’ meglio, ma nell’ultimo weekend si sono viste le conseguenze di una copertura meno decisa nella zona più pericolosa della pista. Ed in generale ci riferiamo alla zona a forma di trapezio che parte dall’area di porta sino ad estendersi all’altezza dei cerchi d’ingaggio, formando una “casa” che tutte le squadre puntano a proteggere.

“Protect the house” si dice in gergo, ma è proprio da questa zona che l’Ambrì ha concesso praticamente tutte le reti incassate nel weekend (ad eccezione di quella di Andrighetto in powerplay). Questo ha rappresentato un problema in particolare a Ginevra, dove le coperture troppo leggere o distratte di diversi biancoblù sono state puntualmente sfruttate da Hartikainen e compagni.

Guardando alle statistiche l’Ambrì concede oltre 16 tiri a partita dallo slot, ed è tra le squadre peggiori assieme a Langnau, Kloten e Ajoie. La migliore è invece il Friborgo (11.25), che non a caso è in testa alla classifica ed il cui portiere è statisticamente il migliore della lega.

(NLIcedata.com)

5. Un terzo e oltre?

L’efficacia del powerplay ha raggiunto sin qui la strepitosa percentuale del 33% – un gol ogni tre superiorità –  numeri che negli ultimi 10 anni nessuna squadra ha mai saputo mantenere sino a fine regular season. Il record è quello del Ginevra dello scorso anno con il 28.14% dopo 52 partite.

Ovviamente il tasso di riuscita dell’Ambrì Piotta è destinato a calare, ma nel frattempo nel weekend ha portato ad altre due reti (tre se si conta quella ottenuta con Conz in panchina, ma che non rientra nelle statistiche del powerplay), e da un certo punto di vista ha pure dei margini di crescita.

Con il ritorno di Andre Heim i biancoblù hanno infatti ritrovato quello che era stato il secondo miglior marcatore in superiorità dello scorso campionato (6 reti complessive), ed inoltre Pestoni non ha ancora ottenuto un assist primario in powerplay dopo essere stato un ottimo playmaker nel recente passato.

E Formenton? Lo scorso anno ottenne solamente due gol e un assist, ma la sua pericolosità lo rende un jolly importante anche in shorthand.

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