
HERNING/STOCCOLMA – Ha sudato brividi freddi il pubblico della Avicii Arena di Stoccolma, prima di poter esultare per la seconda vittoria piena in due giorni della Svezia. Opposta all’Austria, la selezione di Sam Hallam ha dovuto forzare a tutta nel finale per riuscire ad avere la meglio su Wolf e compagni, capaci di andare in vantaggio due volte nel corso della partita.
Chiuso un primo tempo a reti inviolate, è stato Baumgartner ad aprire le danze nel secondo periodo, al quale ha risposto Zibanejad in power play una decina di minuti più tardi. Andati di nuovo in vantaggio con Kasper al 52′, i ragazzi di Roger Bader hanno visto la propria frittata rigirarsi improvvisamente nel giro di dodici secondi al 57′, con il 2-2 di Brodin e il game winning gol di Zibanejad due respiri più tardi, con Wennberg a chiudere il tutto insaccando il 4-2 a porta vuota. Un’altra bella prestazione per un’Austria che però rimane ancora a bocca asciutta.
Sono bastati pochi cambi per capire che l’Ungheria avrebbe vissuto un pomeriggio molto difficile di fronte alla Germania, la differenza di livello tecnico e tattico tra le due formazioni è apparso subito evidente, e il risultato scaturito spiega bene quanta fatica farà la nazionale magiara a mantenere il posto nel gruppo principale.
Kahun e Samanski hanno sfruttato due delle tante occasioni del primo tempo per andare sul 2-0 già abbastanza comodo – praticamente nessuna occasione per l’Ungheria davanti a Grubauer – per poi raddoppiare la posta nel periodo centrale. Kalble e Tiffels hanno infatti portato il risultato sul 4-0 (dopo un altro gol annullato alla Germania) prima della seconda pausa ed Ehl ha portato il punteggio su un rotondo 5-0. Nel finale l’Ungheria ha perlomeno trovato la rete della bandiera grazie a Ambrus prima del definitivo 6-1 tedesco da parte del losannese Kahun, autore di una doppietta.


