
SVIZZERA – KAZAKISTAN
4-1
(0-1, 1-0, 3-0)

Reti: 15’17 Shestakov (Beketayev, Mikhailis) 0-1, 39’55 Fiala (Malgin, Kukan) 1-1, 47’15 Andrighetto (Malgin, Moser) 2-1, 57’06 Ambühl (Niederreiter, Fiala) 3-1, 57’44 Riat (Knak, Fora) 4-1
Note: Jyske Bank Boxen, 3’833 spettatori
Penalità: Svizzera 2×2, Kazakistan 3×2
Assenti: Sven Jung, Dario Rohrbach (non iscritti), Nico Hischier (infortunato), Leonardo Genoni, Andrea Glauser, Grégory Hofmann (sovrannumero)
HERNING – Doveva essere la classica formalità, come quella che ha prodotto il larghissimo risultato contro l’Ungheria, invece l’ultimo incontro del girone non ha nascosto tutte le sue insidie, con da una parte la Svizzera tranquilla, e dall’altra un Kazakistan alla disperata ricerca di punti (almeno uno) per scongiurare la relegazione nella divisione 1A.
Mettiamoci pure che nella partita di esordio di Nino Niederreiter la selezione di Patrick Fischer è scesa in pista con le linee ovviamente ritoccate e con un atteggiamento un pochino supponente, con quella voglia inutile di cercare sempre la giocata di troppo preferita all’affondo diretto ed ecco che tutto questo si trasforma in una partita difficile, molto più di tante altre.

È stato soprattutto il secondo periodo a smascherare i rossocrociati, usciti dal primo sotto di una rete ma in evidente stato “dormiente”, e quando per il Kazakistan si è trattato di difendere quel golletto di vantaggio, per Fiala e compagni trovare le combinazioni giuste è stato un grosso problema.
Ci hanno provato gli elvetici nel secondo periodo, hanno preso in mano il comando delle operazioni, ma è stato evidente che a quel punto far fronte a una squadra chiusa a testuggine con l’atteggiamento di partenza di questa partita sarebbe stato molto difficoltoso, tanto che il pareggio è giunto solo a filo della seconda sirena con una deviazione di pattino da parte di Fiala.

Diviene difficile cambiare in corsa certe partite, anche se la Svizzera ci ha provato a portare il ritmo che avrebbe voluto, ma in una maniera o nell’altra l’imprecisione di alcuni tocchi e certe dormite difensive hanno favorito l’affamato Kazakistan, che di perdere anche quando il solito Andrighetto ha ribaltato la situazione, non ne ha voluto sapere.
Ed è stato proprio dopo il gol del numero 85 che la Svizzera si è di nuovo seduta per diversi cambi, mostrando quell’attitudine che si spera non faccia da auspicio al quarto di finale un po’ come successe nel 2023 a Riga contro la Lettonia, prima di venire eliminata dalla Germania nei quarti.

È pur vero che le situazioni sono diverse e che il Kazakistan doveva lottare per la sopravvivenza, e forse c’era anche quel timore di incappare in qualche infortunio dopo quanto successo con Hischier, l’importante è che la Svizzera dimostri che può tornare ad alzare il ritmo a comando, perché ormai conosciamo bene quali possano essere le insidie di un quarto di finale interpretato nella maniera sbagliata.
I tre punti incassati contro Starchenko e compagni – relegati nel mondiale D1A – hanno comunque sortito un primo verdetto per la Svizzera, sicura di chiudere in una delle prime due posizioni del Gruppo B in attesa della sfida tra Cechia e USA, mentre l’avversario dei quarti uscirà dall’urna solo martedì sera al termine di tutte le partite dei gironi.
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