L’inizio della stagione 2023/24 di NLA si sta avvicinando a grandi passi, ed anche quest’anno HSHS vi darà una completa panoramica di tutte le squadre che compongono il massimo campionato svizzero.
Giorno dopo giorno troverete sulle nostre pagine commenti e analisi dei vari club, a cui abbiamo aggiunto un nostro pronostico di posizione in classifica al termine della regular season.
FRIBORGO
La rosa 2023/24
PORTIERI
Reto Berra, Bryan Rüegger, Loic Galley
DIFENSORI
Simon Seiler, Benoit Jecker, Mauro Dufner, Raphael Diaz, Ryan Gunderson (🇺🇸), Dave Sutter, Andreas Borgman (🇸🇪), Maximilian Streule
ATTACCANTI
Marcus Sörensen (🇸🇪), Mauro Jörg, Samuel Walser, Christoph Bertschy, Lucas Wallmark (🇸🇪), Kevin Nicolet, Killian Mottet, Sandro Schmid, Dominik Binias, Kevin Etter, Julien Sprunger, Chris DiDomenico (🇨🇦), Andrei Bykov, Jacob De La Rose (🇸🇪), Nathan Marchon
Si trova in un particolare periodo di transizione il Friborgo, che nel prossimo futuro è consapevole di dover operare un ricambio generazionale di alcuni suoi elementi cardine, e dovrà farlo affidandosi ad un nuovo direttore sportivo di cui non si conosce ancora il nome, ma che raccoglierà il testimone lasciato da Christian Dubè – che per ora resta in carica in qualità di head coach – al termine della prossima stagione.
Una pagina importante nel prossimo futuro è dunque destinata ad essere girata in casa dei burgundi, che in rosa hanno diversi importanti leader che sono alle ultime cartucce in carriera, e presto i dragoni avranno bisogno di nuovi trascinatori e di un’identità che dovrà definirsi cammin facendo.
Reto Berra ha infatti 36 anni, in retrovia Gunderson ha già spento 38 candeline e Diaz lo imiterà nel corso della stagione, mentre sul fronte offensivo Sprunger è vicino ai 38 anni e Bykov ne compirà 36 tra qualche mese. Mettiamoci pure DiDomenico che nel corso della stagione raggiungerà i 35 anni, ed ecco che il Friborgo si presenta come una squadra focalizzata sul presente, ma che deve iniziare a mettere qualche mattone anche guardando al futuro.
Alcuni passi in questo senso sono già stati fatti con l’ingaggio dei giovani Kevin Nicolet e Maximilian Streule, oltre all’innesto in prima squadra dei vari Dominik Binias e Kevin Etter, e sarà dunque interessante osservare come il Friborgo cercherà di mantenersi competitivo quando si ritroverà a dover salutare alcune delle sue solide certezze.
A questo punto non siamo però ancora arrivati, ed allora il Gotteron – forte dell’entusiasmo portato da ben 7’500 abbonati – vuole cercare di trasformare l’amarezza dell’eliminazione agli scorsi pre-playoff per mano del Lugano in nuova energia, ed ha dichiarato di puntare all’accesso al post season. Questo non necessariamente passando dai primi sei posti – strada che per le potenzialità della squadra appare difficile – ma piuttosto facendosi trovare pronta nei momenti che contano.
Questo non era stato il caso nel passato campionato, perché se da un lato i burgundi avevano tenuto una velocità di crociera (tutt’altro che scontata) da metà classifica, nel finale erano state perse ben 8 delle ultime 12 partite, e nella sfida contro i bianconeri è stato deludente vedere gli uomini di Dubè venir eliminati segnando solamente un gol in due partite.
Il Gotteron era così uscito ridimensionato dopo l’eccezionale secondo posto dell’annata precedente, caratterizzato però anche dal PDO più alto della lega che lasciava presagire la flessione che si è poi verificata, perdendo per strada anche una certa capacità di dominare gli avversari alla BCF Arena (da 60 punti casalinghi si è passati a 42).
ARRIVI
Kevin Nicolet (F, Linköping)
Bryan Rüegger (G, Turgovia)
Simon Seiler (D, Olten)
Andreas Borgman (D, Frölunda)
Maximilian Streule (D, Blainville-Boisbriand Armada)
Chris DiDomenico (F, Berna)
Lucas Wallmark (F, ZSC Lions)
PARTENZE
Connor Hughes (G, Losanna)
David Desharnais (F, ritiro)
Matthias Rossi (F, Langnau)
Gaetan Jobin, (F, Martigny)
Juuso Vainio (D, JYP)
Joel Scheidegger (D, Ajoie)
Benjamin Chavaillaz (D, Valle de Joux)
Victor Rask (F, Rapperswil)
Janne Kuokkanen (F, Malmö)
STRANIERI
Ryan Gunderson (D, 🇺🇸)
Marcus Sörensen (F, 🇸🇪)
Jacob de la Rose (F, 🇸🇪)
Andreas Borgman (D, 🇸🇪)
Chris DiDomenico (F, 🇨🇦)
Lucas Wallmark (F, 🇸🇪)
Complessivamente il Friborgo aveva comunque giocato una stagione solida, con il quinto miglior attacco e la quarta difesa, ed un gioco a 5-contro-5 che ha incassato più reti solamente degli ZSC Lions. La squadra di Dubé aveva inoltre fatto del powerplay la sua arma principale, con il primato in termini di realizzazioni (51 reti, un terzo di quelle totali) ed un’ottima efficacia (secondo di lega con il 26.84%), il tutto profilandosi come la squadra più abile a costruirsi situazioni di superiorità (ben 190 opportunità, 3.65 a partita). Il penalty killing era invece stato il tallone d’Achille con appena il 75.19% di efficacia, il terzo peggiore della lega, ma visto che il Gotteron è stata la squadra meno penalizzata questo ha avuto un impatto controllato.
Il Friborgo ha insomma trovato sul ghiaccio un certo equilibrio per trovare regolarmente delle vittorie, reagendo bene anche al lungo infortunio di Reto Berra ed in generale mettendoci il fisico come squadra più attiva nello slot offensivo (oltre 16 tiri a partita da quella zona) e la terza migliore per conclusioni bloccate (anche qui attorno alle 16).
Qualcosa è però mancato per riuscire a fare quel salto di qualità per rientrare tra le vere protagoniste del campionato, ed in questo senso non tutti i presunti attori principali avevano rispettato le aspettative. Rask e Kuokkanen hanno infatti vissuto tanti alti e bassi, mentre Sörensen – che doveva essere l’erede di DiDomenico – è stato subito fermato da degli infortuni ed ha fatto fatica a trovare continuità.
Per ritrovare un certo carattere dal mercato si è dunque assistito proprio al ritorno di “DiDo”, che a Friborgo ritroverà un contesto in cui ha avuto un grande impatto nel recente passato, mentre la decisione di puntare su Wallmark è una scommessa che per essere valutata avrà bisogno di tempo.
Indubbiamente qualcuno dovrà prendersi in mano il ruolo lasciato vacante da Desharnais, autore di 42 punti e playmaker di grande classe, ed in questo senso è forse un po’ esagerato parlare di “scommessa” riferendosi ad un profilo dalla caratura internazionale come quello di Wallmark. Le qualità del giocatore non sono in discussione, ma dopo una stagione anonima a Zurigo anche lo svedese dovrà cambiare marcia per lasciare il segno.
Il reparto offensivo si presenta comunque come ben assortito, con profondità al centro – oltre a Wallmark la top nine vedrà in pista De La Rose ed eventualmente Bertschy – ed un buon bilanciamento tra ali left e right, anche se non attrezzato come le migliori squadre della lega.
Gli stranieri sono comunque di buon livello e ci sono elementi svizzeri d’impatto come Mottet e Sprunger, mentre il bottom six non risulta monodimensionale grazie a giocatori come Jörg, Marchon, Walser oppure Schmid, che possono garantire sino ad una certa misura il secondary scoring.
Suscita invece meno sicurezza la difesa, guidata dagli esperti Gunderson e Diaz a cui è stato affiancato un giocatore come Borgman, più completo di un Vainio non malvagio ma molto ancorato al suo gioco difensivo. I due veterani saranno comunque chiamati a giocare nuovamente un gran numero di minuti, anche perché dal resto dei difensori si hanno spesso prestazioni tra alti e bassi. Interessante l’ingaggio in via definitiva di Seiler, pescato lo scorso anno dall’Olten, ma la profondità potrebbe essere un problema in caso di infortuni.
La retroguardia scricchiola anche guardando al reparto dei portieri, che ha perso Connor Hughes dopo il suo “breakout year” in seguito all’infortunio di Reto Berra, e che ora vedrà proprio il 36enne doversi prendere a carico la maggior parte delle responsabilità.
Dal suo ritorno dagli Stati Uniti il portiere ha giocato tantissimo, con picchi anche di eccellenza ma pagando dazio in alcune serate in termini di lucidità. Con i 37 anni dietro l’angolo e l’alternativa rappresentata dal giovane Bryan Rüegger, dividere i carichi di lavoro sui due portieri potrebbe rivelarsi complicato.
Il Friborgo si presenta dunque alla nuova stagione con la sua etichetta storica di “eterna incompiuta”, con una squadra che sulla carta sembra avere sufficienti premesse per disputare un campionato da metà classifica, ma con anche diverse fragilità che potrebbero mettere in difficoltà la squadra di Dubé. Importante sarà la pianificazione, perché per riuscire ad arrivare ai playoff – verosimilmente passando dai nuovi play-in – stavolta bisognerà arrivare a marzo con le giuste energie.
MIGLIOR INNESTO
Chris DiDomenico: L’attaccante canadese è energia pura, tanto che pure a Berna – dove ha trovato un contesto che non gli andava a genio – ha comunque vissuto una stagione del grande impatto offensivo. DiDomenico ha quel fuoco e quell’anima che tanto aveva bisogno lo spogliatoio del Friborgo, che grazie al suo ritorno potrà contare nuovamente su un leader fondamentale.
ADDIO DOLOROSO
David Desharnais: Il canadese aveva deciso di tornare a Friborgo dopo aver chiuso la sua carriera in NHL, e con i burgundi ha vissuto quattro stagioni da protagonista. Playmaker di grande classe, bravo agli ingaggi e con una carica agonistica insospettabile per la sua statura, Desharnais era d’ispirazione per l’intero ambiente. Il suo ritiro ha lasciato un vuoto importante, che dovrà essere colmato da elementi forse un po’ più introversi come lo svedese Wallmark.
FATTORE X
La solidità dei senatori: Il Friborgo si poggia su fondamenta d’esperienza, ma che prima o poi inizieranno a mostrare i segni del tempo. Berra, Diaz, Gunderson, Sprunger e Bykov sono nella fase finale delle loro carriere, ma per i burgundi sarà fondamentale avere da loro un’altra annata di buon livello per poter tenere il ritmo di una lega che richiede sempre più velocità, sia su pattini che di pensiero.
La classifica di HSHS
1. ZSC LIONS
2. GINEVRA
3. ZUGO
4. BIENNE
5. _________
6. _________
7. _________
8. LOSANNA
9. DAVOS
10. FRIBORGO
11. __________
12. __________
13. LANGNAU
14. AJOIE