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National League

Il Losanna si è scottato parecchio, ora l’obiettivo è quello di trovare stabilità

I biancorossi provano a ripartire con qualche colpo importante tra gli stranieri, ma prima di tutto dovranno trovare equilibrio e serenità, con l’incognita sempre presente tra i pali del dopo-Stephan

L’inizio della stagione 2023/24 di NLA si sta avvicinando a grandi passi, ed anche quest’anno HSHS vi darà una completa panoramica di tutte le squadre che compongono il massimo campionato svizzero.

Giorno dopo giorno troverete sulle nostre pagine commenti e analisi dei vari club, a cui abbiamo aggiunto un nostro pronostico di posizione in classifica al termine della regular season.


LOSANNA

La rosa 2023/24

PORTIERI
Ivars Punnenovs, Connor Hughes, Kevin Pasche

DIFENSORI
Christian Djoos (🇸🇪), Lukas Frick, Joel Genazzi, Andrea Glauser, Fabian Heldner, Igor Jelovac, Aurelien Marti, Lawrence Pilut (🇸🇪), Dario Sidler

ATTACCANTI
Cody Almond, Benjamin Bougro, Tim Bozon, Jason Fuchs, Makai Holdener, Michael Hügli, Ken Jäger, Ronalds Kenins, Robin Kovacs (🇸🇪), Michael Raffl (🇦🇹), Damien Riat, Theo Rochette, Miikka Salomäki (🇫🇮), Jiri Sekac (🇨🇿), Antti Suomela (🇫🇮)


(PostFinance/KEYSTONE/Peter Klaunzer)

Sin dal suo ritorno nella massima serie il Losanna ha sempre cercato di stagione in stagione di inserirsi tra le migliori del campionato, creando una nicchia di mercato tutta incentrata sulla sponda nord del Lemano, con un andirivieni di giocatori che nessun altro club ha saputo scatenare.

In tutto questo, tra proprietà “schizofreniche” e frettolose, e direttori sportivi con il colapasta al posto del portafoglio, il miglior risultato raggiunto dai biancorossi rimane il terzo posto con eliminazione in semifinale nel 2019, per il resto solo amari quarti di finale e qualche salvezza – compresa quella della scorsa primavera – che non ha fatto altro se non ribadire come gli affari in quel della Vaudoise Arena vengano gestiti alla stregua di un continuo caos.

La scorsa stagione ha ricordato come si sia navigato a vista nella nebbia, con l’avvicendamento tra John Fust e Geoff Ward, l’allontanamento “concordato” (almeno così dicono…) del vulcanico ex co-proprietario Petr Svoboda e una rosa che ha finito per contare ben 37 giocatori tesserati tra settembre e febbraio.

Con Ward in panchina – assistito dall’ex bianconero Peter Andersson – e John Fust nella veste di direttore sportivo i vodesi sperano di aver trovato perlomeno un po’ di stabilità e serenità, dopo aver passato anni a sprecare risorse non solo finanziarie ma anche umane, lasciando che la rosa invecchiasse senza raggiungere alcun risultato di rilievo.

(JustPictures)

La frettolosità e la frenesia del Losanna sul mercato può essere ben rappresentata dall’ingaggio di Connor Hughes, avvenuto proprio nel picco di rendimento del portiere, capace di due mesi brillanti con la maglia del Friborgo, quella della nazionale rossocrociata per alcune amichevoli e persino quella del Team Canada alla Coppa Spengler.

Firmato il contratto in fretta e furia e terminato il periodo d’oro, lo svizzero canadese è sprofondato in un 80,2% di parate tra gennaio e marzo, con 3.3 reti subite a partita, praticamente nemmeno i numeri che aveva prima di quei due mesi straordinari.

Hughes può comunque rappresentare una discreta opzione, a patto che il suo compagno Ivars Punnenovs ritrovi le migliori sensazioni di qualche stagione fa a Langnau e riesca anche lui a risollevare qualche numero oltre che a restare lontano dall’infermeria, luogo che ha visitato spesso nelle ultime annate, ma l’assenza di Tobias Stephan appare ora come ora incolmabile.

Sommato il tutto la situazione in porta sul corto periodo non appare certo come delle più rosee – eufemismo – in casa losannese, rappresentando il vero potenziale tallone di Achille per la squadra di Ward.


ARRIVI
Connor Hughes (G, Friborgo)
Antti Suomela (F, IK Oskarshamn)
Christian Djoos (D, Zugo)
Matthias Memeteau (F, GCK Lions)
Kevin Pasche (G, Omaha Lancers)
Lawrence Pilut (D, Buffalo Sabres)
Theo Rochette (F, Quebec Remparts)

PARTENZE
Viktor Östlund (G, La Chaux-de-Fonds)
Tobias Stephan (G, ritiro)
Martin Gernat (D, Lokomotiv Yaroslavl)
Emilijus Krakauskas (F, ???)
Richard Panik (F, Ocelari Trinec)
Andrew Calof (F, ???)
Eetu Laurikainen (G, JVP)
Guillaume Maillard (F, Ginevra)
Cory Emmerton (F, Sierre)
Daniel Audette (F, Ajoie)
Matthias Memeteau (F, Martigny, prestito)

STRANIERI
Robin Kovacs (F, 🇸🇪)
Michael Raffl (F, 🇦🇹)
Miikka Salomäki (F, 🇫🇮)
Jiri Sekac (F, 🇨🇿)
Christian Djoos (D, 🇸🇪)
Antti Suomela (F, 🇫🇮)
Lawrence Pilut (D, 🇸🇪)


(JustPictures)

Migliora la situazione in difesa, da qualche stagione comunque il reparto che è sempre sembrato costruito meglio per i vodesi e che appare piuttosto omogenea e solida. Due i nuovi stranieri in retrovia dopo la partenza (comunque pesante) di Martin Gernàt, con gli svedesi Lawrence Pilut e Christian Djoos, quest’ultimo strappato niente meno che allo Zugo.

Entrambi piuttosto offensivi nel loro gioco, tra i due Pilut è probabilmente il più completo, e con il suo carattere da leader dovrà sostituire anche la personalità del partente nazionale slovacco. In retrovia rimangono comunque diverse certezze, da Frick, Genazzi e Glauser, al tutto fare Jelovac, e potendo contare anche su Heldner, Marti e Sidler a giocarsi un ultimo posto tra i titolari, la difesa si conferma di qualità e piuttosto profonda.

Qualche dubbio in più sorge invece guardando alla composizione dell’attacco, nelle ultime stagioni progettato male e con giocatori poco complementari tra loro. Partito il deludente Audette per Porrentruy e un Cory Emmerton rimasto a lungo sulle rive del Lemano ma confermatosi sempre “né carne né pesce”, il colpo grosso si chiama Antti Suomela, recente MVP e topscorer in Svezia.

Il finlandese potrebbe finalmente dare quella fiammata in più a un attacco privo di centri di livello top, formando un bel quartetto con Sekac, Raffl e Kovacs, oltre a un Salomäki che con più profondità potrebbe trovare un ruolo più consono a delle caratteristiche sempre difficili da collocare per un giocatore straniero.



(PostFinance/KEYSTONE/Peter Klaunzer)

Fuchs, Riat, Kenins e Jäger possono tutti continuare a competere per un posto nel top six, con un Hügli che se messo nelle condizioni giuste – dopo aver passato gran parte della scorsa stagione come tredicesimo attaccante – può rappresentare un jolly di valore come aveva dimostrato nel Bienne.

Pur con un solo ingaggio di rilievo a fronte di più partenze il reparto offensivo del Losanna potrebbe aver fatto un primo salto in avanti, soprattutto in termini di efficacia e sostanza, ma non sembra ancora poter competere con le migliori sei-sette squadre del campionato.

A Losanna va ricercata soprattutto stabilità e serenità prima dei risultati di rilievo, la frettolosità finora non ha fatto che frenare la crescita della squadra, ma ad oggi manca ancora qualche tassello per considerare i biancorossi competitivi come le prime sei della classe.

Il punto interrogativo più grande è rappresentato dal ritiro di Tobias Stephan che vedrà Punnenovs e Hughes giocarsi il posto da titolare, ma il duo di portieri in forza ai biancorossi attualmente non sembra poter dare grandi garanzie di affidabilità, guardando ai frequenti problemi di salute del lettone e al rapido rientro tra i ranghi di Hughes dopo due mesi brillanti.

Suomela può rappresentare un bel tocco in più e la difesa appare ancora attrezzata e solida, ma le incertezze dell’ambiente e i citati dubbi sui portieri non sembrano ancora poter permettere i grandi sogni alla Vaudoise Arena, ma la squadra di Ward può sicuramente ambire ad entrare nella lotta per il centro classifica.


MIGLIOR INNESTO

Antti Suomela: Se il centro finlandese manterrà le attese allora il pubblico della Vaudoise Arena potrà sicuramente divertirsi. Nel contempo Suomela porterà nella rosa biancorossa una bella dose in più di sostanza e personalità rispetto ai predecessori Emmerton e Audette, cercando di spingere il Losanna a fare un passo in più sul piano offensivo.

ADDIO DOLOROSO

Tobias Stephan: Un portiere di tale classe, esperienza e resistenza fisica non può essere sostituito facilmente da nessuno. Lo zurighese dice addio all’hockey giocato dopo oltre 900 partite in National League, con le ultime quattro stagioni passate con la maglia biancorossa, rappresentando uno dei punti di forza del Losanna, importantissimo anche nello spogliatoio durante l’ultima travagliata annata.

FATTORE X

Serenità e portieri: Nelle ultime stagioni il Losanna ha fatto parlare più per le vicissitudini societarie che per i risultati, e nonostante si dica che i giocatori non vengono toccati da questi fattori, la tranquillità nello spogliatoio biancorosso soprattutto durante l’era di Svoboda non era certo così palese. Ora la squadra vodese può pensare a una nuova partenza con obiettivi più consoni, sperando però di non avere troppe ripercussioni dal ritiro di Tobias Stephan, con un duo in porta che sembra ad oggi tra i meno performanti della lega.


La classifica di HSHS

1. ZSC LIONS
2. GINEVRA
3. ZUGO
4. BIENNE
5. _________
6. _________
7. _________
8. LOSANNA
9. DAVOS

10. __________
11. __________
12. __________
13. LANGNAU
14. AJOIE

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