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NHL

Buffalo riparte da Eichel, Skinner e coach Krueger, ma la salita è appena cominciata

L’ex numero uno della Nazionale svizzera tornerà ad allenare in NHL dopo diversi anni passati lontano dal mondo dell’hockey. In squadra ci sono alcuni ottimi elementi, ma la rosa è poco profonda ed in attesa di giovani talenti

A partire dal 2 ottobre ricomincerà lo spettacolo della NHL, con quattro partite che daranno il via ufficialmente al campionato più bello del mondo.

Anche quest’anno HSHS vi proporrà la presentazione di tutte e 31 le franchigie della NHL, con degli articoli riassuntivi che ci accompagneranno sino ad inizio ottobre.


SABRES

La rosa 2019/20

PORTIERI
Carter Hutton, Linus Ullmark

DIFENSORI
Rasmus Ristolainen, Zach Bogosian, Marco Scandella, Colin Miller, Brandon Montour, Jake McCabe, Rasmus Dahlin, Casey Nelson, Matt Hunwick (IR)

ATTACCANTI
Jack Eichel, Jeff Skinner, Kyle Okposo, Marcus Johansson, Sam Reinhart, Vladimir Sobotka, Conor Sheary, Jimmy Vesey, Evan Rodrigues, Zemgus Girgensons, Johan Larsson, Scott Wilson, Casey Mittelstadt


I Sabres avevano iniziato in maniera roboante la passata stagione, con quella striscia di 10 vittorie consecutive che aveva portato la squadra ai vertici della NHL nel corso del mese di novembre. Il fuoco che alimentava il gruppo si è però rivelato essere di paglia, ed infatti Buffalo è implosa nella seconda parte di regular season diventando la seconda squadra nella storia – dopo i Flyers nel 2016/17 – a mancare l’accesso ai playoff nonostante una winning streak di dieci gare.

Dal mese di gennaio al termine delle ostilità i Sabres avevano infatti racimolato appena 28 punti, il bottino più scarso dell’intera lega che è infine costato il posto all’head coach Phil Housley, rimpiazzato dall’ex conoscenza della Nazionale rossocrociata, Ralph Krueger.

Quest’ultimo – che tornerà ad allenare in NHL dopo una lunga pausa di sei anni, intervallata solamente dalla World Cup del 2016 alla guida del Team Europe – avrà il compito di riportare Buffalo nei playoff dopo otto anni di assenza, ma il percorso a breve termine sembra parecchio in salita.

Nessuno nell’intera lega manca da così tanto tempo l’accesso al post season, ed inoltre le varie operazioni di mercato messe a segno durante l’estate – principalmente gli attaccanti Jimmy Vesey e Marcus Johansson, ed il difensore Colin Miller – non sembrano sufficienti per reggere il confronto con un Atlantic Division estremamente competitiva.

Offensivamente la squadra potrà ripartire dall’intesa che si è venuta a creare nel duo EichelSkinner, con il primo capace di ottenere 82 punti ed il secondo abile nel mettere la firma su un bottino di ben 40 gol (primato personale). Il loro contributo è stato fondamentale ed infatti Buffalo per la prima volta dal 2011/12 è riuscita a superare la soglia delle 200 reti segnate.

Impulsi offensivi sono inoltre garantiti dalle retrovie, con Rasmus Dahlin – che deve ancora sbocciare per davvero – e Rasmus Ristolainen capaci di garantire una quarantina di punti a testa. Il vero problema dei Sabres è però la profondità ed il secondary scoring, visto che sul tabellino raramente finiscono giocatori che non siano quelli già citati, a cui si aggiungono a “fiammate” i vari Sam Reinhart oppure Kyle Okposo.

Ci sono inoltre delle debolezze al centro preoccupanti, visto che dietro ad Eichel troviamo diversi punti di domanda. Mittelstadt è indubbiamente un grande talento, ma in questo momento i Sabres non sembrano avere l’ossatura per poter sperare di competere nella corsa ai playoff. L’arrivo di Marcus Johansson potrà aiutare, ma sicuramente qualcosa ancora manca.

In difesa invece c’è un po’ più di profondità, anche se vista l’abbondanza di giocatori right – e con il prospect Henri Jokiharju che spera di superare i tagli alla rosa – non è escluso che il club decida presto o tardi di scambiare Ristolainen per ottenere in cambio un elemento che possa sopperire ad altre lacune.

Tra i pali troveremo nuovamente il tandem formato da Carter Hutton e Linus Ullmark, coppia che ha vissuto discrete prestazioni nell’ultimo campionato ma che oggettivamente non sembra poter rappresentare una soluzione a lungo termine.

Tirando le somme in casa Sabres i playoff sembrano fuori questione, questo a risultato di una rosa ancora poco profonda ed anche pensando all’incognita Ralph Krueger, il cui impatto dopo diverso tempo lontano dall’hockey sarà tutto da verificare.

Per Buffalo quella in arrivo dovrà essere una stagione di crescita, in termini numerici ma anche e soprattutto a livello di cultura di squadra.

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